In seguito a condanna del tar, tre ministeri lanciano la campagna tv.
Alleanza italiana stop 5G: “non esegue la sentenza, è fuorviante e strumentale, non punta sui veri pericoli dell’elettrosmog!” E 110 esposti finiscono in procura, mentre 22 comuni sono già stop 5G
di Maurizio Martucci
Adempiere nel modo sbagliato ad una sentenza di condanna emessa dal tribunale. E’ la denuncia lanciata dall’Alleanza Italiana Stop 5G ai ministeri di Salute, dall’Istruzione, Università e Ricerca e dall’Ambiente e tutela del territorio e del mare, autori della campagna informativa dal titolo “Il tuo cellulare è intelligente. Usalo con intelligenza” in onda con uno spot sulle reti televisive RAI. La campagna, secondo quanto riportato dalla nota stampa congiunta diramata dalle componenti di Governo, fa seguito alla sentenza emessa lo scorso mese di Gennaio dal TAR del Lazio (n. 500/2019)i n cui, accolte le ragioni dell’Associazione per la prevenzione e lotta all’Elettrosmog, è stata riconosciuta l’illegittima inerzia dei dicasteri soccombenti, inosservanti da quasi vent’anni su un obbligo di legge previsto dal 2001 nell’attuazione di una campagna informativa sui pericoli dell’elettrosmog per la salute nell’uso di tecnologie per le comunicazioni senza fili.
Lo spot in questione ha suscitato l’indignazione di chi da anni si batte contro l’inquinamento elettromagnetico, in particolare dell’Alleanza Italiana Stop 5G che denuncia “l’inadeguata osservanza della sentenza per il concepimento della campagna di informazione perpetrata per mezzo di un vero e proprio stravolgimento nella mission ricevuta dai giudici”, sostiene l’Alleanza Italiana Stop 5G
L’Accusa è infatti di continuare “a non informare l’intera popolazione sul fatto che possono esservi pericoli per la salute umana se il cellulare è usato in modo inadeguato a causa dalle emissioni di radiazioni elettromagnetiche – onde non ionizzanti (possibili agenti cancerogeni per l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul cancro)”, di sviare “l’attenzione dell’intera popolazione sul rischio sanitario dalle emissioni di radiazioni elettromagnetiche – onde non ionizzanti su cancro, tumori e gravi patologie croniche altamente invalidanti, ovvero il motivo reale per cui l’Associazione per la prevenzione e lotta all’Elettrosmog è ricorsa al TAR Lazio”, mettendo in risalto “questioni come lo smaltimento di vecchi telefoni cellulari piuttosto che la guida di automobili a mani libere (‘non distrarti col cellulare alla guida o quando cammini’), informazioni certamente utili, rilevanti e importanti, ma completamente fuori target e fuorvianti perché fuori contesto rispetto ai contenuti della sentenza emessa dal TAR Lazio, visto che la necessità di una campagna informativa sui rischi per la salute e l’ambiente derivabile dall’uso di cellulari, Smartphone e cordless per le comunicazioni senza fili si riferisce sulla protezione della popolazione dall’inquinamento elettromagnetico e non certo allo smaltimento di vecchi cellulari o alle modalità della guida in automobile”.
Per tutto quanto questo, secondo i tecno ribelli per la difesa della salute, la campagna informativa “Il tuo cellulare è intelligente. Usalo con intelligenza” si presterebbe “perfino ad essere controproducente e diseducativa in quanto lascia apertamente intendere, in modo esplicito già nel claim pubblicitario, spingendosi a definire invece che rischioso il cellulare perfino intelligente (un evidente richiamo all’Intelligenza artificiale e al 5G?), come se il dispositivo di telefonia mobile sia privo di pericoli per la salute, finendo addirittura a santificarne unità e commistione col possessore (‘non ti butterò mai’), evidentemente valutata in modo arbitrario le ripercussioni sull’uso compulsivo e disoggetti minori, svilito il fondamento invero individuato dai giudici amministrativi intenti a colpire con messaggi per la prevenzione e la precazione proprio quel target più sensibile della popolazione civile”.
E il 5G diventa sempre più un problema di diritti e scelta democratica: se i Comuni che si sono dichiarati Stop 5G impedendo l’avanzamento dell’Internet delle cose sono ufficialmente saliti a 22 (ben 4 sono invece le ordinanze urgenti e contingibili emesse dai sindaci per tutelare la salute), nelle procure della Repubblica presso i tribunali italianiè finita una marea di esposti per chiedereai magistrati di indagare sul lato oscuro del 5G. Su 110 esposti finora depositati, ben 104 portano la firma del CODACONS che alle toghe chiede “di predisporre tutti i controlli necessari per lo svolgimento di rigorose verifiche volte ad accertare se il sistema 5G possa rappresentare un serio rischio per la salute umana e ambientale”, aprendo indagini sul territorio per “pericolo per la sicurezza e l’incolumità pubblica, oltre alla possibilità di configurarsi di fattispecie quali violazione dell’art. 32 della Costituzione e concorso nei suddetti reati, danno ambientale, art. 328 c.p. e ogni fattispecie criminosa che venisse individuata”.
L’Alleanza Italiana Stop 5G – 1° Agosto ripropone l’iniziativa
STOP 5G DISCONNESSI DAY, GIORNATA EUROPEA DI SCIOPERO DIGITALE
una 24 ore di disobbedienza civile per rinnovare al Governo la richiesta di moratoria sul 5G (l’invito per tutti è spegnere Smartphone, cellulari, Tablet, Wi-Fi e qualsiasi connessione wireless), “alla luce dei contenuti e delle modalità comunicative usate nella campagna informativa, in quanto non corrispondentiagli obiettivi e finalità contenuti nella sentenza del Tar Lazio”.