Nella nostra scuola, noi alunni della “Corrado Melone” abbiamo la possibilità di conoscere personaggi importanti che ci danno tanti insegnamenti e noi impariamo davvero molto, in modo diverso, anche senza l’utilizzo di libri.In particolare ogni anno incontriamo un campione dello sport e quest’anno abbiamo potuto ascoltare le interessanti parole e le significative opinioni di uno dei nuotatori più forti al mondo: Damiano Lestingi, nato a Civitavecchia il 22 Aprile 1989, che aspettavamo impazienti di conoscere.
Il campione ci ha raccontato un po’ di sé e della sua passione per il nuoto (dorso, misti e stile libero), poi ha cominciato a spiegarci alcune cose che riguardano lo sport, ma che si collegano anche alla storia e alla vita quotidiana, riferendoci informazioni preziose e anche alcune curiosità. Ad esempio ci ha detto che la parola “sport”, (apparsa per la prima volta nel 1532) deriva dall’inglese sport, dalla forma dell’antico “disport”, che è, a sua volta, un prestito dal termine francese antico “desport” (in italiano “diporto”, svago, divertimento, ricreazione). Il termine inglese “sport” e il suo aggettivo “sportivo” sono poi entrati in Italia nel XIX secolo, attraverso il francese “sport” (1828) e “sportif” (1862). In origine la parola significava divertimento gratuito; oggi, invece, indica quell’insieme di gare ed esercizi fisici individuali o di gruppo che sono praticati per svago, ma anche in modo agonistico, e intorno al quale può ruotare un giro d’affari.
Le Olimpiadi sono nate molto tempo prima della nascita di Cristo, nella città greca di Olimpia; qui si svolsero, infatti, i primi giochi sacri dell’antichità, in onore di Zeus. Le Olimpiadi, create dai greci e per un lungo periodo trascurate, (a Roma esse furono abolite perché i Romani si erano convertiti al Cristianesimo e le Olimpiadi avevano origini pagane) conobbero un rinnovato interesse grazie a Pierre De Coubertin che, nel 1896, istituì le Olimpiadi dell’era moderna, per far rivivere lo spirito dei giochi dell’antichità; esse sono un evento mondiale al quale possono partecipare atleti provenienti da tutto il mondo. Il nostro ospite ci ha spiegato l’origine del motto molto usato nel mondo sportivo: “l’importante non è vincere, ma partecipare”. Questa frase, pronunciata da De Coubertin, è indicativa del significato che egli attribuiva ai moderni giochi olimpici, espressione in netta contrapposizione con lo spirito che animava i giochi nell’antichità. Infatti, durante i giochi ad Olimpia, l’importante non era partecipare, ma vincere: ottenere un argento o un bronzo era un disonore; esisteva solo il primo posto e il vincitore era venerato come un dio, otteneva gloria e onore. L’importanza degli eventi sportivi era tale che i popoli interrompevano anche le guerre durante le competizioni in modo che tutti potessero partecipare alle gare sportive. Nonostante il bisogno di gareggiare in modo onesto, nell’antichità la competizione era davvero molto forte.
Dopo questo riferimento storico, Damiano Lestingi ha iniziato a spiegare, per prima cosa, il “Fair Play”. Questo argomento ci ha affascinato molto; ha ricordato ad uno di noi ragazzi della 1M l’episodio in cui con il suo gruppo aveva partecipato ai mondiali di hip hop nella città di Phoenix negli Stati Uniti. Quel giorno è stato fantastico perché, nonostante il gruppo avesse perso, per quei ragazzi era stata comunque una vittoria, per il solo fatto di aver potuto danzare su un palcoscenico così prestigioso ed aver avuto la possibilità di dare il massimo davanti ad un pubblico proveniente da molti Paesi del mondo. In quella situazione la sconfitta era stata serenamente accettata, come dice il “regolamento” del “Fair Play”: rispetto, lealtà, comportamento, sportività, accettare la sconfitta, no doping, no violenza, no discriminazione.
Il “nostro” campione ha detto che il rispetto verso l’avversario è fondamentale in tutte le discipline sportive perché, se non si ha il rispetto per l’avversario, non si ha neanche il rispetto per se stessi. Lealtà nello sport significa giocare pulito, ovvero non barare. Un valore fondamentale anche nella vita di tutti i giorni. Sportività vuol dire essere onesti e solidali: quando si vince una gara, una partita, e l’avversario è demoralizzato, andarlo a consolare è un bel gesto. Il grande campione di nuoto ha sottolineato più volte che accettare la sconfitta è molto importante ed è alla base di tutto perché aiuta a crescere; dopo aver perso, bisogna comunque essere orgogliosi di aver dato il massimo e il giorno dopo, durante l’allenamento, questa accettazione consentirà di impegnarsi un po’ di più per migliorarsi ancora. Nella sua disciplina, il nuoto, Lestingi ha vinto trentacinque volte e ai Mondiali è arrivato secondo per soli nove centesimi, ma nello sport vincere è anche sapere accettare la sconfitta, imparando dai propri errori. Naturalmente ci vuole anche un po’ di fortuna, come quella volta che a diciassette anni ha vinto solo per un centesimo di distacco! Fare uso di doping, ovvero di sostanze vietate,consente di aumentare le prestazioni fisiche e atletiche; permette di avere più probabilità di vincere rispetto agli altri, ma usando una forza “esterna”, come se in una gara di salto in alto ci si mettesse delle molle sotto le scarpe, non sarebbe assolutamente corretto perché non si gareggerebbe alla pari, oltre ad essere illegale. Damiano, infine, ha spiegato che la violenza è la cosa più stupida che possa esistere.
A questo importante argomento, il nostro ospite ha collegato il significato del logo delle Olimpiadi: i cinque cerchi colorati, uniti tra loro, rappresentano i cinque continenti legati tra loro dalla fratellanza!
Il campione ci ha mostrato due video di competizioni in cui egli ha gareggiato. Nel primo filmato sette i nuotatori in gara, tra cui Damiano; in quell’occasione il primo posto lo ottenne Lestingi il quale, pur dovendo competere con i migliori nuotatori del mondo, grazie all’impegno, alla determinazione e all’umiltà è riuscito a battere tutti. Il secondo filmato, invece, mostrava esattamente il contrario: Damiano sfidava sei nuotatori in una competizione molto importante, che ha affrontato, però, con scarsa determinazione, arrivando terzo al traguardo; così ha lasciato il primo ed il secondo posto ad atleti più motivati che si erano impegnati al massimo, pur non essendo più bravi e forti di lui.
Alcuni di noi hanno preso la parola per porgere domande cui Damiano ha risposto con pazienza e passione. Durante il dibattito, ci sono stati diversi interventi che si sono soffermati sul calcio, lo sport più seguito in Italia. Si è parlato anche di un episodio di razzismo contro un giocatore della squadra del Napoli in trasferta allo stadio di San Siro in Milano contro la squadra rivale Inter.
L’incontro è stato di grande interesse per noi. Ci ha fatto maturare e capire cose che, senza questo campione, a quest’età, non avremmo certamente capito. Le frasi che ci sono rimaste più impresse sono state le seguenti:
“Impegnati costantemente, ogni giorno, perché ci sarà sempre una persona più brava di te e solo con l’impegno e la determinazione potrai migliorare”;
“Anche quando si raggiunge il massimo, bisogna continuare a lavorare con grande tenacia per rimanere competitivi”;
“Lo sport insegna che c’è sempre qualcuno migliore di noi”;
“Chi sarà un bravo sportivo sarà anche un bravo cittadino”.
Come il nuotatore ci ha suggerito, anche per noi ragazzi è importante porsi degli obiettivi da raggiungere, ma allo stesso tempo bisogna saper accettare i propri limiti, perché nella vita ci sono tante difficoltà che vanno affrontate e in questo lo sport è un elemento che contribuisce a farci diventare più forti e coraggiosi.
Per essere campioni non basta allenarsi perfettamente ma bisogna crederci fino in fondo e avere costanza nell’impegno, ogni giorno. Dal nostro punto di vista è proprio vero che “chi ci crede, ce la fa” e lo stesso Damiano Lestingi lo ha dimostrato; con il suo racconto è riuscito a coinvolgere tutti e molti di noi si sono rispecchiati nelle sue storie. Questo incontro ci è piaciuto molto perché Damiano ha saputo descrivere le emozioni che prova quando nuota e gareggia, emozioni che molti di noi hanno provato o provano, nel praticare lo sport che amano.
Dopo averci regalato un autografo, Damiano ci ha raccomandato di seguire sempre le regole del Fair Play, non solo nello sport, ma anche nella vita quotidiana.
Porteremo sempre con noi un grande insegnamento dopo questa giornata: accettare la sconfitta è vincere.
Daniele Caputi, Samuele Di Gravio, Giordano Gesmundo,
Benedetta Gulli, Lorenzo Manfrè, Sofia Notarnicola 1M