Perché, come e quando integrare: facciamo chiarezza!
Nonostante la maggioranza degli Italiani ne faccia uso, nei confronti degli integratori alimentari esiste parecchia disinformazione. Per tale ragione si sentono spesso opinioni di esperti o pseudo tali che dicono tutto ed il contrario di tutto: medici e farmacisti li consigliano mentre altri sostengono che non servano a nulla o addirittura che siano dannosi. Per fare un po’ i chiarezza ne abbiamo parlato con la naturopata Monica Bertoletti, Naturalmente sani, alias Monique Bert, ideatrice del gruppo fb Medicina Evolutiva, Naturopatia e Detox e coautrice Tiroide Approccio Evolutivo, gruppo fb creato dal dr Andrea Luchi.
CIBO VERO ED INTEGRO
“Gli esseri umani – spiega la naturopata – si sono geneticamente adattati a un’elevata assunzione di sostanze naturali e non raffinate, di provenienza vegetale. Il cancro e molte altre malattie sono dovute al mal adattamento e sono una conseguenza della mancanza di quelle sostanze cruciali che si trovano in molti tipi di vegetali, molte delle quali ancora sconosciute, necessarie al metabolismo per garantire una normale funzione protettiva. I cibi naturali non lavorati dall’uomo sono altamente complessi, così complessi che l’esatta struttura e la maggior parte degli elementi contenuti, non sono nemmeno noti con precisione. Un pomodoro, per esempio, contiene più di diecimila differenti sostanze fitochimiche. Non sarà mai possibile riuscire a estrarre l’esatta sinfonia di nutrienti presenti nei vegetali per farla stare in una pillola. Così per l’aglio: ha una funzione anche antibiotica proprio in virtù delle molte sostanze presenti che, a differenza del singolo antibiotico, mettono in gioco una strategia di gruppo di un intero esercito per mettere ko i batteri!
Nutrienti isolati estratti dagli alimenti non potranno mai offrire lo stesso livello di protezione dalle malattie dei cibi naturali integri, così come la natura li ha progettati.
Frutta e verdura contengono una vasta gamma di nutrienti che lavorano sulla base di sinergie sottili e molti di questi non possono nemmeno essere isolati o estratti, o perlomeno non senza danno alle membrane cellulari e rischio ossidazione.
Le sostanze fitochimiche dei diversi alimenti vegetali lavorano insieme per diventare ancora più potenti nella detossificazione delle sostanze carcinogene e nella protezione dal cancro, malattie cardiovascolari, diabete, demenze senili e cognitive e molto, molto altro.
E se lavorano insieme, cioè assunte dall’alimento, sono molto più potenti rispetto agli elementi assunti singolarmente come composti isolati.
Le sostanze scoperte di recente nei broccoli e nel cavolo cappuccio eliminano le tossine dalle cellule, amplificando la detossificazione epatica.
Le sostanze presenti nella frutta secca e nei legumi prevengono il danno al DNA delle cellule. Le arance e le mele proteggono i vasi sanguigni dal danno che può derivare dalle cardiopatie. Altri composti nelle barbabietole, nei peperoni e nei pomodori combattono le alterazioni cancerogene nelle cellule.
L’esercito chemioprotettivo della natura è allertato e pronto a eliminare i nostri nemici e a proteggerci dai danni che potremmo subire.
Non passa giorno senza che nuovi studi proclamino le proprietà benefiche degli alimenti vegetali che contengono migliaia di composti, la maggior parte dei quali non ancora scoperti, essenziali per mantenerci in salute e massimizzare il nostro potenziale genetico”.
Il problema è che non tutti noi possiamo sempre mangiare tutti i cibi che ci sarebbero utili, i legumi non sono certo tollerati da chiunque e hanno anche degli effetti collaterali noti (che non sono solamente quelli legati alla flatulenza).
Ma soprattutto sappiamo di cosa abbiamo effettivamente bisogno in base anche alle nostre problematiche, alla nostra genetica e soprattutto agli obiettivi che ci prefiggiamo di raggiungere con salute e benessere?”
I DANNI DELL’ALIMENTAZIONE SCORRETTA
I fitochimici, noti anche come sostanze chimiche di derivazione vegetale, spiega Bertoletti, sono naturalmente presenti nei vegetali e hanno effetti enormi nella fisiologia umana.
“Quando non si consumano quantità sufficienti di tale sostanze, gli effetti sono sconcertanti: morti premature per cause che vanno dal cancro all’aterosclerosi, passando per il diabete e le varie forme di incidenti cardiovascolari e cerebrali.
Secondo il Béliveau, ricercatore in oncologia, un’alimentazione scorretta modifica il DNA e ne impedisce la riparazione.
Mangiare grande quantità e varietà di vegetali crudi o cotti al vapore (per preservarne il contenuto) è il solo modo per assicurarsi una quantità sufficiente di tali elementi essenziali per mantenersi in salute. Se mangiamo cibi industriali e pensiamo che l’integrazione ci salvi, stiamo freschi, giovamento quasi nullo. Ad oggi i ricercatori hanno scoperto più di diecimila fitochimici, nessun integratore può contenerne una quantità sufficiente. D’altra parte consumare indistintamente grandi quantità di vegetali potrebbe non essere indicato per tutti a causa di una composizione del microbiota che può dare problemi in alcune persone predisposte.
E’ un vero ginepraio!”
INTEGRARE: UNA NECESSITÀ DELLA MODERNITÀ
“Fortunatamente mangiando grandi quantità di vegetali, li assumiamo, OGNI GIORNO! Ed è quello che vi consiglio caldamente. Ma, c’è sempre un MA… Ed è molto grosso… Se vivessimo in un mondo privo di tossine, mangiassimo solo alimenti sani e cibo naturale, non fossimo stressati, ci rilassassimo a sufficienza anche con una dose quotidiana di piacere erotico (e non), facessimo abbastanza esercizio fisico e avessimo dei legami forti nella nostra comunità, allora potremmo anche fare a meno degli integratori.
Purtroppo non è così, quindi io suggerisco sempre quelli necessari. Solo che bisogna capire bene cosa si fa…Un’assunzione elevata di un solo nutriente, in dosi elevate, quando la natura lo ha combinato con molti altri, può peggiorare le cose, anziché migliorarle. Noi esseri umani siamo noti per voler interferire con la natura, pensando di saperne di più”.
QUANDO E COME
“Un consiglio generale: prendiamo gli integratori ai pasti, durante i pasti si assimila tutto al meglio, fatto salvo alcune eccezioni di nutraceutici che debbano espletare funzioni specifiche (ad esempio stimolare funzioni coleretiche, colagoghe o pancréatiche). In quel caso la tempistica è determinante.
Poi alcuni rimedi funzionano meglio nella fascia circadiana deputata: per esempio, per deacidificare, il momento migliore è di sera prima di andare a letto.
Per quanto riguarda gli integratori di olio di pesce, appurato che è necessario assumerne uno di ottima qualità, se avete problemi di retrogusto, consiglio di assumerlo prima del pasto oppure congelare le capsule in modo che si sciolgano nell’intestino oppure di indagare col vostro medico difficoltà digestive e pancreatiche che possono dare questo disturbo.
E’ importante – conclude Monica Bertoletti- la comprensione dei vari fattori che portano situazioni di squilibrio del nostro sistema organico, per riflettere seriamente ed evitare di uniformarci alle prescrizioni integrative a taglia unica, valide per tutti, che si usano tanto spesso. Occorre invece passare a una visione terapeutica personalizzata, che funzionerà per noi. Per questo consiglio sempre di essere seguiti da un terapeuta competente ed evitare pericolosi fai da te”.
di Miriam Alborghetti