PASOLINI 43 ANNI DOPO A CERVETERI

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Pasolini

È doveroso segnalare una rassegna, iniziata l’8 dicembre dello scorso anno, sul cinema  Pier Paolo Pasolini, presentata dal prof. Michele Castiello presso la Sala Ruspoli a Cerveteri, il sabato pomeriggio alle 16.30.Sono nove incontri con la proiezione di film e di corti famosi di questo poliedrico autore, avversato in vita dai suoi tanti nemici, messi a nudo dal suo cinema, dai suoi romanzi, poesie, saggi. Pasolini è grandissimo come artista e come uomo.

Michele Castiello è un raffinato e profondo conoscitore dell’opera tutta di quest’autore,( non soltanto della sua produzione cinematografica) che ha avuto il piacere di conoscerlo personalmente e che da anni si spende con amore, per diffondere il messaggio potente e lungimirante di questo autore. Per questo, sobbarcandosi spese e fatiche, ha dato vita a questa rassegna, che non è solo la proiezione di un film, come se si fosse al cinema: non è soltanto estetica e critica cinematografica, è spiegazione dei testi e delle immagini. Inoltre gli incontri sono arricchiti da ospiti, molti dei quali  hanno avuto la fortuna di conoscere e lavorare partecipare  al set dei  film del grande  poeta-cineasta..

A 43 anni dal barbaro massacro di questo grande, artista siamo qui ad assistere a quanto si sforzava di gridare nei suoi film, romanzi, poesie, saggi e articoli, che volutamente non è stato ascoltato, anzi piuttosto è stato silenziato e per molti anni la sua opera ignorata dalla cultura di alto livello, quella del resto da lui rifiutata, perché falsa e borghese.

È stata una voce che ha gridato nel deserto, un corpo gettato contro i mulini a vento del potere, che  invito tutti a conoscere con attenzione sia come autore, che come regista.

Per questo non perdetevi i pochissimi appuntamenti rimasti.

Fra l’altro al prossimo incontro sarà presente Paolo Pilati, detto “Er Tarzanetto”  uno degli ultimi ragazzi di vita,  già presente lo scorso incontro del 12 gennaio, (quando è stato proiettato Uccellacci e uccellini) che continuerà a raccontare la sua esperienza con il Maestro, grazie al quale, lui e gli altri ragazzi sono riusciti a riscattarsi dalla povertà e dall’ignoranza. È importante per chi ama un autore, sentire che quanti l’hanno conosciuto hanno per lui parole di stima, d’affetto e amore sincero perché era un uomo serio e coerente, che ha anteposto noi, i suoi lettori, i suoi spettatori,  davanti alla sua stessa vita. È stato ammazzato perché sapeva, perché aveva capito tutto e perché la sua integrità non ammetteva corruzione. È stato ammazzato con il silenzio assenso di quella sinistra che già si stava sgretolando, preda degli stessi vituperevoli vizi, che formalmente continuavano a fingere di combattere. In una  poesia che scrissi nel 2015, vedendo passare sullo schermo le immagini del corpo dilaniato di Pasolini all’Idroscalo di Ostia, immediata fu l’associazione con l’eroe dell’Iliade di Omero: Ettore, ucciso e vilipeso nel corpo da Achille furente.

Un omaggio misero a un grande Maestro.

Mie fuggevoli impressioni sul film proiettato e presentato da Prof. M. Castiello.

In una sala in cui tutti i sabati viene presentato – criticamente – un film della Rassegna ( come ad esempio sabato 19 gennaio) la presenza del  pubblico è stata- nonostante qualche problema- numericamente superiore alla media: questo è un buon segno, e vuol dire che questa operazione culturale ha il suo successo e il suo seguito, grazie anche all’Assessorato alla cultura del comune di Cerveteri che ha sostenuto la Rassegna. Ebbene cosa dire su Porcile?

L’universo orrendo!presente in quest’opera davvero spaventa, e il pessimismo che traspare, mette notevolmente paura e comunque induce alla riflessione.

 

 

Le due storie parallele narrate, dimostrano che a distanza di 43 anni nulla è cambiato nella società dei consumi, dell’Apparenza e del NON Essere anzi….è tutto oscuro, ed è preoccupante che la società (ripiegata su se stessa) non dia segni di risveglio.

Dobbiamo preoccuparci? Si, penso di si. In un momento storico in cui la cosiddetta sinistra ha smarrito la strada e la sua primaria funzione e ha, invero, abdicato… lasciando libero il campo alle attuali forze politiche, io dico che l’ira dei cittadini prima (speriamo…) o poi scoppierà.

Io,ultima utopista, ancora ci credo (anche se sarà difficile). Non vorrei che la frase  che  il grande Tomasi di Lampedusa mise in bocca a  Don Fabrizio Principe di Salina nel film di Visconti,** seguita ad essere applicata. Chissà…. Non vorrei essere pessimista come P. P. Pasolini e spero (speriamo tutti ) che davvero cambi qualcosa.

 

*Nel romanzo, in verità, lo scrittore l’attribuisce a Tancredi: “Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi”.

 

*Più comunemente è l’atteggiamento (è il cosiddetto  trasformismo che ancora impera) proprio di chi, avendo fatto parte del ceto dominante (e/o agiato) in un precedente regime, si adatta a un nuova situazione politica, sociale o economica, simulando d’esserne promotore o sostenitore, per poter conservare il proprio potere e i privilegi della propria classe.