di Ugo Russo
Polemiche, tantissimi arbitraggi contestati, gioco più che scadente e stadi sempre più vuoti: questo ci lascia il 2016 che ha appena ceduto il passo al nuovo anno.
Le squadre sono in letargo per la pausa dovuta alle feste natalizie. Tanto che questo stop l’abbiamo aspettato in molti per liberarci gli occhi da spettacoli per nulla interessanti, propinatici a tutte le ore del giorno e quasi senza soluzione di continuità. Riflettete su cosa siamo arrivati a pensare di quello che una volta era il più bel gioco del mondo! Ma a fine settimana già si ricomincia. Ahinoi!
Fortunatamente abbiamo una squadra che riesce a competere come risultati con quasi tutte le più grandi potenze del pianeta, che pure mostrano falle inusuali rispetto al recente passato, a dimostrazione che il football é in crisi di gioco e di talenti un po’ dovunque. Ma da noi come non inchinarsi davanti alla Juventus, cinque scudetti consecutivi ed in vista del sesto alla luce di una superiorità disarmante. In campionato, in tutto il 2016 ha conquistato 100 punti in 38 partite, sovrastando nettamente tutte le altre. In buona sostanza, ha perso solo 14 punti dei 114 complessivi! Eppure se il fenomeno del mancato spettacolo nel nostro calcio si acuisce sempre di più é in parte anche colpa della compagine bianconera che, per ora, non appare la tritasassi degli anni precedenti. E comunque é sempre e nettamente la migliore di tutte in Italia. Dove come gioco, sia pur a debita distanza, c’é il Napoli, che pure manca della continuità necessaria per proporsi al massimo livello, e non certo la sopravvalutata Roma.
Roma che ha sintetizzato nell’ultima partita con il Chievo tutta quella che é stata fino ad ora la sua stagione: la punizione del pareggio inesistente (quindi, tanti, troppi, a suo favore, errori arbitrali, con 9 rigori accordati!!!, di cui quasi la metà del tutto inventati e ne era stato regalato e poi tolto anche un decimo contro la Lazio), il solito gol di Dzeko propiziato da clamorosi errori delle difese avversarie, un rigore con palla che non avrebbe mai potuto “far male” e fallo commesso solo per inesperienza, come quell’altro col Pescara. Dunque, anche tanta fortuna. Del resto, non si capisce da dove derivi tutta questa paura delle squadre provinciali quando vanno a giocare all’Olimpico; lo stesso Pellissier, che poi non ha giocato, tre giorni prima di Roma-Chievo ha risposto, alla domanda di un collega che rimarcava le sette assenze nell’undici clivense, “che tanto ci sarebbe stato poco da fare davanti ad una squadra così importante”! Ed invece quello giallorosso é stato un gioco quasi mai convincente.
A proposito di rigori alla Juventus, invece, ne hanno accordato uno soltanto e parliamo della formazione che é in testa in pratica da sola dalla prima di campionato. Ma quella é un’altra storia… Come quella del gol annullato a Pjanic a Milano.
Roma con radio, tv e stampa dalla sua parte per via dei tanti curvaioli della sud che agiscono anche in importantissime testate. Tanto é vero che certi salotti, pur di trasmissioni che sono state storiche, si trasformano in “Roma club” ed é vergognoso come mettano in evidenza una vittoria stentata o non meritata dei giallorossi con epiteti come Grande, Sontuosa, neanche giocasse come Real Madrid, Barcellona o Bayern Monaco!!!
E si dovrebbero fare più di un esame di coscienza, perché non si può ingannare e prendere in giro la gente, quelli che scrivono di classifiche senza errori arbitrali: ce n’é uno che afferma, addirittura, che la Roma ha 3 punti in meno di quelli che dovrebbe avere. Bisognerebbe togliersi la sciarpa giallorossa e andarsi a rivedere, col giusto equilibrio, partita per partita: allora si scoprirebbe che ne ha almeno 7-8 di più!
E che il nuovo anno ci riporti, in genere, una categoria di giornalisti all’altezza, più obiettivi e con un racconto rispondente alla verità. Che non parlino di spettacolo di fronte a partite vergognose perché devono fare abbonamenti o per giustificare tutti i soldi spesi dalle loro emittenti per accaparrarsi ambìte esclusive. Ma pare più una speranza e non quanto potrebbe realmente succedere.
L’anno agonistico si é chiuso con la finale di Supercoppa italiana, svoltasi ancora una volta lontano dal nostro Pese e sembra proprio una cosa assurda. Anche qui polemiche a non finire e giustificate. Intanto ci si aspettava un fischietto più rinomato ed infatti l’arbitro Damato non é sembrato all’altezza di un cimento così importante. Di fronte la Juventus, che veniva dalle vittorie nel 2016 sia in campionato che in Coppa Italia e il Milan, che nulla aveva vinto ma era arrivato secondo nella manifestazione meno “altolocata”.
Il Milan, premiato dalla lotteria dei rigori, ha giocato meglio della Juventus, ma dato che i risultati nel calcio di oggi sono fatti dagli episodi allora perché non dire che ai bianconeri sono stati negati due clamorosi rigori e che ai tiri dagli undici metri dopo i supplementari non si sarebbe dovuti arrivare, con Buffon che, probabilmente, avrebbe dovuto alzare la coppa?
Bastava che Damato avesse accordato almeno uno dei due (e andrebbe verificato pure il fallo su Sturaro nel primo tempo regolamentare): De Sciglio stava staccando il braccio dal corpo e su Higuain la spinta era evidente. Sarebbe maturato ben altro esito.
Non li avessero dati alla Roma e avesse perso se ne parlerebbe fino all’anno 3000 (gol di Turone docet). E avrebbe avuto ragione a protestare.
Eppure, sempre “i grandi” giornalisti hanno glissato sui rigori, hanno parlato di enormi meriti del giovane Milan che in questa stagione ha battuto due volte la Juventus. Certo, ma come l’ha battuta? Ricordate a San Siro il gol di Pjanic non dato?
Milan giovane ma determinato: qualcuno ha scritto che Lichtsteiner andava espulso a fine primo tempo per doppio giallo. E i rossoneri che si trasformano in “molto decisi” quando incontrano la Juventus? Ricordate gli infortuni a Dybala (hanno detto che si era fatto male da solo, ma due minuti prima gli erano entrati in modo carognesco sullo stesso punto della gamba e che poi lo ha costretto a uscire e a rientrare in campo… due mesi dopo) e Khedira nel match di campionato a Milano? E in Supercoppa i due cursori juventini Alex Sandro e Sturaro fatti fuori (il primo dopo trenta minuti) da entrate ben oltre il regolamento, con gli autori dei falli neppure ammoniti?
Prima della partita Silvio Berlusconi aveva dichiarato che per battere la Juventus bisognerebbe cambiare tutti gli arbitri; forse quello di San Siro in campionato (clamoroso gol valido, come citato, non dato a Pjanic) e quello di Doha no, vero Cavaliere?
Abbiamo anche scritto, pero’, che la Juventus non appare, almeno fino a questo momento, perché in condizione di poter progredire, e molto, nella seconda parte di stagione, come quella del recente passato. E proprio l’ultimo match di Doha ci porta a fare delle riflessioni.
L’undici bianconero non ha centrocampo. Il Marchsio attuale può fungere al massimo da buona riserva, non tira neanche più in porta; Kedhira gioca a tratti e comunque non ha i novanta minuti nelle gambe (figuriamoci i 120…); di Lemina ed Hernanes meglio non parlare; Pjanic, quando impiegato in mezzo al terreno di gioco, appare fuori ruolo ed anche, spesso, non in ottimale condizione; Sturaro è un Bonini più che un Furino, non ha piedi da poter risolvere lui una partita o da fare suggerimenti illuminanti. Il grande dirigente che é Beppe Marotta sta senz’altro operando al meglio sul mercato per dare ben altro aspetto, sin dopo la sosta, a questo importantissimo reparto della squadra. E’ stato preso dal Genoa Rincon, ma non pare lui, o meglio solo lui, quello che può sistemare le cose nella zona nevralgica del terreno di gioco.
Altri: Buffon (che da il via al tran-tran) e i difensori devono smettere i passaggetti al limite dell’area che portano a offrire sempre più spesso pericolosi palloni agli avversari. Evra, a parte gli ultimi cinque minuti del 2° tempo supplementare in Supercoppa, é sembrato un ex giocatore. Lichtsteiner rende il 20% rispetto al passato. In più in Qatar Mandzukic é tornato ad essere quel giocatore mostratosi più dannoso alla squadra che utile. Mentre nell’ultimo periodo era parso straripante. E poi non ha rispettato un principio fondamentale del calcio: quando ti trovi davanti un lungagnone non devi tirare il rigore alto (e per giunta fuori dalla porta e centrale) ma forte, rasoterra ed angolato.
Avremmo voluto parlare anche della Lazio, ma se il Napoli ha il suo limite nella mancanza di continuità ai biancocelesti, tra alti e bassi, sembra mancare sempre un centesimo per fare un euro. L’Europa che conta, però, la Champions, é sempre lì, a un passo.
Buon anno a tutti, nella speranza di un calcio da tornare ad ammirare.