Aiutiamo la Befana
di Ciaramita Leonardo, Carreno Corinne, Merli Susanna e Riachi Christine
CLasse V B
Molte sono le versioni della storia della Befana, ma solo una è quella reale. Chi l’ha detto che la Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte? Si potrebbe trattare, invece, di una ricca signora che, con vestiti nuovi, va in giro a distribuire i doni ai bambini…
La notte del cinque gennaio di molti anni fa, una bambina, di nome Giulia, se ne stava impaurita nel suo letto perché si avvicinava l’ora delle streghe. Proprio in quel momento sentì dei rumori, scese al piano di sotto e si nascose sotto il divano. Dal buio uscì una sagoma: le si vedeva solo il naso.
La creatura disse alla bimba: ”Non ti preoccupare, io sono una fata e tutti mi chiamano Befana. Tutto l’anno vivo sulla Luna e cucino dolcetti per i bambini insieme agli gnomi. Da lì vedo chi legge, chi mangia e chi gioca”.
Poi aggiunse: “Io non dovrei essere qui, ma ho perso il mio localizzatore di bambini buoni e cattivi e lo sto cercando dappertutto. Ho preparato la lista dorata dei bambini buoni e i sacchi dei dolciumi, ma se non lo trovo non riuscirò a riconoscerli e non saprò dove mettere il carbone o le caramelle”. Infine le disse: “Sappi che il mio nemico, lo Stregone Brufolone, ha mandato le sue spie per fermarmi”.
Infatti non lontano c’era un pipistrello che aveva visto tutto e lo riferì al suo padrone. La fata continuò il suo viaggio e portò con sé Giulia, dopo averle fatto mangiare un dolce magico che la fece diventare invisibile. Controllarono tutte le case ma non trovarono nulla.
Durante il viaggio ebbero anche molti imprevisti, come quando dei gatti ladruncoli, vedendo il foglio dorato della fata, lo rubarono curiosi e così la fata e Giulia dovettero rivolgersi ad un mago molto saggio che le aiutò a recuperarlo. Inoltre il mago le avvisò che dallo Stregone Brufolone avrebbero trovato il localizzatore che cercavano.
Quindi andarono nel suo castello dove lui aveva piazzato la trappola in cui caddero. Furono rinchiuse in una prigione. Ma la fata ebbe un’idea: usare una forcina come chiave per uscire. Così si mise le mani in testa e si accorse che il localizzatore era sempre stato sotto il suo cappuccio. Scapparono dal castello dello stregone e finalmente poterono distribuire tutti i regali!