“In molti dovrebbero chiedere scusa a Ladispoli per aver fatto annullare il concerto di Jovanotti”

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Riceviamo e pubblichiamo.

Altro che dimissioni del sindaco Alessandro Grando. Ben altri dovrebbero chiedere scusa in questa vicenda ad un’intera città, ed in modo particolare a tutte le attività commerciali che avrebbero tratto giovamento dall’arrivo di un artista di fama internazionale come Jovanotti.
Per comprendere il danno provocato è sufficiente guardare i dati diffusi dall’organizzazione all’annuncio dell’evento. La città avrebbe dovuto ospitare oltre 20mila persone, che sarebbero arrivate da tutta la Regione, in quanto Ladispoli sarebbe stata l’unica tappa nel Lazio.
Spettatori che sicuramente avrebbero prenotato un posto dove dormire, dove mangiare e fatto shopping in attesa del grande evento. A testimoniarlo anche le affermazioni di diversi cittadini che con rammarico hanno voluto evidenziare come molti loro conoscenti si stavano già informando su dove poter pernottare in città, per poi recarsi il giorno del concerto sulla spiaggia di Torre Flavia.
Ma come spesso accade in questa città, almeno nell’ultimo anno e mezzo, ossia da quando questa amministrazione è salita al governo cittadino, anche un evento così importante è stato subito messo alla gogna, osteggiato dai soliti “politicanti”, sedicenti ambientalisti, che hanno strumentalmente utilizzato il fratino per perseverare nella loro battaglia contro questa amministrazione comunale.
Gli stessi che forse dimenticano che la Palude di Torre Flavia per anni, prima del nostro arrivo è stata abbandonata al suo destino. Tutti hanno parlato di incompatibilità ambientale, di logistica, di invasione di auto in una strada, via Roma, incapace di ospitare una tale quantità di veicoli.
Sicuramente erano così impegnati e criticare e a sabotare l’evento che si sono persi i vari comunicati dove lo stesso Sindaco ha più volte ribadito che la zona del concerto era completamente estranea all’area della palude, che erano stati previsti tutti gli accorgimenti per tutelare l’area protetta e che  nessuna auto avrebbe invaso via Primo Mantovani. Non lo avremmo permesso, organizzando il tutto con la stessa meticolosità dimostrata in occasione dell’esibizione delle Frecce Tricolori. Anche in quell’occasione erano state paventate catastrofi di vario genere, e anche in quell’occasione abbiamo dimostrato che l’incapacità di ci accusavano faceva parte dell’immaginazione dei distratti “politicanti del no”.
Con il Sindaco e con il Comandante della Polizia locale avevamo già ragionato sul piano di viabilità da adottare per l’evento, individuando delle aree di sosta esterne alla città, collegate con la spiaggia di Torre Flavia da un servizio navetta che l’organizzazione e non il Comune avrebbe pagato. La stessa organizzazione che era pronta a mettersi in contatto con Trenitalia per attivare un servizio di treni speciali da e per Ladispoli e Marina di Cerveteri.
Tutte rassicurazioni che alcuni hanno fatto finta di non leggere e non sentire, per continuare a perpetrare una battaglia contro i loro personali mulini a vento, causando un danno d’immagine alla nostra bella città.
Una città che, lo assicuriamo a questi signori, faremo rinascere dalle ceneri di vent’anni di mala amministrazione. Una città alla quale restituiremo la sua vocazione turistica, facendo del mare e delle nostre spiagge la principale attrazione.
E non si preoccupino questi signori, perché noi continueremo a lavorare per il bene della città, per il benessere dei suoi cittadini e per la crescita dell’economia locale. Le chiacchiera da bar e da social le lasciamo a chi non avrà altro di meglio da fare per i prossimi 4 anni.
Archiviata la polemica “ambientalista” sul concerto Jovanotti, anziché godersi il Natale, questi sedicenti politicanti trovano un altro pretesto per cercare di perseguire la loro azione diffamatoria nei confronti di questa amministrazione comunale.
Nello specifico a farla da padrone nelle ultime ore è la revoca di un articolo 90. Incarico che, ricordiamolo ai più distratti, si basa solo ed esclusivamente sulla fiducia tra l’amministratore e la persona chiamata a ricoprire un determinato incarico. Fiducia e nient’altro.
Quindi l’accusa di licenziamento per motivi politici dimentica il fondamento legislativo degli articoli 90, che decadono al decedere dell’amministrazione che li ha conferiti. Sta a significare che la dipendente in questione avrebbe dovuto lasciare il posto di lavoro alla scadenza del mandato Paliotta. Il posto di lavoro è stato confermato fino ad oggi perché il pregiudizio politico non fa parte della nostra mentalità.
Ebbene, è capitato in quest’ultimo periodo che il rapporto di fiducia tra la signora e questa amministrazione sia venuto a mancare,  motivo per il quale si è deciso di revocare l’incarico. Legittimamente.

Speriamo allora nel miracolo. Speriamo nelle feste natalizie perchè politici e politicanti, leoni da tastiera e tuttologi si prendano una pausa di riflessione. Nel frattempo noi continueremo a lavorare per la città, per la sua crescita e per il suo sviluppo, lottando contro l’immobilismo degli ultimi 20 anni. Buon Natale Ladispoli con la speranza che il 2019 in arrivo possa essere un anno positivo sotto tutti i punti di vista.

Assessore

Amelia Mollica Graziano

 

 

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