LADISPOLI – COMITATO PER LA SALVAGUARDIA DELL’AREA PROTETTA: “AMBIENTALISTI ATTIVI DA DECENNI A TORRE FLAVIA, MA IL SINDACO NON LO SA”

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 LADISPOLI – COMITATO PER LA SALVAGUARDIA DELL’AREA PROTETTA: “AMBIENTALISTI ATTIVI DA DECENNI, MA IL SINDACO NON LO SA”

 “JOVANOTTI SALUTA E SE NE VA: GRANDO SI ASSUMA LE SUE RESPONSABILITÀ! “

Sembrava tutto facile. Un  mega concerto Jovanotti a Torre Flavia a 50 passi dall’Area Protetta: basta la parola! A seguire comunicati stampa roboanti che annunciavano la bella pensata. Si erano addirittura messi in vendita i biglietti ancor prima che ci fossero le necessarie autorizzazioni. Prima della Conferenza dei Servizi, prima ancora della Valutazione di Incidenza Ambientale. Prima ancora di avere stilato un Piano Sicurezza degno di un evento di tale portata. Poi, solo poi, è arrivata la Conferenza. E qui succedono le difficoltà, i ma e i forse. Forse 30 mila persone in quella spiaggia di difficile accesso non ci entrano. Forse non ci sono le vie di fuga. Forse non tutti gli Enti sono disposti a dire sì. Forse le normative sulla Sicurezza e sull’Ambiente non lo consentono. Forse l’impatto ambientale non è affatto sostenibile. Fatto è che il giorno dopo la conferenza, a cui ha partecipato anche il Wwf, Jovanotti annuncia di annullare il fatidico evento. Apriti cielo! Il Sindaco Grando invece che assumersi la responsabilità di un disastro annunciato, se la prende con quanti avevano previsto il disastro, e che da settimane invitavano a cambiare la location dell’evento. Invece che fare un dovuto ed adulto “mea culpa” per la superficialità con cui è stata affrontata l’intera faccenda, come un bambino a cui s’è rotto il giocattolo, ha cercato un capro espiatorio facile facile: gli ambientalisti. Accusandoli addirittura di ipocrisia. “Nel momento in cui si presenta l’occasione di organizzare un evento di rilevanza internazionale (…) –  ha affermato Grando- sono invece spuntati fuori addirittura fantomatici comitati per difendere ciò che per anni è stato lasciato a se stesso, con il totale disinteresse di chi aveva la responsabilità del sito. Quanta ipocrisia!”.

Una domanda sorge spontanea: ma davvero qualcuno crede che il fratino, il piccolo uccello in via di estinzione, possa aver fermato un affare di tale portata, grazie al sostegno di “fantomatici comitati”? Quello che lascia ancor più basiti è il fatto che il Sindaco di Ladispoli non conosca le associazioni, riunite in Comitati, che da anni, alcune da decenni, operano a titolo di volontariato gratuito proprio nell’Area Protetta di Torre Flavia. A tal ragione non è tardata ad arrivare la risposta del Comitato per la Salvaguardia dell’Area Protetta di Torre Flavia:

“Il Comitato per la salvaguardia dell’Area Protetta di Torre Flavia ringrazia Jovanotti per la sensibilità ecologista dimostrata nei confronti di un’area protetta e fragile come quella di Torre Flavia. Una sensibilità che forse il Sindaco di Ladispoli non condivide, viste le dichiarazioni stampa. La scelta di Jovanotti è stata una scelta di buon senso. Quello che è mancato a chi, conoscendo bene il territorio, ha tentato di portare il Jova beach party in una location non adeguata sotto ogni punto di vista. Come è noto  il nostro Comitato è  da sempre stato attento alla tutela dell’area protetta e ha sempre denunciato pubblicamente ogni atto di violazione: lo smantellamento dello Stabilimento ex Zelio all’entrata nord Campo di Mare ne è un esempio. E’ evidente che un concerto di un artista così popolare avrebbe potuto avere un impatto non sostenibile su tutta l’area e messo in difficoltà un microsistema che, come anche il Sindaco riconosce, ha già subito nel passato delle violazioni significative, nonostante la vigilanza delle associazioni ambientaliste. E stendiamo un velo pietoso sul problema della sicurezza dell’area, anche intesa come viabilità ed indotto di traffico.  Da subito ci siamo meravigliati che fosse emerso dal sopralluogo di novembre un possibile permesso da parte anche di Città metropolitana (sic) e ci siamo sempre chiesti chi  fosse l’incaricato di Città metropolitana che avesse assistito al sopralluogo  e chi fosse presente per gli altri Enti preposti, in primis il Comune di Ladispoli.

Ci sarebbe piaciuto trovare le istituzioni  al nostro fianco in tutte le battaglie che abbiamo fatto per proteggere il nostro territorio ma, non è stato sempre così, purtroppo.

 Caro Sindaco invece che prendersela con gli ambientalisti, che hanno fatto il loro mestiere, ossia difendere un’area protetta, chiedendo ripetutamente di cambiare location per l’evento, si assuma piuttosto le sue responsabilità in modo adulto e consapevole”.

 

I COMITATI SONO “FANTOMATICI” SOLO PER CHI NON SA O NON VUOL SAPERE

“Cogliamo l’occasione – prosegue il Comitato – per domandare dove fosse Alessandro Grando quando noi facevano Operazione Spiagge Pulite o Clean up Life Europe con la S.E.R.R. – o Plastic Free o le uscite didattiche con le scuole (ricordiamo Scuolambiente è fondatrice e promotrice del Comitato insieme a tante altre associazioni del territorio).

Gli ambientalisti non sono frutto di una bacchetta magica e non si sono paventati solo adesso. Molti di noi lavorano nell’area che comprende ben due comuni di territorialità da molti anni.

I “fantomatici” comitati, come lei li ha definiti, sono costituiti da associazioni fra cui Lipu – Scuolambiente – Comitato Rifiuti Zero – Comitato Caere Vetus – Salviamo il Paesaggio Litorale Roma Nord – Guardie Nogra    etc etc. Questo grazie alla rinnovata consulta degli attori sociali lo scorso 2017.

Il nostro Comitato è legalmente costituito da sei anni come organizzazione di  volontariato ed accreditato alla Regione Lazio tramite iscrizione all’albo volontariato ambientale legge 266/91 e fa parte della consulta degli attori sociali per le aree protette , specificatamente per m.n.r. Palude di Torre Flavia, insieme a tantissime altre associazioni fra cui Accademia Kronos Lazio – Pro Loco Marina di Cerveteri –  Comitato Rifiuti zero  – Lipu – Wwf –   Ass. Birdwatching nel Lazio – A.F.N.I. Associazione Fotografi Naturalistici Italiana.

Forse al Sindaco Grando sfugge l’azione che il Comitato ha svolto nel seguire la situazione ex Zelio, la denuncia per abusivismi vari, il ripristino dal 2014 in poi del Sentiero alle dune ingresso nord Campo di Mare.

Infine, grazie all’interessamento delle associazioni ambientaliste (in primis Scuolambiente) che hanno segnalato la grave situazione dopo l’ incendio luglio 2017 con un appello diffuso ampiamente e che grazie al delegato dell’area del Comune di Cerveteri Roberto Giardina, sono arrivati i finanziamenti che hanno permesso di rifare il look alla parte del centro visite e della sentieristica lato Ladispoli.

Ed infine dove stava Alessandro Grando quando i volontari ricostruivano per l’ennesima volta habitat della cova del fratino o del sistema dunale massacrato dal recente maltempo e mareggiata?

Insomma chi sarebbe l’ipocrita?”

Da parte nostra – conclude la nota stampa- ringraziamo di cuore tutte le associazioni e tutte le persone che si sono mosse in difesa dell’Area Protetta. Il Comune impegno ha sicuramente contribuito a raggiungere il risultato ottenuto