Riceviamo e pubblichiamo dal Movimento 5 Stelle di Ladispoli.
Alcuni cittadini abitanti al Cerreto ci hanno segnalato che la ditta Massimi ha cominciato ad affibbiare i famigerati “bollini rossi” alle famiglie che depositano i rifiuti in sacchetti non trasparenti. Presumiamo che tale motivazione derivi dal fatto che le famiglie che non abitino in condomini debbano collocare la propria raccolta differenziata esclusivamente nei mastelli assegnati alla singola utenza. Ma cosa succede quando, per svariati motivi, una famiglia si ritrova a dover utilizzare anche delle buste in quanto, magari, per colpa di imballi particolarmente ingombranti, non tutto il rifiuto riesce ad entrare nel mastello? Secondo l’Amministrazione, per il tramite della ditta Massimi, dovrebbero usare dei sacchetti trasparenti da depositare vicino il proprio mastello.
Ma questo comportamento garantisce la tutela della privacy? Già nel 2005, il Garante della privacy, rispondendo ad un quesito simile, affermò che “deve considerarsi in termini generali non proporzionata la prescrizione contenente l’obbligo di utilizzare un sacchetto trasparente. In tal caso, infatti, chiunque si trovi a transitare sul pianerottolo o, comunque, nello spazio antistante l’abitazione, è posto in condizione di visionare agevolmente il contenuto esteriore” (provvedimento 14 luglio 2005 Garante privacy).
A proposito di sacchetti… ma chi è inadempiente nella distribuzione dei sacchetti all’utenza? E non parliamo solo di quelli dell’umido, di cui già da febbraio denunciammo la mancata distribuzione, ma di tutti i sacchetti per la carta e per la plastica. Infatti il punto 4 del contratto di affidamento alla ditta Massimi (rep. 4596 del 2014) recita testualmente, tra gli obblighi della ditta affidataria, ”…la distribuzione annuale dei sacchetti agli utenti, che dovrà avvenire nella seconda quindicina del mese di settembre di ogni anno, per la raccolta a domicilio della frazione organica dei rifiuti urbani (punto 1b) e dei rifiuti recuperabili cui al punto 1c (carta e cartone), punto 1d (imballaggi in plastica)…”. Altro che bollino rosso agli utenti! Spiegateci per colpa di chi non avviene questa distribuzione prevista da contratto; contratto finanziato con i soldi che i cittadini pagano attraverso la tassa sui rifiuti.
Ci dica questa Amministrazione se svolge il monitoraggio del servizio appaltato e se pensa di applicare le sanzioni previste in caso di inadempienza. Rimaniamo in attesa di esaustivi chiarimenti.
MoVimento 5 Stelle Ladispoli