Traballa la poltrona del presidente regionale Nicola Zingaretti

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Questa volta la poltrona del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, sarebbe veramente a rischio. Arriva infatti in aula la mozione di sfiducia che, se fosse approvata dal Consiglio regionale, decreterebbe la caduta della maggioranza di Centro sinistra a nemmeno un anno dalla vittoria nelle urne. A promuovere la mozione è stato il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia che manifesta fiducia per il buon esito della vicenda. Ecco le dichiarazioni rilasciate a Roma Today dal capogruppo in Regione Lazio, Fabrizio Ghera.

Consigliere Ghera, come nasce l’idea di questa mozione?

Da tempo siamo convinti che Zingaretti non sia in grado di governare. Siamo alla seconda mozione di sfiducia: già a maggio, con il nostro presidente Giorgia Meloni, ci muovemmo per far concludere anzitempo questa consiliatura. Trovammo poca convinzione tra gli alleati. Ora le cose sono cambiate e grazie a Parisi, alla sua spinta, e a tutto il centrodestra ora ci sono le condizioni per far cadere questo governo regionale che pensa a tutto tranne che ai cittadini.

Ecco, può spiegarci cosa rimproverate a Zingaretti?

La mancanza principale è che Zingaretti non c’è: da mesi è impegnato nella campagna elettorale per diventare segretario del Pd. Per carità, un’aspirazione legittima, ma non può concretizzarsi sulle spalle dei cittadini. Mi pare poi di poter dire che dalla Regione vengono solo notizie negative. Pensiamo alla Pontina, pensiamo al bando del Cup che peggiora la situazione lavorativa di migliaia di persone. Ed anche dalla Sanità, nonostante gli annunci della campagna elettorale, non arrivano buone notizie. Parallelamente però si porta avanti la Regione per agevolare la scalata del partito.

A cosa si riferisce?

Penso di poter dire che alcune nomine siano state fatte per garantirsi determinati appoggi.

Ma davvero pensa che il Lazio abbia bisogno di altri mesi di campagna elettorale? 

Beh c’è chi è in campagna elettorale da mesi e non per la Regione Lazio. Scherzi a parte, rispetto a questo stallo e agli evidenti problemi di tenuta di questa amministrazione, crediamo che la cosa migliore sia quella di tornare a dare la parola ai cittadini.

Qualche mese fa avete avuto non poche difficoltà a trovare un candidato. Cosa è cambiato nel centrodestra?

Il centrodestra sui territori governa compatto. Non c’è un problema di unità: con gli alleati, quando sarà il tempo, ci siederemo e troveremo un accordo.

La Lega è cresciuta molto. I sondaggi dicono che possa superare quota 30%. Vorrà imporre il suo candidato…

Ripeto, il candidato verrà fuori, come per le altre regioni, da una decisione unitaria. Faccio solo notare che il 30% è su dati nazionali e che nel Lazio gli equilibri sono diversi, con Fratelli che ha consensi importanti qui in questa regione.

Ci crede quindi nel buon esito di questa mozione? 

Penso di poter dire che questa mozione ha colto nel segno. Abbiamo dato una scossa, con i grillini costretti a venire allo scoperto e con gli esponenti del gruppo misto ora finalmente chiamati a prendere una posizione.

Ecco, cosa pensa faranno Cangemi e Cavallari? 

Questo deve chiederlo a loro. Di certo hanno un problema: sono stati eletti con i voti del centrodestra e se non voteranno la mozione di sfiducia di fatto aiuteranno il Partito democratico a restare in vita. Quantomeno dovranno assumersi la responsabilità di fronte agli elettori.

Li avete sentiti?

Noi dialoghiamo con tutti, la porta è sempre aperta.

Mi pare di poter dire che nella spallata ci credete. Un bel “regalo” di Natale a Zingaretti…

Veramente il regalo speriamo di farlo ai cittadini del Lazio. Zingaretti al massimo avrà in anticipo il carbone della Befana.