Il maestro Massimo Bacci ci racconta la storia del direttore d’orchestra Massimo Freccia che rivoluzionò il mondo
della cultura musicale negli anni 50
Ci sono giorni che ti rincuorano perché il lavoro che svolgi ti dà l’opportunità di conoscere persone di spessore che altrimenti non avresti forse mai incontrato. Persone che hanno un dono, la comunicatività. Persone che riescono a farti vivere in pochi minuti, attimi di un trascorso di vita di personaggi che hanno segnato il corso della storia con la loro professionalità ed il loro genio. Persone che riescono, con le proprie esperienze vissute a catapultarti in episodi di grande portata con semplicità. Ti avvicinano a illustri personaggi e ti aprono le porte per conoscerli da vicino; accompagnandoti a vivere spaccati di vita passata attraverso documenti ingialliti dal tempo e scatti fotografici che immortalano momenti fondamentali nonché piccoli quadretti che riportano scambi epistolari regalati a bianchi fogli con tanto di firma autentica di persone che hanno fatto la storia. Personaggi che sono riusciti, con le loro opere a fermare il tempo e a vincere la barriera dello spazio arrivando ai nostri giorni più forti e dirompenti che mai. Ecco, ho avuto la fortuna di conoscere il Direttore Artistico dell’Orchestra Massimo Freccia, il Maestro Massimo Bacci che mi ha accompagnato in un avvincente viaggio nella vita e negli aneddoti del grande Direttore d’Orchestra Massimo Freccia. Un compositore che ha, potrei dire, rivoluzionato l’idea classica della musica originariamente destinata ad un pubblico di adulti quando nel lontano 1934 a Baltimora già parlava sulle riviste di un ‘progetto’ pioneristico improntato sull’apertura ed sull’avvicinamento della musica ai bambini. A Massimo Freccia Ladispoli ha dedicato L’Auditorium. In pochi sanno, infatti, che il maestro Freccia, con la sua amata moglie Nena, ha trascorso gli ultimi anni della sua vita a Ladispoli città che è anche sede dell’associazione a lui dedicata, nata con lo scopo di custodire, valorizzare e far conoscere la prestigiosa e lunghissima carriera del maestro Freccia, stimato direttore d’orchestra e compositore conosciuto in tutto il mondo, nonché rendere fruibile la sua attività musicale internazionale a tutti. L’Associazione musicale intitolata al Maestro Massimo Freccia, AMF, precedentemente denominata Fondazione, in breve tempo è diventata a Ladispoli una realtà che si colloca come una delle punte d’eccellenza nella sfera culturale non solo del territorio laziale, ma di tutto il panorama italiano. C’è da dire che nonostante se ne parli da tempo e da circa due mesi è una realtà, l’Auditorium dedicato al maestro Massimo Freccia, per molti è solo una insegna, per altri un luogo di ritrovo di associazioni e per la maggior parte dei ladispolani è teatro, cinema, auditorium e centro di arte e cultura insomma, un po’ di tutto e se ne ignora la storia. Eppure in pochi sono a conoscenza che la struttura racchiude l’ inestimabile patrimonio musicale del maestro Freccia fatto di spartiti e partiture uniche, preziose e inedite che vanno salvaguardate. Non a caso si tratta di opere di un artista che ha contribuito a promuovere in maniera straordinaria la cultura musicale italiana nel mondo che vanta al proprio attivo il riconoscimento conferitogli dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi, di Grande Ufficiale al merito della Repubblica Italiana. Attualmente l’associazione ha sede all’interno dell’Auditorium. Entrando nelle due stanze si ha la sensazione di essere catapultati nel passato. Lo sguardo rimbalza tra una foto moderna e un fermo immagine in bianco e nero che rimanda a tempi passati. In quelle due stanze si respira aria di emozioni allo stato puro. Lo sguardo rimbalza tra fotografie, lettere riconoscimenti e locandine con i nomi dei musicisti icone del panorama musicale classico per poi venire rapito dall’imponente pianoforte a coda appartenuto a Renzo Rossellini amico stretto di Massimo Freccia nonché fratello del grande regista Roberto. Un patrimonio che è lì tutto da scoprire e da rendere fruibile a coloro che studiano e vogliono avvicinarsi a questa grande figura che ha segnato un’epoca con le proprie idee innovative. “ Il sogno del maestro Freccia e di sua moglie Nena è sempre stato quello di rendere fruibile a tutti, ed in particolar modo alle giovani generazioni, il messaggio della grande musica, ambasciatrice ineguagliabile delle più belle pagine sentimentali dell’uomo ha sottolineato il maestro Bacci. Un progetto iniziato negli anni 50 in America quando dirigeva l’Orchestra di New Orleans e successivamente quella di Baltimora, coinvolgendo circa 300.000 bambini delle scuole e raggiungendo, attraverso la radio, anche gli ospedali e le carceri degli Stati della Louisiana e del Maryland”. A Ladispoli il Maestro Massimo Freccia ha lasciato un patrimonio inestimabile; un testimone tramandato che continua a vivere grazie al lavoro e all’impegno di una squadra coesa di musicisti, ragazzi e un carismatico Direttore d’Orchestra, il Maestro Massimo Bacci, impegnato a blindare un importante tassello che compone il grande puzzle della cultura musicale classica nel mondo.