Il direttore d’orchestra Massimo Bacci ci racconta la sua esperienza con il Maestro Massimo Freccia, incoronato dai critici l’unico successore di uno dei più grandi di tutti i tempi
di Felicia Caggianelli
Ci sono viaggi che passano inosservati, altri, come quello che ci accingiamo a raccontarvi, che ti segnano per sempre. Vogliamo accompagnare i lettori a conoscere una delle eccellenze culturali di Ladispoli grazie all’importante testimonianza del Maestro Massimo Bacci, Direttore dell’Orchestra Freccia. Sfoglieremo pagine di vita e sorseggeremo parole attraverso l’esperienza di chi lo ha conosciuto di persona e con lui ha condiviso l’amore per la musica e la voglia di tramandare alle generazioni future un patrimonio musicale culturale di inestimabile valore. Da anni, infatti, l’associazione culturale Massimo Freccia ha dato i natali all’orchestra giovanile dedicata al Maestro Freccia, fiore all’occhiello della nostra città. Ci addentriamo in questo mondo fatto di storia, passione, emozione, studio, aspirazioni, spartiti e tanto altro ancora chiedendo al Maestro Bacci: Quando è nata l’orchestra giovanile Massimo Freccia? “Nel 2003, subito dopo averlo conosciuto personalmente, il Maestro Massimo Freccia mi propose di formare sul territorio un ensemble o, meglio ancora, una orchestra sinfonica formata da bravi professionisti per poter costruire una realtà musicale e culturale di altissimo livello, sulla scia delle sue iniziative realizzate in America nel ‘900. La formai immediatamente, con un altro nome, e si fece un concerto per il Trentennale del Comune di Ladispoli; il Maestro, che doveva dirigerlo, si ammalò e lo poté ascoltare solo nella registrazione. Dopo la sua morte, nel 2004, si tennero molti concerti: sinfonici, cameristici e, particolarità innovativa, in forma multimediale; eventi realizzati sul territorio, in Italia e a Berlino dove, nel 2010, ho presentato una mia rappresentazione multimediale, Note dal Mare. Sebbene fosse una proposta artistica originale, non rispondeva al profondo desiderio di Massimo e Nena Freccia,oltre il mio, di formare e far avvicinare alla grande Musica i giovani, i bambini e, attraverso loro, gli adulti; si decise di costruire un percorso musicale, culturale e sociale a medio e lungo respiro, altamente professionale e al tempo stesso il più possibile inclusivo. Fondammo l’Orchestra giovanile Massimo Freccia, era il 2010. Insieme a Nena Freccia e Crescenzo Paliotta, Sindaco di Ladispoli, grande amico e medico personale del Maestro, iniziammo questo fantastico viaggio insieme a qualificati e prestigiosi professionisti che hanno magnificamente svolto il ruolo di tutor, con competenze qualificate, essendo solisti e componenti delle principali Istituzioni musicali italiane e docenti di vari Conservatori; si è creato un Progetto con un approccio formativo avanzato e fortemente innovativo che ha unito l’operato di ben quattro generazioni di musicisti, dai bambini alle giovani promesse, dai neodiplomati agli artisti già affermati. In questi sei anni inoltre tutti hanno operato nella completa gratuità, autofinanziando, insieme ai genitori dei bambini e ragazzi coinvolti, tutto: dall’affitto della sede alla totale realizzazione e promozione degli eventi. Siamo arrivati alla VII Stagione Concertistica dopo decine e decine di eventi: dai grandi concerti sinfonici, (dalle Sinfonie di Mozart e Beethoven a quelle di Dvorak e Tchaikovsky, dalle Ouverture di Rossini e Verdi ai capolavori di Borodin, Mussorgsky e, ultimamente il Bolero di Ravel…) ai concerti di Vivaldi, Bach, Telemann per poi arrivare sino al ‘900 di Messiaen. Attraverso la possibilità di potersi confrontare in pubblico con regolare frequenza, si dà un’opportunità concreta di crescita artistica e professionale ai giovani musicisti, siano essi solisti, prime parti orchestrali o componenti di ensemble. Ultimamente, poi, ho avuto l’immenso piacere di presentare al pubblico due partiture per strumento solista e orchestra scritte da due giovanissimi compositori e strumentisti dell’orchestradi 11 e 15 anni! Una grande dote di questa compagnia orchestrale è l’estrema e naturale versatilità, con una spiccata capacità di passare dal repertorio classico alle più importanti musiche da film, proposte nella stesura completa e in forma multimediale, dove l’interazione con le immagini è totale, in tempo reale, con un risultato emotivo formidabile e difficile da riscontrare! Innumerevoli sono state le rappresentazioni con le più belle musiche e immagini, da Harry Potter al Gladiatore, al Signore degli anelli, a la Vita è bella, ET, Indiana Jones, Star Wars, Fantasma dell’Opera e tanti, tanti altri. Inoltre, insieme ai vari Festival “Bach” e “Mozart” i grandi Summer Music Camp estivi, l’OgMF continua ad operare per progetti di solidarietà e vicinanza, dagli ospedali come il Bambin Gesù alle strutture riabilitative del Lazio e Umbria, alle scuole o, come nell’ultimo drammatico terremoto, per raccogliere fondi per le popolazioni colpite”.
Com’è composta l’OgMF? “L’OgMF è un’orchestra sinfonica formata da oltre cinquanta elementi mentre la l’OgMF Junior ha raggiunto i quaranta. All’interno ci sono dei gruppi intermedi che fanno da transizione tra le due compagini”.
Qual è la filosofia che lega questi ragazzi? “Il denominatore comune che spinge questi ragazzi a trascorrere insieme tutti i fine settimana è il piacere di stare insieme per condividere le esperienze e le emozioni della grande Musica, anteponendolo a tutto il resto. La possibilità di lavorare e confrontarsi sempre con grandi professionisti, dà un ulteriore stimolo a tutti i ragazzi permettendogli di maturare musicalmente in maniera esponenziale”.
Maestro Bacci, secondo Lei Ladispoli è a conoscenza di cosa c’è dietro il nome di Massimo Freccia, della storia di questo grande direttore? “Per una realtà come la nostra, completamente priva di qualsiasi sostegno economico istituzionale, la preparazione di un evento, grande o piccolo che sia, comporta sempre un impegno logistico enorme, sopportabile solo attraverso l’impegno volontario dei componenti l’AMF; ma nessuno si sottrae, tutti mettono a disposizione le loro competenze e ogni volta, lavorando sodo, gli obiettivi vengono sempre raggiunti. I risultati sono sotto gli occhi di tutti”.
Sappiamo che Lei custodisce un grande progetto fortemente voluto anche dal Maestro Freccia e dalla moglie Nena; ce ne può parlare a grandi linee? “Uno degli scopi principali dell’AMF è quello di tutelare tutto il materiale lasciato dal Maestro Massimo Freccia, dalle partiture e parti usate con le più prestigiose orchestre mondiali alle testimonianze audio/video a dir poco uniche, alla copiosa corrispondenza con i principali compositori ed esecutori del Novecento. Da anni si cerca di trovare una degna sistemazione di tutto il materiale, per poterlo mettere a disposizione, anche online,a tutti quei ricercatori e musicologi che vogliono mettere in luce decenni di vita musicale del secolo scorso. Dall’approdo della feluca di Caravaggio sugli scogli Palo, ai primi cortometraggi e ai primi film neorealisti di Roberto Rossellini oltre alla composizione del fratello Renzo dedicata alla Palude di Torre Flavia, questo territorio ha avuto l’onore di ospitare, all’interno del Borgo di Palo, il Maestro Massimo Freccia e sua moglie Nena Azpiazu; lui uno dei più autorevoli direttore d’orchestra a livello internazionale di tutto il ‘900, stimatissimo da Arturo Toscanini che lo chiamò a dirigere la sua NBC di New York e, definito dai critici,
“ L’ultimo erede di Toscanini ”.
Dietro un grande uomo c’è una grande donna? “Sì. Nena Azpiazu, sua moglie da poco scomparsa all’età di 101 anni, è stata una delle donne più attive nel panorama culturale del secolo scorso: molto vicina ad Hemingway, Picasso, Lam, Gershwin, Stravinsky …ha portato tutta la sua inestimabile dote di testimonianza diretta in mezzo a noi, mettendola totalmente al servizio di questo Progetto artistico. Come poche altre donne, incarnava il concetto di BELLEZZA culturale, instancabile nella sua opera di trasmetterlo empaticamente ogni giorno a tutti, soprattutto ai bambini”.
Qual è l’obiettivo che persegue? “Tutta l’Associazione Massimo Freccia e la sua Orchestra giovanile quotidianamente operano sul territorio e sempre di più sono le persone che si avvicinano e partecipano ai concerti. Questo Progetto che mira a plasmare nei ragazzi una sensibilità concreta, feconda e duratura, non posticcia, rappresenta un formidabile antidoto alla deriva e impoverimento culturale generale, in gran parte generato dalla miopia di chi, salvo pochissime e illuminate eccezioni, nell’indifferenza,
o semplicemente nella mancanza di conoscenza, manda al macero opportunità uniche, irripetibili e vitali per intere generazioni di giovani, privando il territorio di un reale e significativo sviluppo. Basti pensare al Concorso Internazionale di Musica da Camera ”Massimo Freccia” che, appena abbozzato e presentato in anteprima e con importantissimi personaggi componenti la giuria internazionale, aveva subito registrato l’interesse di decine di gruppi da Camera di tutto il mondo, pronti a venire e soggiornare a Ladispoli tutto il tempo necessario alla competizione. A parte l’aspetto artistico, musicale e di prestigio per l’intero territorio, si può tranquillamente immaginare l’impatto e l’indotto creato per tutta la cittadinanza.Come testimoniano tante lungimiranti realtà, la Cultura vera è concreta possibilità di sviluppo per tutti”.
Con l’AMF un piccolo passo è stato fatto per salvaguardare un importante patrimonio culturale…ma quanto altro c’è da fare? “L’auspicio più grande è quello di poter trovare il modo di risvegliare questo torpore e riuscire finalmente a realizzare questo grande sogno che Nena non ha fatto in tempo a vedere: far giungere a Ladispoli giovani musicisti da ogni parte del mondo, per confrontarsi sotto il nome del Maestro Massimo Freccia. Lo si deve a questo grande personaggio, a sua moglie Nena ma, ancor di più ai nostri giovani, delusi fino alla nausea nel vedere la parola “giovani” usata solo per sterile propaganda, senza creare niente di concreto, e stanchi di veder continuamente sfuggire opportunità e occasioni di ulteriore crescita,non certo per loro carenze o scarsità di impegno. Tutto ciò mi tocca profondamente come genitore tra genitori, prima ancora che nel ruolo di operatore culturale. Il Maestro Freccia, negli anni cinquanta, è stato un pioniere di questa esigenza formativa, realizzando negli Stati Uniti, con le grandi orchestre da lui dirette e servendosi delle radio nazionali, un sistema di diffusione della cultura musicale che portava nelle scuole (350.000 bambini e ragazzi coinvolti), nelle fabbriche, negli ospedali e nelle carceri il messaggio e i valori universali della Grande Musica. Al di là dei riconoscimenti delle più importanti Istituzioni americane, l’opera intrapresa dal Maestro ha contribuito fortemente ad accrescere il livello culturale di tutta la popolazione. Mettendo a frutto questa grande eredità di esperienza che si fonda su un background musicale incredibile, abbiamo imperniato questo Progetto su una semplice ricetta, una soluzione dove la perizia e la vera competenza si uniscono al lavoro intenso e continuo, amalgamando il tutto con i due ingredienti che reputo davvero indispensabili: la Passione e l’Empatia. Sono queste le due parole che ritengo magiche, le uniche che possono realmente combattere il senso di vuoto, infelicità e solitudine che sta attanagliando le nuove generazioni”.