I grassi son cattivi?

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I grassi son cattivi?
Senza di loro, non funzionano enzimi ed ormoni

Monique Bert – Naturopata

“I grassi sono cattivi e gli zuccheri buoni. Le uova fanno male. Ed il tuorlo, per carità, così ricco di colesterolo, è meglio buttarlo nell’immondizia”. Pregiudizi diffusi e comuni, grazie a campagne mediatiche promotrici di diete sempre più light.

“Dopo la II guerra mondiale – spiega la naturopata Monica Bertoletti, (www.food4care.it), alias Monique Bert, nel gruppo fb Medicina Evolutiva, Naturopatia e Dentosofia e coautrice di Tiroide Approccio Evolutivo, gruppo fb creato dal dr Andrea Luchi – l’introduzione in massa sul mercato di alimenti confezionati, raffinati e pieni zeppi di sostanze aggiunte ha seriamente compromesso la nostra salute e il nostro equilibrio ormonale. Il nostro corpo reagisce immediatamente agli sbalzi endocrini e nel tempo si ammala di cose ben peggiori”.

CIBI LIGHT? NO, GRAZIE

“Tutti i giorni siamo bombardati da pubblicità che ci spronano a sostituire “cibi vecchi” con qualche novità propagandata come non dannosa, perché light. Purtroppo trattasi di alimenti trattati, manipolati, impoveriti ad arte e addizionati di sostanze che colorano, conservano, esaltano il gusto, ma ci uccidono un po’ al dì, come ogni veleno a piccole dose.

Ora, l’intestino ha lo stesso numero di neuroni della colonna vertebrale e il “cervello digestivo” plasmato in migliaia di anni, non si lascia ingannare da qualcosa che sembra uno zucchero naturale, ma non lo è. L’intestino ha dei recettori (i T1R3) e una proteina (la gustducina) che riconoscono solo gli zuccheri naturali. Versioni light di bibite (senza zucchero) o di altri cibi (senza grassi) fanno solo un gran danno perché attivano segnali specifici di mancanze, a vari livelli!”.

IL CORPO HA BISOGNO DI GRASSI SANI

“Come per gli zuccheri, anche per i grassi esiste un sistema di comunicazione fra intestino e cervello. A parte i grassi insalubri, ricordiamoci che i grassi sani sono necessari all’assimilazione delle importantissime vitamine liposolubili e per la formazione corretta di membrane cellulari. Il cervello ha bisogno necessariamente di grassi anche saturi per formare le membrane che agganciano l’acetilcolina. Avocado, cocco, ghee e uova!! Senza di questi non c’è stabilità e l’acetilcolina scivola via, come una ballerina che non si regge in piedi. Senza grassi sani ormoni ed enzimi non funzionano. Con tutte le conseguenze del caso”.

UOVA SÌ, PURCHÈ “FELICI”

“Relativamente alle uova vorrei fare delle considerazioni poco note. L’albume non si limita alla pura e semplice informazione proteica: esso è infatti simile alla componente albuminica del sangue e all’equilibrio colloido-osmotico del plasma. Questo è il motivo per cui l’uovo – spiega la naturopata – opportunamente utilizzato, non crea mai difficoltà a nessun organo vitale, tanto che si può impiegare anche in presenza di patologie renali, epatiche anche gravi come steatosi e cirrosi, ipercolesterolemie e iper trigliceridemie e tumori. Queste nozioni e le seguenti sono ampiamente esemplificate nei testi della dr Arcari Morini, di bioterapia nutrizionale.

Si dimentica che l’uovo è una cellula gigante, nella quale l’albume corrisponde al citoplasma.

In patologie caratterizzate da una crescita tumultuosa e incontrollata di cellule, potrebbe sembrare che l’uovo sia controproducente. In realtà la biologia e la fisiopatologia del cancro dimostrano, senza eccezioni, che la cellula è caratterizzata da una falsa vitalità. La duplicazione e l’aumento numerico non sono orientati nella direzione di una struttura organica funzionante, inserita armonicamente in un contesto generale, ma sono disordinati quanto più il tumore è maligno. Se non arrestata nella sua crescita, la cellula tumorale sembra avere come unica direzione, solo la morte: della massa tumorale stessa (per necrosi o degenerazione) o dell’organismo intero. Anche l’uovo è una cellula, ma il suo messaggio è armonico, programmato dalla natura per il sostegno e la continuità della vita, in direzione opposta al finalismo suicida del cancro.

Il suo stimolo vitale agirà in senso positivo sulle residue energie dell’organismo malato, aiutandolo a fronteggiare la terribile malattia da cui è affetto. Per sfruttare al massimo questa capacità “informativa” è preferibile mangiare uova genuine e possibilmente fecondate, in modo da avere un messaggio preciso per lo sviluppo di cellule differenziate, ordinate e controllate nella loro velocità di crescita: il contrario di quanto avviene nel cancro. Oltre a ciò l’uovo è utile nelle patologie oncologiche per il suo potere nutrizionale: ricchezza di micro e macro nutrienti, indispensabili in pazienti il cui organismo è stressato dalla lotta alla malattia e spesso dai gravi effetti collaterali delle terapie per il cancro.

Il contenuto dell’albume è insostituibile nei casi di diminuzione dell’albumina plasmatica, il ferro migliora l’emoglobina ridotta da farmaci chemioterapici, la colesterina riporta a valori normali il colesterolo che si riduce nei malati e da cui dipende la maggior parte degli ormoni, le sostanze implicate nella difesa immunitaria e tutti i processi riparativi della integrità cellulare compromessa. Infine l’uovo non mette in difficoltà i processi emuntoriali, soprattutto fegato e reni (in genere compromessi da malattia o da cure)”.

RITORNO AL CIBO VERO

“Credo, fortemente credo, che il CIBO, quello VERO, sia la medicina di cui gli Italiani hanno un gran bisogno per ritrovare la salute. Con molta probabilità il disastro peggiore degli ultimi decenni è stata la raccomandazione di seguire una dieta povera di grassi. Chi ha seguito il comandamento ‘’zero grassi” è destinato al fallimento e la vostra salute è stata messa in serio pericolo. Sapevate che la parte grassa dell’uovo è quella più ricca di sostanze indispensabili agli ormoni della salute? Eppure quanti sportivi consumano quantità immonde di albumi d’uovo? Smettiamola di martoriarci il cervello con le risposte sbagliate e iniziamo a puntare il dito contro i veri colpevoli di molti malanni: GLI ZUCCHERI!”

COTTURE SALUTARI DELLE UOVA

“Le cotture migliori sono sodo, ma con attenzione a non tenere la fiamma accesa tutto il tempo per evitare la formazione del pericoloso solfuro di ferro (la parte verde), alla coque, in camicia e al piatto.

Alla coque perché denaturano meno le proteine dell’albume, digeribile da tutti, anche con disturbi gastrici.

Si mette l’uovo in acqua fredda, forato nell’estremità ottusa in modo da mettere a nudo la sottostante membrana. Quando bolle spegniamo e lasciamo 4 minuti.

Al piatto: l’uovo privato del guscio si cuoce senza condimenti in un piatto bagnato e messo a bagno maria. Digeribilità ottimale.

In camicia, si rompe in un mestolo e si immerge in acqua in piena bollita con qualche goccia di limone che fa coagulare in modo uniforme l’albume, la parte esterna dell’albume floccula e dentro resta morbido.

E’ preferibile usare ghee o olio di cocco se volete cuocere l’uovo in pentola. EVO tollerato.

“A proposito – conclude Monica Bertoletti – l’uovo è fecondato se il gallo e la gallina fanno festa prima della deposizione, cercare presso fornitori di fiducia…”