Il consigliere Saverio Garbarino (M5S) analizza il voto amministrativo e il ruolo dei grillini, forza d’opposizione autonoma e libera da retaggi localidi Alberto Sava
Elezioni: nuova debacle dalle urne amministrative per il centrosinistra, dopo la catastrofe PD e Leu alle politiche del 4 marzo scorso. Lunedìi mattina i titoli delle prime pagine dei quotidiani nazionali a proposito del voto amministrativo riconfermavano la ‘foto-plastica’ di una stampa fin troppo attenta ad una lettura giustificativa e consolatoria nei confronti della sinistra, quanto ‘disattenta’ e ‘refrattaria’ nei confronti del profondo cambiamento nel Paese. A prescindere dal ‘recalcitrante’ establishment, però, il vento del cambiamento ha continuato a soffiare anche sulle urne di giugno. Da queste colonne locali laziali ci limitiamo a zoomare solo sui clamorosi avvenimenti di Terni, ex ‘Stalingrado d’Italia’, dove il PCI-PDS-DS-PD ha ‘regnato’ indisturbato ed indiscusso per circa settanta anni, esclusa la breve parentesi liberale del compianto professor Gianfranco Ciaurro, ed è stato ridotto da domenica seraa forza residuale, non solo per un impeto di cambiamento, ma anche e soprattutto per il malaffare che ha distrutto la città. L’ultimo sindaco PD, e parte significativa della giunta, prima di un commissariamento obbligatorio a causa del default del bilancio comunale, schiantato da settanta milioni di debiti, sono stati pesantemente coinvoltiin inchieste giudiziarie su appalti, trascorrendo molto più tempo in caserma e in tribunale che non a Palazzo Spada, in comune. E non sono bastati arresti ed interdizioni a far scattare quel senso di dignità che avrebbe dovuto autonomamente portare alle dimissioni, dimissioni che sono arrivate solo con i commissari prefettizi fuori della porta. Risultato: da ieri la Lega di Salvini è di gran lunga il primo partito a Terni, ed il suo candidato è al ballottaggio con quello del M5S. Rientrando nel Lazio, Sul litorale, a Fiumicino l’ex ministro Baccini per il centrodestra va al ballottaggio con l’uscente Montino. Tra quindici giorni ritornerà alle urne anche Santa Marinella, per lo scontro diretto tra l’ex deputato Pd Pietro Tidei per il centrosinistra ed il commercialistaBruno Ricci per il centrodestra. Archiviate per il momento le urne, oggi intervistiamo il consigliere comunale pentastellato di Cerveteri Saverio Garbarino. Per alcuni aspetti, Cerveteri nel recente passato ha precorso le vicende nazionali: basti pensare che alle amministrative del giugno 2017 già risultava solare il fatto che il PD fossein cammino per trasformarsi in forza politica residuale. E cosìè stato, anche sul piano nazionale! Premesse le profonde diversità di lettura tra voto politico ed amministrativo, apriamo la nostra intervista al consigliere Garbarino proprio con l’esito elettorale di domenica scorsa, che ha riportato alle urne sette milioni di italiani.
Dal 4 marzo al 10 giugno, il vento del cambiamento continua a soffiare sul Paese ed i comuni. Perché?
La gente è stufa dei privilegi dei vecchi politici. Questo è chiaro. Chi ha votato M5S ha la garanzia che di vecchi politici non ci sia nemmeno l’ombra e che tutto venga davvero affidato a volenterosi cittadini attivi, prestati alle istituzioni, ma non per questo meno capaci o competenti. Anzi. Il contratto di Governo proposto da M5S e Lega ha inoltre fatto assaporare all’elettorato italiano qualcosa di nuovo. Di molto moderno ed europeo. Già in atto ad esempio anche in Germania e tra forze politiche opposte. E’l’interesse comune posto davanti a tutto. L’abolizione dell’ideologia politica o comunque la sua totale rivisitazione. Ma è importante dire che non sarà dall’oggi al domani. I cambiamenti profondi hanno bisogno di tempo. Per questo alle ultime amministrative di tre giorni fa abbiamo assistito ad un piccolo rigurgito di partiti ormai in declino. Ma è fisiologico. Se ci aspettiamo che domani ci sia già il modulo in comune per il reddito di cittadinanza, magari male informati ad arte dai soliti produttori di fake news, è chiaro che non trovandolo saremo già critici nei confronti del nuovo Governo. Ci vuole pazienza e fiducia. Quel che è certo, e di cui possiamo essere orgogliosi, è che il Paese sta riconoscendo l’importanza della partecipazione, una strada tracciata proprio dal M5S, senza il quale ora non staremmo parlando di questo.
Dietro le tensioni dell’ultimo consiglio comunale, dedicato a mozioni ed interrogazioni, abbiamo visto la maggioranza ‘Pascucci bis’, pervicacemente asserragliata nel negare il fallimento del proprio progetto politico ed amministrativo, ma anche un’opposizione lontana dall’essere alternativa. I Cinque Stelle sembrano aver intrapreso una strada autonoma da questo quadro un po’ deprimente.
Noi questi episodi, come altri che potrebbero paragonarsi a pièces teatrali, li guardiamo con distacco. Stimolano in noi un momento di riflessione, di meditazione. Spesso la maggioranza alza la voce, insulta e sbeffeggia l’opposizione dando ai consiglieri di turno (non importa quali) degli inadeguati, indegni, vergognosi o ignoranti. Molto spesso siamo costretti ad assistere ad esternazioni al limite del folkloristico da parte del sindaco, quando inveisce contro l’opposizione informandola che può anche non presentarsi in Consiglio, o quando scambia la sua poltrona in Consiglio Comunale per un palchetto elettorale (ricordiamo la frase tuonata in un Consiglio “Prima facciamo vincere Zingaretti, e poi facciamo pure il lungomare!”). Quando poi si vanno a guardare meglio le carte, ci si rende conto che questo modus operandi è utilizzato dal sindaco come arma di distrazione di massa. Una mossa da politica anni ‘90, abusata dal sindaco e dalla sua Giunta per nascondere la loro imbarazzante misconoscenza di molta della materia trattata nelle mozioni. Basti guardare alla mozione bocciata per la richiesta dell’avvio dell’iter di legge per assegnare il nome di p.zza San Francesco alla anonima piazza del mercato di Cerenova. O la richiesta di utilizzare un decreto (il n. 14 del 20 febbraio 2017) per incrementare il personale della Polizia Locale. Mozioni che nello specifico, chiedevano semplicemente di fare quello che la legge prevede. Bastava dire “Si, lo faremo!”. Spesso, invece, nei consigli comunali si discute per ore su questioni che poco interessano alla comunità. Vecchie ruggini tra consiglieri. I modi in cui si presenta un atto, ecc. Noi proponiamo idee che non hanno altro interesse che migliorare la vita dei cittadini. Spesso sono idee a costo zero. Ma ci rendiamo conto che a volte l’apparire e il poter ridicolizzare l’avversario in chiave politica sono, per chi governa la nostra città, prerogative molto più importanti della sicurezza o del benessere dei cittadini.
Con la una nuova stagione estiva a Campo di Mare sono riapparsi i soliti divieti di balneazione vicino ai fossi. Cartelli visibili lungo itinerari sulla spiaggia, che non tengono in alcun conto la mobilità del mare legata, per esempio, alle correnti marine. Che fare contro il mare inquinato di Cerveteri?
I divieti vicino ai fossi sono atti dovuti, non ci nascondiamo sotto le onde. Pascucci non sta salvando vite in mare con questo divieto. Il confine del Poligono di tiro e le foci dei fossi Zambra e Turbino sono oggetto di divieto di balneazione per legge come è facilmente leggibile sulle tabelle anche tramite il sito dell’Arpa Lazio. Si tratta di “zone interdette alla balneazione per motivi diversi dall’inquinamento (zone portuali, militari, foci di corsi d’acqua, ecc.)” Diverso è il discorso sulla pulizia delle acque in cui i cittadini, le famiglie di Cerveteri, si bagnano durante le loro giornate di mare. In quei punti, a dispetto delle parole del Sindaco che vede il nostro mare pulito e pescoso e con acque cristalline, nel corso di ogni giornata si notano chiazze e schiume a ridosso della riva. Arrivano con le correnti e le correnti poi le dissolvono. Certamente il malfunzionamento del depuratore di Campo di Mare e la saturazione di quello di Cerenova, con i loro scarichi, incidono su questo fenomeno. Si parla, però di responsabilità ascrivibili non solo a questa amministrazione ma anche a quelle passate. La responsabilità di questa amministrazione, e siamo alle solite, è quella di aver preso in giro i cittadini alle scorse amministrative con annunci roboanti e volantini entusiastici in cui veniva sbandierato ai 4 venti il potenziamento dei depuratori di Cerveteri. Facendo passare l’immagine di un comune con tutti i depuratori fuori parametro per ACEA e che quello di Ceri…non esista! In pratica di quali depuratori si parlava nel volantino? Soluzioni? L’opposizione ha presentato mozioni, interrogazioni, fatto esposti. Il Sindaco è il responsabile della sicurezza e della salute dei cittadini, quindi ha il dovere di vigilare sul regolare funzionamento di tutti i depuratori ma anche di vigilare sulla correttezza e legalità di tutti gli scarichi di privati e aziende del territorio. Ma ci chiediamo se ci sia davvero la volontà. Curioso è che già nel 2012 dal sito di Pascucci, non ci fosse neanche una parola dedicata ai depuratori all’interno del suo programma elettorale…
A Campo di Mare continua a tenere banco il lungomare, che rientra in un piano di recupero, approvato dall’ amministrazione, i cui oneri di urbanizzazione primaria, sono per legge, a carico del lottizzatore e che con il contributo regionale e la quota che stanzierà il comune si rischia di fare un regalo all’Ostilia. Quali le sue valutazioni e commento?
Diciamo innanzitutto che una cosa è la variante del PRG e una cosa è la qualificazione del litorale per cui il Comune si è visto aggiudicare il bando della regione per 750mila euro. Ma il bando, che a detta del sindaco era stato già incassato e per cui dovevano partire i lavori a settembre 2017, non riguarda alcun lungomare! I lavori impatterebbero solo via dei navigatori etruschi. Ma nessun rifacimento è in previsione per l’area sterrata che appunto costeggia la spiaggia. Quell’area che oggi funge da improvvisato parcheggio per auto e camper (ma non sarebbe vietato?) non sarà oggetto di alcun rifacimento. Quindi non ci facciamo incantare da slide o progetti mirabolanti. Quello di cui si parla è il rifacimento e forse abbellimento della lingua di asfalto che oggi appunto è via dei navigatori etruschi, magari con il posizionamento di qualche panchina e di qualche luminaria in più. Peccato che di queste opere si sarebbe dovuta sempre occupare Ostilia come da convenzione. La spesa di soldi regionali su quel tratto di strada che è privato (anche se ad uso pubblico) è una anomalia e un grosso regalo alla società proprietaria. Regali che già facciamo in abbondanza visto che ogni lavoro necessario ed urgente svolto a Campo di Mare è stato eseguito in danno. Soldi mai ancora recuperati. Neanche un centesimo in tutti questi anni. Il piano di recupero e l’incremento di cubatura previsto poi dalla variante al PRG, sempre proposta da questa Amministrazione, sono poi la ciliegina su una ricca torta che sarà, ancora una volta, apprezzata solo da chi vorrà speculare costruendo, domani, dove ancora oggi non si può.
A giugno dello scorso anno è saltato il bando comunale per l’uso delle palestre pubbliche. Ed è stato il caos, soprattutto per i bambini iscritti alle società sportive di Cerenova. Come pensa di intervenire per tutelare questi bambini e le loro famiglie?
Proprio nei primi giorni di questo mese sono stati deliberati (delibera n. 65 del 1/6/2018) i criteri per le assegnazioni degli spazi sportivi e delle palestre comunali alle associazioni sportive del territorio. Sono fissati parametri per la valutazione dell’assegnazione, come finalità del progetto o rilevanza sociale, e tariffari, andando dai 3 euro l’ora della palestra di Via Castel Giuliano ai 7 euro l’ora per il Pallone Geodedico di Valcanneto. Qui abbiamo però il dovere di sottolineare due aspetti. Da un lato l’auspicio che suddetti spazi comunali siano assegnati in maniera equa e uniforme a tutte le associazioni sportive del territorio che ne facciano richiesta. Inoltre crediamo sia opportuno rivedere il funzionamento e gli obiettivi della consulta dello sport. Manca infatti nel nostro comune un dialogo fra istituzioni e associazioni sportive, o almeno alcune di esse. La consulta dello sport deve essere uno strumento partecipativo per permettere al comune di compiere le migliori scelte possibili in merito agli spazi sportivi da assegnare, in modo che si possa rispondere nella maniera più aderente possibile alle reali esigenze dellanumerose realtà sportive dilettantistiche presenti sul nostro territorio. Occorrono, ad esempio, tavoli di lavoro specifici in cui le società possano portare ciò che a loro viene richiesto dalle famiglie e da tutti i cittadini che vogliano avvicinarsi ad una attività sportiva. Questa si sarebbe una bella e sana forma di partecipazione!