L’ARTE DELLA COMMEDIA

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Arriva al cinema La stoffa dei sogni, il film di Cabiddu, liberamente ispirato a Shakespere e al teatro di Eduardo. La pellicola, distribuita da Microcinema, è stata prodotta con il contributo dei Beni culturali e della Regione Sardegna, in collaborazione con RAI Cinema.

di Barbara Civinini

Siamo fatti della materia di cui son fatti i sogni, diceva Shakespeare. Il regista Gianfranco Cabiddu ha intrecciato i fili del sogno con quelli della vita reale adattando per il grande schermo due testi teatrali: La tempesta, l’ultima opera del celeberrimo drammaturgo inglese, e L’arte della commedia, il più pirandelliano di Eduardo. Ne viene fuori uno spettacolo che fa ricorso a tutti i mezzi, da quelli più moderni a quelli più tradizionali per avvicinare gli spettatori non solo all’arte di Shakespeare, ma anche alla poesia di Eduardo, di cui Cabiddu fu assistente per molti anni. Alla tessitura ha contribuito il drammaturgo Ugo Chiti, che ha scritto la sceneggiatura a quattro mani con il regista sardo. La stoffa dei sogni, al cinema in questi giorni, secondo Cabiddu è un film onesto con più livelli di lettura: quello complicato, per i riferimenti agli autori cui si spira, e quello più leggero della commedia. Soprattutto è un film pensato per il pubblico, come il teatro eduardiano. Mi lega al testo “La tempesta” di Shakespeare, da cui è tratto – spiega il regista in un’intervista rilasciata a La Nuova Sardegna – un lavoro fatto quando ero ragazzo, la collaborazione con Eduardo De Filippo che tradusse in napoletano antico quel testo e poi la incise per sola voce, facendo tutti i personaggi. Un’esperienza giovanile che gli è rimasta nel cuore e nella mente. Il gioco delle parti, molto pirandelliano, non è complicato. E’ il primissimo dopoguerra e una compagnia di teatranti, guidata da Oreste Campese (Sergio Rubini), naufraga sull’isola-carcere dell’Asinara. Qui sarà costretto a ospitare alcuni pericolosi camorristi che per evitare la reclusione decidono di fingersi gli attori. A questo punto il direttore del carcere – interpretato da un ottimo Ennio Fantastichini – per individuare i malavitosi esige che sia rappresentata La tempesta. Shakespeare e Eduardo si fondono in una commedia picaresca piena di colpi di scena. Il teatro diventerà la zona franca in cui ciascuno potrà ritrovare se non il proprio ruolo sociale, almeno la sua umanità. “Quell’arte di arrangiarsi tutta italiana, che dà il meglio nella capacità di adattarsi per sopravvivere e con pochi elementi ricrea la magia, la leggerezza, l’invenzione e la poesia nel teatro come nella vita, spiega il regista, fa di questo film una commedia dove si ride, ci si commuove e infine, usciti dal cinema, si porta a casa un sapore di buono”. Nel film c’è anche un cammeo di Luca De Filippo nei panni  del capitano che naufraga sull’isola, la sua ultima interpretazione. Il film è prodotto da Paco Cinematografica in collaborazione con Rai Cinema, con il contributo dei Beni culturali e il supporto della Regione Sardegna. L’Asinara dal 2002 Parco nazionale e area marina protetta, è stata per più di 100 anni una colonia penale agricola. Fu istituita nel 1885 dal governo Depretis. Il carcere di massima sicurezza – dove ha soggiornato anche Cutolo, capo della nuova camorra organizzata – è stato dismesso nel 1998.