Rocío Muñoz Morales, artista poliedrica e sangue caliente

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Intervista a tutto campo con la ballerina, modella, attrice e conduttrice, protagonista del film “Tu mi nascondi qualcosa”di Felicia Caggianelli

Per lui si tratta di un frame di fantascienza, per lei una storia d’amore romantica con finale inaspettato per la maggior parte delle donne. Il nostro Lui è il simpatico Rocco Papaleo la nostra lei è la bella Rocio Munoz Morales, ballerina, modella, attrice e anche conduttrice. La sua simpatia, solarità e la sua grande naturalezza ha conquistato il cuore di tanti telespettatori. Debutta nel cinema italiano nel film “Immaturi – Il viaggio” e ad essere folgorato è il cuore dell’attore Raul Bova. Lei è conquistata dall’anima dell’affascinante calabrese. Il 2015 è un anno fortunato. Dall’amore con Bova nasce la loro bimba, Luna, è accanto a Carlo Conti, Arisa ed Emma alla conduzione del Festival di Sanremo, ed entra nella grande famiglia della fiction: Un passo dal cielo, con Terence Hill. Nel 2017 è accanto a Massimo Boldi nel film di Neri Parenti: Natale da Chef e attualmente è nelle sale cinematografiche con l’opera prima dell’attore nonché regista pugliese Giuseppe Loconsole nel film: Tu mi nascondi qualcosa, in coppia con Rocco Papaleo e un corposo cast di attori e attrici.

Una commedia ironica e al tempo stesso riflessiva sulla verità nella coppia, che viene messa in dubbio e dà vita ad un racconto, in tre episodi, ricco di equivoci. Una verità che necessaria o velata, nascosta o palese che fa soffrire e rende felici ma comunque sempre un ingrediente necessario per dare sapore ad un rapporto d’amore.

L’attrice con il nostro vice direttore Felicia Caggianelli

Di questa nuova esperienza artistica, di cui noi siamo stati testimoni oculari, ciascuno di loro conserverà qualcosa. C’è chi si porterà dietro delle nuove amicizie nate sul set, chi la bella esperienza di aver lavorato con un bravo regista e dei grandi attori, chi come Giuseppe Loconsole, ha sottolineato lo splendido esordio alla regia e ringraziato i produttori e gli attori che hanno creduto in un esordiente, chi come Rocco Papaleo e Eva Robin’s ha risposto ironicamente, c’è chi non ha nascosto che si è trattato di una grande occasione  e chi si è abbandonato  ad un fiume di parole e ci ha  raccontato un qualcosa di più.

È la bellissima Rocio Munoz Morales che attraverso la spiegazione del suo personaggio Jamila, una ragazza tunisina, ci ha permesso di entrare con grande semplicità in sintonia con l’essenza di una donna riflessiva e profonda qual è lei che non ha paura di mettersi in gioco in prima persona. Rocio in coppia con Rocco Papaleo si trova a vestire i panni di una moglie che deve gestire una amara verità, quella di una relazione segreta del marito, quando questo si ritrova in coma in un letto di ospedale. Si tratta di un episodio romantico nel quale lei, e l’altra donna con cui il marito ha una relazione, scoprono di non essere l’unico amore di quest’uomo. Che fare? O meglio cosa farebbe una donna “normale”? A questa domanda è meglio che ciascuno di noi risponda liberamente perché lo sviluppo della storia lascia piacevolmente spiazzati.

“Sentirsi unica – ha dichiarato Rocio – ed esclusiva in un rapporto d’amore per molte, se non per tutte, è una priorità ma per Jamila, passa in secondo piano. Lei è una persona pura, continua a guardare negli occhi questo uomo, sente di amarlo, si sente amata, e gli basta provare questo sentimento vero, puro per continuare ad amare suo marito. Sicuramente – sottolinea Rocio – lei riceve una notizia scioccante per qualsiasi donna ma la metabolizza con grande altruismo addirittura nella scena c’è uno psicologo che ci consiglia di andare a vivere tutti insieme per far sì che Alberto, Rocco Papaleo, riesca a recuperare la memoria. Un’altra moglie penso che l’avrebbe mandato a quel paese lei, no. Lei, con il sorriso, per il bene del suo uomo decide di cucinare per tutti. Credo che un comportamento del genere debba essere riportato non solo a valori di religione e culturali ma anche ad una onestà di sentimenti.

Quindi lei lo ama, si sente amata e non si fa tante domande. Non gli serve guardare l’altra donna, gli basta quello che lei prova dentro. Quindi credo che sia anche un modo molto romantico per vivere il sentimento in un rapporto”. Rocio si lascia andare e come in un fiume di parole esprime la simbiosi che è riuscita a trovare tra la sua essenza e quella del personaggio interpretato. Io vi confesso – sottolinea Rocio – ho imparato tanto da questa donna con degli “enormi attributi”. Non nascondo che qualcosa del suo carattere provo ad applicarla nel mio quotidiano. Ancora non ci riesco del tutto, ma continuerò ad insistere”.

Com’è stato lavorare con Rocco Papaleo?

“È stato molto bello. Ho scoperto una persona che anche dopo tanti anni di mestiere ha ancora voglia di costruire insieme, di farsi delle domande di divertirsi e sperimentare… quindi è stato figo lavorare con lui”.

Il cast durante la conferenza stampa del film

Cosa ci racconti di questo film?

“Si è trattato di un’esperienza bellissima e faticosissima; mi è sembrato di aver partorito un altro figlio. Mi ha dato la possibilità di crescere moltissimo”.

Quanto è importante la passione in questo settore?

“Molto. Durante le riprese abbiamo vissuto anche in alberghi non proprio confortevoli. Costretti a muoverci da un luogo all’altro con zaini e scarpe da ginnastica mi ha fatto ripensare all’inizio quando studiavo recitazione, quando per guadagnare due soldi davo lezione di ballo. Tutto questo mi ha dato ancor più lo stimolo, la passione e la voglia di crescere in questo mestiere e credo che abbiamo bisogno di queste emozioni sono fondamentali per andare avanti”.

Cosa ci racconti dell’edizione spagnola di ballando con le stelle che ti vedrà nel ruolo di presentatrice?

Ho fatto un provino ed è andato bene, premesso che io non mi sento conduttrice anche se l’ho fatto qualche volta in Spagna con qualche formato un po’ più piccolo. Mi divertivo. Ho avuto l’opportunità di essere conduttrice del festival di Sanremo lì però, non lo nascondo, avevo Carlo Conti, dovevo fare me stessa e divertirmi. Godermi una esperienza positiva. Adesso la questione è diversa, un po’ mi spaventa e un po’ mi riempie di gioia è bello tornare in Spagna e passare del tempo con la mia famiglia è una sfida che mi è capitata non so se faccio bene o male e non so come andrà, spero bene. È vero anche che tornando nella mia terra mi hanno fatto notare che parlo strano. Mi hanno detto che ho un accento strano, mi toccherà tornare in Spagna al più presto per riacquistare il mio accento spagnolo. Ho bisogno di allenare il mio spagnolo anche se mi vergogno di dirlo lo parlo però ho una vocalità strana dovuta alla lingua italiana. Il programma inizierà a metà maggio saranno 11 puntate in diretta e sono indietro con i compiti avrò affianco a me un bravissimo collega spagnolo, Umberto Leal che sarà la mia salvezza penso, lui farà le belle figure io mi metterò un vestito carino, spero, e mi impegnerò, non so dirvi altro anche se al solo pensiero un po’ mi tremano le gambe e spero di non fare una brutta figura. Nella Rai spagnola non c’è più la pubblicità quindi devi andare dall’inizio alla fine senza alcuna pausa”.

Che rapporto hai con l’emozione quando lavori?

“Nonostante Sanremo io mi emoziono. Prima di iniziare una conferenza ho sempre un nodo allo stomaco. Ricordo che, quando recito in teatro nel sapere che ci sono 300, 400 o addirittura 900 persone venute ad assistere allo spettacolo ho quell’attimo di ansia che mi assale e devo calmare la mia emozione. Tuttavia devo dire che in generale gestisco molto bene i nervi però tutte le prove sono importanti”.

Rocio è anche una doppiatrice…

Ebbene sì. Si è trattato di un cameo ed è stato bello ritrovarmi quelle ore e quei minuti in sala doppiaggio; tra l’altro doppiando un cane, o meglio una cagnolina che nel film non ha un nome, il nome glielo ho dato io l’ho chiamata Lolita perché mi piaceva, tra l’altro un po’ mi somiglia. È un po’ sciupata pure lei, ha i capelli lunghi, ha un po’ qualcosa di me. È stato bellissimo perché fino adesso avevo doppiato me stessa in altre lingue, non avevo mai doppiato niente di diverso tanto meno un cane e poi la cosa bella di questo progetto è stata la solidarietà. Il nostro compenso è stato devoluto in beneficenza. Io sono amante dei cani, ho un cane che porto sempre con me e che porterò anche in Spagna si chiama Pincito e devo dire che non mi sono ispirata a lui, ho un cane un po’ particolare, io parlo a Pancito e nella mia mente lui mi risponde”.

A proposito di quello che hai imparato con il personaggio di Jamila nel film tu hai dichiarato che cerchi di applicare nella vita questa lezione… ci spieghi in che modo applichi quello che hai imparato?

Credo che spesso nei rapporti tendiamo a guardare chi abbiamo di fronte che è una cosa importantissima perché il rapporto si fa in due. Però a volte non ci basta accontentarci con il benessere che ci dà l’altro in questo caso Jamila è una super fedele al proprio sentimento è una altruista. Lei ama sta bene con quell’uomo. è felice; quell’uomo le dà tutto quello di cui lei ha bisogno per cui non si fa altre domande non si guarda intorno, cosa che sarebbe difficilissima nella realtà dover condividere il mio uomo con un’altra, però il succo di questo sentimento cosi puro di lei mi fa impazzire”.

Ci potresti arrivare per amore e per passione?

“Io non ci potrei mai arrivare ad accettare una cosa del genere, io sono spagnola, siamo tutti e due gelosi però lui è calabrese”.