E’ il simbolo della città, monumento che fa riconoscere la città di Ladispoli. Torre Flavia è storia di ieri ed oggi, e perchè viva la torre sul mare sono in arrivo dei finanziamenti. Ad annunciarlo il consigliere comunale di Ladispoli, Giovanni Ardita, che in una nota ha spiegato che i fondi ci sono, ma bisogna nei tempi procedere all’ultimazione della domanda.
E’ ufficiale il decreto 8 marzo del 2018 del Segretariato Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ufficializza che il Comune di Ladispoli rientra nel progetto “Bellezz@-Recuperiamo i luoghi culturali dimenticati, classificandosi nella valutazione dei progetti con l’elenco n.273 interventi selezionati e ordinati per importo crescente, uno dei primi comuni più finanziati d’Italia insieme a Rossano Calabro, Rosciano d’Abruzzo, San Daniele Po della Lombardia e Mel del Veneto.
Con il decreto Bellezza la Presidenza del Consiglio ha riconosciuto un contributo di 1.959.035 euro per ristrutturare il Monumento della Palude di Torre Flavia, ho immediatamente rappresentato al Sindaco Grando l’obbligo in base all’art3 del decreto del 8 marzo PCM di presentare la documentazione necessaria per l’accesso al finanziamento completo di progetto e di relazione e il tutto rispettando il comma 3 dello stesso articolo, inviando entro il termine dei 60 giorni dalla pubblicazione del decreto al Segretariato Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri tutta la documentazione necessaria richiesta.
In questi giorni gli uffici comunali stanno completando la pratica, perché non ci possiamo permettere, afferma sempre più agguerrito Ardita di perdere un finanziamento cosi importante, che rappresenta il recupero di un monumento simbolo della nostra città “Torre Flavia”.
Conclude il consigliere di Fratelli d’Italia Ardita, in questo progetto, spero che si possa integrare la pedana per i diversamente abili, battaglia sociale che io e il consigliere Raffaele Cavaliere abbiamo sempre portato avanti.
Il mare la spiaggia e la natura e il monumento di Torre Flavia devono essere godute anche dalle persone meno fortunate di noi, che dovranno raggiungere queste Bellezze senza ostacoli e senza barriere.
Speriamo che Torre Flavia non sia più oggetto di liti contrasti e opposizioni, e partendo da questa bella notizia, torni a splendere per tutti i cittadini “campeggiatori e turisti” perché il commercio di via Roma e del centro senza Torre Flavia piange, come diceva Papa Giovanni Palo II “Damose da fa”.