Sì, ma solo italiane. È possibile ascoltarle sul nuovo Portale della Canzone lanciato dal ministero dei Beni Culturali. A giugno la Festa della Musica. Un business europeo da 25 miliardi di euro l’anno.di Barbara Civinini
Arrivano sulla rete oltre 200.000 brani gratuiti per un viaggio lungo cento anni nel sound made in Italy. Il portale è stato lanciato dal ministero dei Beni Culturali grazie al prezioso lavoro dell’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi in collaborazione con Spotify, il servizio musicale svedese che ci permetterà di ascoltare gratuitamente i brani nella versione originale certificata dall’Istituto. Si fa presto a dire che sono solo canzonette, come canta Bennato. In ballo c’è molto di più: la nostra storia del costume. Il portale dedica una sezione speciale al Festival di Sanremo con 50 playlist che raccolgono altrettante edizioni, dal 1951 al 2000. Dalla prima edizione radiofonica del 1951, con tre soli cantanti in gara, che incoronò vincitrice Nilla Pizzi con Grazie dei Fiori a quelle degli anni 60 che ‘traslocarono’ in tv e videro trionfare più volte Domenico Modugno e Claudio Villa, fino ad arrivare ai nostri giorni, passando per la canzone d’autore con alcuni cantautori indimenticabilmente poetici come Battisti e Dalla. Con questo progetto è stato digitalizzato per la prima volta il grande patrimonio dell’Istituto Centrale per i beni Sonori e Audiovisivi e reso fruibile gratuitamente online. Il Portale, fra l’altro è in linea con i principi della nuova legge sullo spettacolo che al primo articolo riconosce il valore artistico della musica popolare d’autore. Canzoneitaliana.it è diviso in quattro grandi aree 1900-1950, 1950-2000, Tradizioni popolari e Contributi speciali, corredate dalle schede degli storici musicali che hanno selezionato e contestualizzato decine di playlist tematiche. Una testimonianza completa del patrimonio musicale italiano, noto per la sua unicità in tutto il mondo, una vera e propria enciclopedia sonora, una bandiera musicale e, soprattutto, un ulteriore preziosissimo elemento per raccontare e promuovere l’Italia all’estero. Il portale, fruibile in 7 lingue, rappresenta il numero zero di un prodotto che nel tempo sarà arricchito e completato con altri contributi. L’importanza culturale della musica verrà rilanciata a giugno dalla grande Festa europea, promossa dal MiBACT, SIAE e Assomusica insieme con altri importanti partners, che dal suo esordio in Francia nel 1982, costituisce un momento di aggregazione del tessuto sociale europeo. Fra gli obiettivi la creazione di una rete comune e l’avvio di buone pratiche che consentano di accedere ai nuovi programmi della Commissione. Una partita non da poco se consideriamo che il settore genera entrate per oltre 25 miliardi di euro l’anno e impiega più persone rispetto all’industria cinematografica. Nell’ambito del quadro di riferimento U.E. “Music Moves Europe” è previsto anche uno stanziamento di 1,5 milioni di euro per elaborare una legge specifica sulla musica, così come accaduto per l’audiovisivo. L’appuntamento ufficiale con la Festa è fissato per il 21 giugno.