L’esperto Emiliano Gaudiello ci racconta come oggetti volanti non identificati siano tornati a volare sui cieli del litorale di Giovanni Zucconi
Nuovi avvistamenti di oggetti volanti non identificati nei cieli di Cerveteri e Ladispoli. Come nostro solito, pubblichiamo questo tipo di notizie solo se gli avvistamenti sono corredate da foto inequivocabili. Anche in questo caso siamo stati chiamati da Emiliano Gaudiello, il più attivo cacciatore di UFO di Cerveteri e dintorni. Sono andato a trovarlo a casa sua, dove mi ha mostrato tantissime foto nuove di oggetti volanti sconosciuti, tutti ripresi nei cieli di Cerveteri e Ladispoli. Le foto che ha fatto scorrere sul suo computer, come al solito, erano impressionanti. Si può essere scettici nel credere all’esistenza di altre civiltà che ci vengono ad osservare. Si può pensare che gli oggetti volanti che ogni tanto si vedono e si fotografano non provengano da altri mondi, ma sono semplicemente dei nuovi aerei militari coperti da segreto.
L’esempio degli aerei invisibili americani può essere un esempio del genere. Se qualcuno avesse visto volare o fotografato, prima della Guerra del Golfo, un caccia Lockheed F-117 Nighthawk o un bombardiere strategico Northrop Grumman B-2 Spirit avrebbe sicuramente pensato ad un UFO. Eppure almeno il caccia F-117, quello strano a forma di punta di freccia, volava sui nostri cieli, in segreto, almeno dagli anni settanta. Si può pensare tutto questo, ma rimane l’evidenza di foto che non sono facilmente spiegabili. E le foto di Gaudianello non sono le solite foto che ogni tanto vediamo su qualche giornale. Non sono foto di luci nella notte che possono essere tutto o nulla. Sono foto scattate di giorno, dove sono sempre presenti dei riferimenti a terra, una casa o degli alberi, che ti permettono di determinare la posizione e le dimensioni relative dell’oggetto. E gli oggetti volanti da lui immortalati, sono sempre abbastanza definiti, anche se chiaramente ripresi da molto lontano. Certo che fa un po’ storcere il naso la sua tecnica di avvistamento. Lui, a parte qualche caso isolato, non osserva mai direttamente l’oggetto fotografato. Lui pianta il cavalletto per terra, e punta la sua macchina fotografica verso una porzione di cielo che ritiene interessante. Scatta un certo numero di foto, e poi torna a casa per rivederle sul computer. Non sempre, ma spesso, trova degli oggetti inspiegabili nel cielo. E’ una tecnica che può sicuramente suscitare qualche sospetto o obiezione, non lo posso negare. Ma è comunque una tecnica, che ha un fondamento che mi ha spiegato meglio nell’ultimo incontro.
Emiliano, non è strano che tu fotografi degli oggetti volanti che non riesci a vedere?
“No. Perché è possibile che loro usino una tecnologia che li rende visibili solo nell’infrarosso. Come tu sai noi non possiamo vedere l’infrarosso, se non con strumentazione speciale. Magari è come la tecnologia stealth usata dagli americani per rendere invisibili i loro aerei.”
Vabbè. Ma come hai detto tu, avresti bisogno di visori particolari, come quelli notturni, per poter vedere oggetti visibili solo agli infrarossi.
“Tu dici? Ti faccio vedere un piccolo esperimento con un comune telecomando del televisore. Tu sai che funzionano emettendo radiazioni infrarosse. Radiazioni che naturalmente non vedi. Ma prova a inquadrare la testa del telecomando con la macchina fotografica del tuo cellulare. Premi un tasto qualsiasi. Che vedi sul tuo telefono?”
Cavolo. Hai ragione. Vedo la luce emessa dal telecomando.
“Vedi? Lo stesso accade con una qualsiasi reflex. Evidentemente i sensori delle moderne macchine fotografiche sono sensibili anche a parte delle radiazioni infrarosse. Questo potrebbe spiegare perché io non riesco a vedere gli UFO che fotografo.”
Dopo questa dimostrazione ho visto, con altri occhi, le decine di foto che mi ha fatto scorrere davanti. E continuo quindi con le domande.
Ci sono posti dove ottieni risultati migliori fotografando il cielo?
“Si, proprio qui davanti casa. (Mi porta sul balcone della sua cucina). Vedi quel rustico lì? (Mi indica un casolare non distante dalla via del Sasso). Passano spesso lì sopra. Vengono dal Sasso, da dietro le montagne. In direzione Sasso-Manziana.”
Che vuole dire che passano spesso li sopra?
“Che li fotografo spesso li sopra. E quasi sistematico che seguano questa rotta fino alla costa. A fare cosa, non so. E’ una zona di passaggio.”
Sistematico?
“Si. Io posso dirti con certezza che loro passano su quella rotta tutti i giorni. E l’orario in cui passano più frequentemente è tra le 14.00 e le 17.00 circa. Raramente riesco a scattare una foto significativa fuori da questo intervallo di tempo. E faccio foto da questo balcone da circa un anno.”
Sulla rotta Sasso-Manziana verso la costa, ci sono due aeroporti militari. L’aeroporto Savini, verso il Sasso, e quello di Furbara.
“Tu sapevi che in queste due zone sono stati fatti due avvistamenti famosi?”
No. Racconta.“Quello di Furbara è avvenuto il 10 novembre del 1966, ed è riportato anche in un sito americano che raccoglie le testimonianze più significative. Sembra che questo avvistamento sia stato poi confermato, anni dopo, da un VAM (militare della vigilanza aeronautica) che prestava servizio in quei giorni a Furbara. Ti riporto quello che c’è scritto sul sito: “…Alle 3:30 del mattino, un oggetto a forma di disco è atterrato all’aeroporto militare locale di Furbara, in Italia. Portava luci lampeggianti di tipo polizia in alto e in basso. Dall’oggetto sono emersi quattro uomini o piloti (non descritti) che hanno camminato brevemente per terra per poi tornare sull’oggetto. L’oggetto ha poi cerchiato l’area e se ne è andato… (Fonte: Maurizio Verga, ITACAT: catalogo UFO italiano)”. Interessante. E l’avvistamento avvenuto al Sasso?
“Di quello ne avevo già sentito parlare. Poi l’ho ritrovato in un commento all’ultima intervista che mi hai fatto. E’ di una signora di Cerveteri che racconta che “…circa 40 anni fa è sceso un UFO presso il cavolino del Sasso (la cava di caolino a Pian della Carlotta). Era tutto silenzioso… Era notte, ma c’era tanta luce che sembrava giorno… Le mucche libere sul monte scappavano via. Si è posato, e poi è ripartito… Il giorno dopo era già tutto recintato dai Carabinieri. C’erano molti indizi…”. Si diceva che l’UFO avesse lasciato delle tracce elettromagnetiche, delle radiazioni. Come vedi Cerveteri è una zona di passaggio. E tutto conferma che un’area sensibile e proprio quella di Manziana-Sasso. Gli avvistamenti sono veramente tanti per considerarli solo un caso. ”Hai conosciuto altre persone che hanno avuto esperienze simili a Cerveteri e Ladispoli?
“Si. Ne ho conosciute altre quattro. Non sono poche.”Vero. Non sono poche. Ma ho voluto approfondire, per quanto possibile, il numero di avvistamenti UFO che abbiamo avuto, negli ultimi decenni, nel nostro comprensorio. Per fare questo sono andato a spulciare le statistiche del CUN (Centro Ufologico Nazionale), che ha raccolto tutti gli avvistamenti, denunciati in Italia, dal 1900 ad oggi. Naturalmente contiene solo quelli che sono stati denunciati, e quindi sono evidentemente solo una piccola parte di quelli effettivamente avvenuti. Ma sono comunque dati ufficiali, e rappresentano quindi un significativo punto di partenza per la nostra ricerca. Di seguito i dati che abbiamo trovato nelle loro tabelle, relativamente agli avvistamenti dal 1954. In tutto sono 78 gli avvistamenti denunciati ufficialmente, di cui ben 26 di giorno. A Cerveteri sono stai 4, di cui 2 di giorno. A Ladispoli 14, di cui 7 di giorno. In questo caso, ben 5 a San Nicola. A Santa Marinella 6, di cui 1 di giorno. A Manziana 1, di notte. A Bracciano 4, di cui 2 di giorno. A Fiumicino ci sono stati 24 avvistamenti ufficiali, di cui ben 10 di giorno. Di questi uno a Passoscuro, uno a Torreinpietra e uno a Tragliatella. Infine ci sono stati 24 avvistamenti a Civitavecchia, di cui solo 4 di giorno. Non sono piccoli numeri, considerando che il CUN ha censito solo gli avvistamenti regolarmente denunciati o segnalati. E’ sicuramente solo la punta di un iceberg di dimensioni impressionanti. Questi numeri ci dovrebbero fare riflettere…