L’accorata lettera dell’avvocato Marco Valerio Verni, zio della povera Pamela Mastropietro

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Dalle pagine di Facebook, l’avvocato Marco Valerio Verni, zio di Pamela, ha vergato una struggente e dolorosa lettera per la nipote Pamela Mastropietro, trucidata a Macerata.“Come ormai saprete, mia nipote Pamela è stata trucidata, qualche giorno fa, da una o più bestie feroci, che hanno fatto a pezzi il suo corpo, con particolari molto macabri che, per rispetto della sua stessa memoria, risparmio qui. 

L’avvocato Marco Valerio Verni

Pamela era una ragazza solare,intelligente,piena di vita:proprio questo l’aveva portata ad accettare l’aiuto di una comunità,per rimettersi un pò in piedi, dopo che, alcuni incontri sfortunati, l’avevano un po’ fatta vacillare. A metà gennaio mi aveva chiesto un aiuto per scrivere su un quotidiano telematico, attraverso un personaggio immaginario, della sua esperienza, affinché potesse essere d’aiuto e di conforto per altri ragazzi. Sapere che abbia fatto questa tragica fine è qualcosa di straziante,che merita giustizia. Ed è quello che, da avvocato, da zio e da suo padrino di Battesimo,farò in modo di farle avere. In tal senso, mi impegnerò fino all’ultima energia che mi dovesse rimanere, anche affinché altre persone non abbiano a subire la stessa fine. Non sarà facile, perchè dovrò costantemente far prevalere la freddezza e la lucidità professionale ai sentimenti di zio. Ma il mio background trascorso mi ha forgiato nel carattere alle battaglie, e questa è, evidentemente, per me, la più importante di esse. Ringrazio tutti voi uno ad uno, per i messaggi di stima e di vicinanza che avete voluto rivolgere a me ed alla mia famiglia, che è distrutta dal dolore ma, nello stesso tempo, forte e determinata per aiutare Pamela ad ottenere quanto spetta a lei ed alla civiltà tutta: un efferato crimine, compiuto con quelle modalità, al punto da ridurre in brandelli un corpo, che neanche la peggiore delle bestie affamate avrebbe potuto fare, è infatti uno scempio che riguarda tutto il mondo civile. Pamela poteva essere la figlia, la sorella, la nipote, l’amica di tutti. Ho la fortuna di lavorare a contatto di un gruppo di Carabinieri che hanno dimostrato sin dalle prime fasi una professionalità ed una umanità eccezionali, che spero possano trovare il giusto esito processuale, anche attraverso il lavoro della magistratura che, mi auguro, possa svolgere al meglio il suo lavoro. Lascio ad altre sedi ulteriori considerazioni sull’attuale indagato, sul fatto che, a quanto sembra, avesse il permesso di soggiorno scaduto, e via dicendo: quello che ora mi interessa è contribuire, anche a nome della mia famiglia e – ripeto – di tutta la comuntà civile, a regalare giustizia a Pamela. A mia nipote”.

fonte ilfaroonline.it