a cura del Dottor Riccardo Coco
Psicologo – Psicoterapeuta
La caratteristica principale di chi ha una personalità di tipo schizoide è la paura (inconscia) di un coinvolgimento emotivo con gli altri. Paura così radicata che li porta ad un estremo ritiro in sé e a tentare di fare a meno di ogni rapporto umano.
Essi hanno paura di essere invasi, inglobati, controllati, soverchiati o traumatizzati. Alcuni si ritirano fisicamente in uno stato di isolamento simile a quello degli eremiti; altri si ritirano attraverso modalità di tipo psicologico, per esempio in un mondo di fantasia.
Prediligono attività e passatempi solitari che non implichino l’interazione con gli altri e possono apparire decisamente distaccati e privi di reazioni emotive, ma sotto tale superficie (difensiva) mostrano di provare un intenso e struggente desiderio di intimità ed avere elaborate fantasie sull’intimità emotiva e sessuale. Trovano soprattutto difficile esprimere l’aggressività, anche in risposta ad una provocazione diretta e ciò contribuisce a dare la sensazione (falsa) che manchino di emozioni.
Le loro vite talvolta sembrano senza una direzione e centrale nell’esperienza di sé è proprio il senso di futilità. Ma perché la loro personalità si è organizzata nel corso della loro storia evolutiva in un modo tale che essi hanno così timore dell’intimità? In primo luogo, una persona può avere timore di un rapporto intimo perché può aver appreso dalle sue ripetute esperienze infantili che dall’amare gli altri “non se ne ricavano cose buone”: può aver subito diversi abbandoni e maltrattamenti o, al contrario, esperienze in cui si è stato oppresso e dominato da un genitore a tal punto da sentire minacciato il senso della propria identità come individuo distinto.
Situazione questa che lo porta ad un timore di essere “fagocitato” e a pensare, anche da adulto, di poter conservare un senso di autonomia soltanto ritirandosi nell’isolamento. In queste organizzazioni familiari spesso i figli vengono trattati come “pupazzi” o “automi”, ossia più come dei complementi dei genitori che come individui con una loro personalità distinta e bisogni propri.
In secondo luogo, un’altra ragione per temere l’intimità è la paura di poter danneggiare o distruggere la persona che si ama. Gli adulti schizoidi trovano abitualmente che i rapporti con gli altri li esauriscono e così possono inconsciamente supporre che essi stessi debbano produrre un effetto analogo sugli altri. Ciò li porta ad una ipervigilanza che rende impossibile la loro spontaneità nei rapporti umani. Questo tipo di paure può aver avuto origine dalla sensazione infantile ricorrente di aver “esaurito e svuotato” i genitori più che averli “riempiti” dando loro piacere e gioia con la loro presenza.
In tal modo il bambino (e poi l’adulto) apprende che i suoi bisogni sono potenzialmente distruttivi per la persona alla quale si rivolge per appagarli. Come per tutti gli altri disturbi di personalità, anche per questo la cura elettiva è la psicoterapia individuale, di lunga durata e a frequenza costante. Questa agirebbe permettendo il cambiamento delle rigide difese della personalità attraverso il dispiegarsi della relazione psicoterapeutica nel corso del tempo. In questo caso il cambiamento avrà a che vedere con la modificazione delle convinzioni inconsce patogene, che come abbiamo visto hanno a che fare con l’idea che l’intimità sia pericolosa e che gli altri possano invaderti e dominarti.
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