1974: nasce la prima console di videogiochi italiana della Sèleco, mentre la Lazio vince lo scudetto

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di Emiliano Foglia

Non tutti sanno che la prima console di videogiochi prodotta in Italia nasce nel 1974 grazie alla Sèleco, mentre la Lazio si apprestava a conquistare il primo scudetto della sua storia. Sèleco rispondeva al nascente mercato internazionale di produzione di console di videogiochi, con il modello“Ping-O-Tronic”. Dalla fine degli Anni ’60 i primi prototipi di un sistema di gioco pensato per essere collegato alla televisione di casa, trovavano il loro compimento grazie alla figura di Ralph H. Baer.  Da anni l’ingegner Bear era alla ricerca di una funzione alternativa all’utilizzo del televisore. I giochi sul piccolo schermo sembravano essere la vera soluzione economica ed interattiva. Il progetto chiamato “Brown Box” prendeva piede nel 1966 e veniva acquistato da Magnavox che lo trasforma nell’Odyssey, la prima console per videogiochi privata della storia che usciva sul mercato nel 1972. Si apriva la strada ad una lunga serie di apparecchi similari tra cui il “Ping-O-Tronic” rilasciata con il marchio Sèleco nel 1974. E’ stata la prima console ad essere realizzata da un’industria italiana. Come le altre console di prima generazione, si basava su un’elettronica molto rudimentale, senza l’utilizzo del punteggio e con audio estremamente ridotto al “toc” della palla. Il tutto era racchiuso all’interno di un robusto contenitore di plastica arancione e bianco, una via di mezzo tra una radio ed un elettrodomestico da cucina, dotato di un alloggiamento per i “paddles”. I giochi utilizzabili erano soltanto tre, simili tra loro: Pong, squash ed il rimbalzo della palla contro il muro, nel quale la console giocava da sola lasciando al giocatore la sola possibilità di… guardare. Per tanti italiani impegnati a trascorrere il proprio tempo libero attraverso la televisione, il Subbuteo, lostadio, i giornali sportivi ecco arrivare nei primi mesi del ‘74 un nuovo diversivo ad impegnare nel proprio tempo libero. Anche se ai nostri giorni il rudimentale Pong non può certo scatenare entusiasmo per  una improbabile simulazione di un derby Lazio-Roma come accade con le console moderne in maniera quasi realistica, capitava spesso all’epoca di simulare un Roma-Lazio o un Milan-Interattraverso il Pong. Era un altro calcio sicuramente come era anche un’altra tecnologia che muoveva i suoi primi passi all’interno del mercato dell’intrattenimento. A distanza di quarant’anni, qualcuno ancora“conserverà”nell’orecchio il fragoroso “toc” scandito dalla palla che rimbalza contro il muro.