“Il preside Agresti la smetta di creare allarmismo sociale tra le famiglie”

0
1520

 

“L’amministrazione comunale non hai detto in alcuna sede di avere l’intenzione di ridurre gli istituti scolastici comprensivi da 4 a 3. Un’ipotesi peraltro assurda visto che l’alto numero degli alunni di Ladispoli per legge non consentirebbe questo ridimensionamento”.

Con queste parole l’assessore alla pubblica istruzione, Lucia Cordeschi, ha smentito le notizie di stampa che accusavano l’amministrazione di voler accorpare gli istituti comprensivi.

“In realtà – prosegue l’assessore Cordeschi  – è intenzione del comune distribuire in maniera equa le classi di scuola dell’infanzia, primaria e media all’interno di tutti i plessi con l’obiettivo di garantire un’adeguata proposta didattica. Il nostro scopo è anche cancellare i problemi legati al trasporto scolastico e la turnazione del servizio di refezione. Invitiamo dunque tutti ad una maggiore serenità di giudizio ed a non creare allarmismo sociale tra le famiglie degli alunni di Ladispoli”.

L’assessore ha anche annunciato alcune importanti novità.

“In ossequio al decreto legge 81/09, della dgr numero 524/2016 e della dgr numero 644 del 12/10/2017 – continua l’assessore Cordeschi – che prevedono un numero minimo di 600, ed un massimo di 1.200 alunni, con media regionale tendenzialmente di 900 studenti, l’amministrazione intende mantenere questi parametri per le future iscrizioni scolastiche ed invita i dirigenti a recepirle calcolando anche la quantità di aule disponibili. Tutto ciò al fine di evitare la situazione odierna che accade alla scuola Livatino dove convivono tre istituti comprensivi con aule in prestito frequentate da alunni che a giugno torneranno nei plessi di appartenenza. Il nostro obiettivo è mettere ordine in un settore per troppo tempo abbandonato, senza creare quella confusione che il dirigente scolastico Agresti ha paventato sulla stampa. L’amministrazione non subisce alcuna ingerenza politica, non ci sono burattinai dietro le quinte che manovrano, sarebbe il caso che ognuno rispettasse il proprio ruolo senza trasformare le riunioni tra comune e dirigenti scolastici in un teatrino tra urla ed invettive.  Qualcuno se ne faccia una ragione, il plesso Livatino non sarà smembrato, non permetteremo che i bambini siano ammassati in locali che in realtà sono destinati a laboratori. E’ nostra ferma intenzione lavorare affinchè ogni scuola abbia classi idonee e relativi laboratori didattici. Non vogliamo più vedere laboratori trasformati in classi”.