“E’ un dovere dire no ai migranti a Ladispoli”

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ansa - sbarchi a lampedusa - A boat with more immigrants aboard arriving on the italian island of Lampedusa, southern Italy, on April 9, 2011. ANSA / ETTORE FERRARI

Riceviamo e pubblichiamo dal consigliere comunale di Ladispoli, Patrizio Falasca.Le situazioni di mancanza di lavoro, la difficoltà abitativa dei cittadini di Ladispoli,  e la potenziale povertà cronica, stanno diventando sempre più numerose e incisive in questa Cittadina un tempo molto più ridente di oggi.  Lo testimonia la fila di persone che aspettano fuori dall’ufficio dei servizi sociali, del Comune o della Caritas, famiglie intere in seria difficoltà e alla quale dobbiamo quanto prima dare un segnale.

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Riteniamo quindi, che le affermazioni del gruppo consiliare “si può fare” siano concettualmente corrette ma solo fino ad un certo punto se paragonate all’attuale situazione in cui verte la città.

Metaforicamente parlando, Il Problema non è quello di “rifiutare l’acqua agli assetati” ma dell’impossibilità di erogarne poiché non c’è!

La nostra città non ha la possibilità di poter ulteriormente incrementare il numero di persone che hanno bisogno del sostegno nel sociale e  delle istituzioni locali, ed è per questo motivo che devono essere tutelati in primo luogo i cittadini già residenti sul territorio.

il “buonismo” e la falsa moralità in questa vicenda vanno messe da parte a favore della tutela dei diritti degli Italiani, a livello nazionale e dei Ladispolani o Ladispolensi per i più colti, a livello locale.

Ad oggi Facciamo già molta fatica a rispondere alle attuali richieste di persone in difficoltà e purtroppo abbiamo notato stiamo assistendo ad un fenomeno di sostanziale incremento.

Numerosi sono i concittadini che stanno iniziando ad affrontare periodi di crisi profonda e disagi sempre più grandi. Addirittura abbiamo segnalazioni di famiglie che non possono acquistare i libri di scuola per i loro figli.

Vorrei inoltre far presente che sono fortemente allineato a quanto dichiarato dal nostro Sindaco, Ladispoli non ha la struttura organizzativa adatta per aderire allo “Sprar”  ma soprattutto, dal mio personale punto di vista, Noi  Abbiamo il dovere di aiutare prima gli Italiani in difficoltà, abbiamo il dovere morale di porgere le poche risorse di cui disponiamo a favore delle famiglie che vivono sul nostro territorio e che faticano enormemente a trovare lavoro, a pagare l’affitto e che troppo spesso sono prive di risorse per sopperire alle necessità minime di vita quotidiana e alle esigenze primarie dei loro figli.

Dire No allo “Sprar” è un dovere! È un dovere a tutela dei cittadini e non una scelta per dimostrare di essere dei finti buonisti… con una finta morale”.

Consigliere comunale Patrizio Falasca