Arriva in sala Il colore nascosto delle cose, l’ultima pellicola di Silvio Soldini prodotta da Lionello Cerri per Lumiere & Co. con Rai Cinema e il contributo dei Beni Culturali. La pellicola è stata presentata ufficialmente, fuori concorso, al Festival di Venezia.
di Barbara Civinini
Teo è un uomo in fuga, dal suo passato, dalla famiglia, dalle donne di una notte. Il lavoro è l’unica cosa che veramente ama. Fa il “creativo” per un’agenzia pubblicitaria e non stacca mai. Poi un giorno incontra Emma. Lei è un osteopata non vedente. Ha perso la vista a sedici anni, ma non ha lasciato che la sua vita precipitasse nel buio. Si è separata da poco dal marito e Teo sembra la persona giusta. “Quella cosa”, quasi un’illusione d’amore, come nella tenera commedia di Avati Il cuore altrove, però si dissolve come neve al sole, anche se dopo nulla sarà come prima. Questa, in poche battute, l’ultima fatica di Silvio Soldini, che firma anche il soggetto e la sceneggiatura con Doriana Leondeff, sua collaboratrice di vecchia data, dai tempi di Pane e Tulipani, la pellicola che l’ha consacrato a un nuovo genere di commedia brillante contemporanea, quella surreale. Emma è interpretata da Valeria Golino, che per la sua performance ha avuto un asso nella manica. Infatti, ha vissuto un’adolescenza molto difficile, al limite dell’handicap, a causa di una terribile scoliosi, per cui è stata operata in America a poco più di 12 anni. E questo, sicuramente, in qualche modo le ha aperto le porte alla comprensione del mondo dei diversamente abili. La scoprì Lina Wertmüller che nei primi anni ottanta la fece recitare in Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo(…) e poi in Sotto.. sotto.. strapazzato da anomala passione. E da allora è stato un susseguirsi di successi. Lui è Adriano Giannini, figlio d’arte del più noto Giancarlo, beniamino del sia del piccolo che del grande schermo grazie a serie TV riuscite come Luisa Sanfelice e Boris Giuliano, e a film di grande successo come Le conseguenze dell’amore di Sorrentino e Baciami ancora di Muccino. Soldini si era già occupato di non vedenti nel documentario Per altri occhi, in cui aveva cercato di raccontare questo handicap nella semplicità del quotidiano, che gli valse il Nastro d’argento per il migliore documentario del 2010. I personaggi ciechi esistono – dice il regista – ma spesso sono tratteggiati in modo scontato, o sono arrabbiati con il mondo, oppure sono lì per suscitare pietà. Una storia vicina alla realtà, come quelle che accadono nella vita di tutti i giorni, mi mancava. Il colore nascosto delle cose, prosegue, è un film che nasce dal domandarsi cosa accade nell’incontro tra due mondi apparentemente così lontani. Il film, arrivato nelle sale proprio in questi giorni, prodotto da Lionello Cerri per Lumiere & Co. con Rai Cinema, ha avuto il contributo dei Beni Culturali e ha beneficiato del Fondo regionale del Lazio per il Cinema e l’Audiovisivo. Le musiche sono state composte da Carlone, il saxofonista e cofondatore della più conosciuta “Banda Osiris”. Il film è stato presentato, fuori concorso, in anteprima alla Biennale di Venezia, una delle più importanti mostre d’arte contemporanea. Quella dedicata al cinema fu istituita nel 1932, ed è la rassegna più antica del mondo.