Cervicartrosi e lombosciatalgie sono due patologie della colonna vertebrale molto frequenti. La sindrome da cervicartrosi dei dischi vertebrali alti e medi presenta un quadro clinico caratterizzato da vertigini, dolori alla nuca, cefalea, talora anche una sensazione di pesantezza localizzata tra le due scapole.
La terapia si avvale di Fans (farmaci antinfiammatori non steroidi) associati a farmaci gastroprotettori inibitori di pompa protonica (esomeprazolo o lansoprazolo). Utile un trattamento osteopatico e la massoterapia decontratturante. Se vengono interessati i dischi intervertebrali bassi (specie CVI,CVII,CVIII) possiamo avere invece una nevralgia cervico – brachiale. (Gugliucci 2021. Dal Sintomo alla Terapia Medica).
Se invece colpita la VI vertebra cervicale il paziente accusa dolore e parestesie (anomalia della percezione delle sensibilità con formicolio, intorpidimento) del pollice con alterazioni del riflesso radiale.
L’alterazione della CVII (settima vertebra cervicale) causa parestesie a livello del dito medio con deficit del riflesso tricipitale. L’uso del martelletto dovrebbe essere una pratica comune anche a livello di medicina di base.
La compromissione di CVIII (ottava vertebra cervicale) è responsabile di parestesie a carico del lato ulnare della mano con alterazione del riflesso pronatore (movimento dell’avambraccio che ha per risultato quello di far eseguire alla mano una rotazione dal di fuori all’indietro); si deve vedere prima il dorso e poi il palmo della mano).
La cervicartrosi, sia essa alta o bassa, è dovuto all’osteoartrosi, una patologia che colpisce la cartilagine ialina e in questo caso, l’osso delle vertebre ed i legamenti della colonna vertebrale. Sia a livello cervicale che lombare (sono le localizzazione di gran lunga più frequenti; le dorsali; secondo la mia esperienza, sono più responsabile di nevralgie intercostali che dal dorso possono arrivare sino allo sterno).
Vi può essere un’artrosi interipofisaria, un’artrosi intervertebrale (ernie del disco), spondilartrosi (presenza di osteofiti all’Rx della colonna vertebrale), artrosi che coinvolge i legamenti (legamentosa).
Quest’ ultima evenienza la si riscontra nell’iperostosi e nella sindrome di Forestier (1950, un iperostosi vertebrale senile. La sindrome di Forestier e Rotés – Quérol (1950) e l’iperostosi vertebrale inguainante (Boulet 1955) sono tutte patologie caratterizzate da una colata ossea estesa lungo la faccia anteriore del rachide, tipiche del soggetto anziano diabetico.
Affezioni in verità assai rare che colpiscono soprattutto le prime vertebre dorsali. La terapia della cervico – brachialgia si avvale di vit. B12,B6,B1 e di L-Acetilcarnitina. La lombalgia è una (sindrome dolorosa acuta cronica o ricorrente localizzata a livello della regione postero inferiore del dorso.
Le cause sono diverse (meccaniche, infiammatorie, neoplastiche etc) con quadri clinici assai differenti: spondilosi lombare (artropatia degenerativa)con dolore, rigidità e anche sciatalgia); spondilolistesi (slittamento di un corpo vertebrale sull’altro); spondilite ipertrofica (ponti ossei interopofisari costituiti da grandi osteofiti; neoplasie del rachide (sia benigne che maligne metastatiche con osteolisi); sindrome da contrattura lombare cronica dovuta ad un’iperostosi scheletrica diffuse a genesi sconosciuta (idiopatia).
Per ultimo ho lasciato le lombosciatalgie da lesioni del disco intervertebrale, comunemente chiamate “sciatiche” dovute ad ernie del disco intervertebrale. Sono queste le patologie che più frequentemente si riscontrano nella pratica clinica quotidiana.
L’erniazione, ossia la protrusione del nucleo polposo attraverso rottura dell’anello fibroso del disco intervertebrale, con spostamento del legamento longitudinale posteriore, provoca una compressione meccanica di uno o più radici nervose lombare.
Il quadro clinico presenta dolore sciatalgico, parestesie, segni neurologici, alterazione dei riflessi, Lasegue positivo (dolore praticando la flessione della coscia sul bacino, mantenendo la gamba in estensione sulla coscia) e altre manovre significative (Lasegue,invertita,Wasserman etc).
La terapia si avvale di Fans e decontratturanti per via intramuscolare (spero, secondo la mia esperienza, occorre ricorrere ai cortisonici i.m.).
Ritengo utile concentrarmi sulle sintomatologia metamerica.
1)L3: dolore e parestesie lombari, glutei, coscia anteriore, riduzione del riflesso rotuleo (martelletto).
2)L4: il dolore e le parestesie iniziano dalla parte laterale della coscia e possono arrivare a livello tibiale fino all’alluce (abolizione del riflesso rotuleo).
3)L5: il dolore e le parestesie interessano la parte posteriore della coscia, arrivano alla regione laterale della gamba fino al dorso del piede (abolizione del riflesso achilleo).
4)S1: il dolore e le parestesie partono dalla natica arrivano alla parte più interna (mediale) della coscia fino giù al polpaccio, alla pianta del piede con interessamento del V dito (abolizione del riflesso achilleo).