IL DIARIO DI UNA BRAVA RAGAZZA
Rubrica a cura di Mara Fux
Debutta venerdì 29 novembre sul palcoscenico dello storico Cantiere Teatrale Accademia Arnone di Roma, nella Sala dedicata al grande attore e caratterista Remo Remotti, lo spettacolo teatrale firmato dal commediografo Nino Marino intitolato “Il diario di una brava ragazza”, monologo diretto da Geppi Di Stasio interpretato dall’attrice romana Roberta Sanzò, noto volto della pubblicità oltre che di numerosissime commedie classiche e contemporanee. Nello scorrere di un testo decisamente brillante, l’interrogativo principale cui con geniale ironia si tenta di rispondere è: ma quando una donna può definirsi una “brava ragazza”? Quando osserva i precetti religiosi? Quando non delinque? Perché se è così, la maggior parte delle donne sono “brave ragazze”! Probabilmente, allude l’autore e con lui il regista, si tratta di una definizione utilizzata più per sottolineare una condizione sociale della donna in oggetto, quasi ad indicare che non abbia altre risorse che ne affermino la personalità all’interno della società tranne contare solo sull’aderenza a un certo stile di vita rassicurante soprattutto per gli altri. Il testo di Marino, vincitore del primo premio del Roma Comic Off, non è solo un copione brillante, ma anche, se non soprattutto, un copione in cui le corde di un’attrice con una certa esperienza possono essere manifestate in toto attraverso un racconto di vita difficile che si conclude così come è iniziato ma con la consapevolezza di non aver sofferto invano. Lo spettacolo sarà in scena fino a domenica 1 dicembre.
Cantiera Teatrale Accademia Arnone
Ciconvallazione Giannicolense 307, Roma – tel. 348 5245894
IL NUOTATORE DI AUSCHWITZ
Fino a domenica 8 dicembre sarà in scena al Teatro Parioli-Costanzo di Roma “Il nuotatore di Auschwitz” spettacolo scritto e diretto da Luca De Bei che per la stesura del testo si è ispirato alla vera storia di Alfred Nakache ed al libro “Uno psicologo nei lager” di Viktor E. Frankl. Interpretato con forte passione da Raul Bova coadiuvato dai contributi video di Marco Renda e dalle musiche originali del figlio Francesco Bova, il recital ripercorre la vita del nuotatore francese di origine ebraica finanche detentore di un record mondiale che però nel campo di concentramento di Auschwitz era semplicemente il detenuto numero 172763. Nonostante la prigionia e le inaudite privazioni, Nakache non smise mai di allenarsi, approfittando della presenza nel campo di un bacino idrico d’acqua gelida in cui si gettava. La sua forza, la sua incrollabile determinazione, gli hanno permesso di attraversare ogni tipo di orrore e salvarsi giungendo persino, una volta libero, a tornare a gareggiare, a conquistare un nuovo record e partecipare nel 1948 alle Olimpiadi di Londra. Nell’interpretazione scenica, raccontando la storia del nuotatore e dell’amicizia nata durante la prigionia con lo psicanalista austriaco Viktor Frankl, Bova si fa forte anche delle sue stesse esperienze di atleta, arricchendo la vicenda con la propria sensibilità e il proprio vissuto. La scena attorno a lui è essenziale, composta principalmente da linee di luci disegnate da Marco Laudando, che diventano corsie in piscina e rotaie che trasportano anime cariche di dolore, per assurgere infine a fughe prospettiche in una tensione verso l’ignoto, l’assoluto, la ricerca di una spiritualità quanto mai necessaria nel tentativo di sopravvivere alla brutalità del lager.
Teatro Parioli-Costanzo
Via Giosuè Borsi 20, Roma – tel. 06 5434851 servizio whatsapp 351 7211283