L’Arsial si riprende il terreno mai acquisito dal Comune. E slittano per maltempo i lavori negli altri giardini.
Borgo San Martino dice addio (almeno per ora) alla sua area verde. Un punto di ritrovo per famiglie e per i bambini della frazione cerveterana. Mentre, è l’altra notizia del mese che riguarda i parchi pubblici, slitta di circa 30 giorni la consegna dei lavori di altri giardini in città. Un periodo non proprio positivo per quanto riguarda la gestione del verde. La discussione è accesa intanto su San Martino. Dopo tanti anni l’Arsial chiude il parco giochi nato spontaneamente su un terreno già destinato a servizi dallo stesso ente di riforma nel 1950 (ex Ente Maremma). Non è una decisione caduta dall’alto senza alcun motivo. Una mamma avrebbe scritto al comune di Cerveteri per sistemare la zona dato che il figlio ha rischiato di restare ferito per alcune recinzioni malandate. Ed è qui che il Comune avrebbe attivato a catena l’Arsial. «Ha semplicemente rigirato la segnalazione all’Ente – spiega Luigino Bucchi, consigliere comunale di opposizione – che a sua volta ha mandato i tecnici per chiudere i giardini perché in pratica mai regolamentati. Il Comune ha avuto tanti anni a disposizione per prendere possesso del terreno e non l’ha mai fatto. Questo ora è il risultato». Il parco giochi, grazie alla manodopera di giovani volontari e alle offerte libere di molti cittadini, aveva permesso di attrezzare l’area per creare un punto di riferimento in un contesto di case sparse dove molti sono i servizi mancanti, in particolar modo quelli ricreativi. «La chiusura – aggiunge Bucchi – ha messo a nudo ancora una volta le criticità di un Comune che avrebbe dovuto acquisire l’area permettendo di risolvere non solo questo ma anche gli altri problemi presenti nelle altre frazioni Due Casette, Sasso e I Terzi mettendo fine ai balzelli di competenza che vanno avanti da circa 70 anni. Più volte è stata sollecitata l’acquisizione dei beni in discussione ma nonostante le puntuali promesse da parte dell’attuale amministrazione, così come è stato per quelle precedenti in cui l’attuale sindaco Gubetti e molti dei consiglieri dell’attuale maggioranza facevano parte, nulla è stato fatto e nulla risulterebbe che si stia facendo». Piove sul bagnato. Il maltempo delle scorse settimane ha rallentato le operazioni di restyling dei parchi cittadini finanziato con i fondi del Pnrr, circa 2 milioni. E così dall’amministrazione comunale è partita la richiesta di proroga di un mese per chiudere i cantieri.
Il caso di Valcanneto. «È vietato giocare a pallone». Un cartello affisso dal comune di Cerveteri al cancello del parco pubblico di largo Giordani rivolto ai ragazzi, frequentatori abituali. I genitori che ora protestano perché i loro figli sono costretti ad andare altrove. Troppo chiasso, troppo pericolosi quei calci alla sfera che spesso hanno rischiato di colpire anche i bimbi o le mamme col passeggino che a loro volta si sono infuriati. I residenti che vivono intorno all’area di via si sono lamentati chiamando spesso carabinieri e polizia locale per il troppo baccano e arrivando persino a presentare un esposto. I vigili urbani sono andati sul posto e da qui la drastica decisione di proibire l’accesso ai giovani del posto che non possono organizzare la partitella pomeridiana. Un provvedimento che ora potrebbe essere adottato anche in altri giardini cerveterani. I genitori hanno scritto una lettera al comune affinché possa ripensarci.