LA PIANTA CONTRO LA CHINETOSI E L’ALITOSI
di Aldo Ercoli
Zingeber officinalis (zenzero) è una pianta perenne carnosa originaria dell’India e della Malesia; ha fiori gialli con labello (petalo a forma di labbro come le orchidee) violaceo macchiato di giallo. E’ coltivato nelle regioni tropicali per i suoi rizomi (radici) utilizzato come condimento aromatico, dall’odore lieve ma assai caratteristico ed dal sapore forte e gradevole. Il rizoma è altresì impiegato nella fabbricazione di liquori ed aperitivi (basti pensare al “ginger”, nome inglese dello zenzero); per preparare salse ma anche biscotti, conditi; nell’industria della birra: il ginger – beer è una birra leggera e fortemente aromatizzata allo zenzero, molto diffusa nei paesi anglosassoni. Il rizoma grattugiato è utilizzato per condire le vivande; del resto è una delle spezie che compongono il “curry”. Lasciamo la tavola e veniamo alla fitoterapia. E’ sempre il rizoma la parte utilizzata da questa pianta che appartiene alla famiglia delle Zingiberaceae. Il costituente principale è un olio essenziale contenente un 2,5 – 3% di Zingiberacene e gingeroli (responsabili del sapore intenso della droga). Conosciuto, sin dai tempi antichi, da Galeno che ne consigliava l’uso nel trattamento dell’alitosi. Altra nota empirica di rilievo è quella relativa ai marinai cinesi che masticavano le radici dello zenzero per prevenire il mal di mare. Le attività principali utilizzate sono proprio quelle aromatiche ed assorbenti: il rizoma è indicato nell’alitosi (alito cattivo), come carminativo (favorisce l’eliminazione dei gas intestinali), soprattutto come antiematico nella chinetosi (mal d’auto, di mare, d’aereo). Vanta altresì un’azione colagoga (facilità il deflusso della bile dalle vie biliari extraepatiche e soprattutto dalla cistifellea), tanto che la Commissione E (1988) consiglia di impiegarlo, con molta cautela, e dopo visita medica, nella calcolosi biliare. Segnalo infine una blanda azione nella diminuzione del colesterolo ematico (ipocolesterolizzante). L’organotropismo dello zenzero è gastrointestinale, delle vie biliari, del sistema neurovegetativo: sistema nervoso autonomo parasimpatico e simpatico. Quali sono le sue indicazioni? Soprattutto la chinetosi, l’alitosi, e disturbi dispeptici con difficoltà digestive. Sono diversi gli studi clinici che hanno dimostrato i benefici contro la nausea impiegando la polvere o l’estratto secco del rizoma dello zenzero. Ancora più rilevante è stato lo studio clinico in doppio cieco (D.B. Mowrey, Lancet 1988) riguardo all’efficacia dello zenzero nella prevenzione dei sintomi legati alla chinetosi (vertigini,sudorazioni fredde, pallore disturbi gastrointestinali, quali nausea e vomito). E’ questo il quadro clinico di chi soffre il mal d’auto, il mal di mare, il mal d’aereo, ossia quando il soggetto è trasportato da un veicolo in movimento. La sintomatologia è accentuata dall’essere seduto in ambiente chiuso oppure dalla lettura mentre viene attenuata dal guardare l’ambiente esterno e dal vederlo in movimento. Le vertigini sono fisiologiche. Si verificano quando uno stimolo esterno provoca uno squilibrio tra i sistemi vestibolari (orecchio interno), visivi e somatosensoriali. Anche il vomito, nella chinetosi, è provocato da impulsi discordanti che arrivano al suo centrobullare. La stimolazione nervosa visiva contrasta con quello che proviene dal sistema vestibolare. Le vie efferenti che partono dal centro bulbare del vomito appartengono al sistema neurovegetativo autonomo (parasimpatico e simpatico). L’azione antiematica (contro il vomito) dello zenzero è dovuta ad un effetto diretto sul sistema digerente. Nella cavia la stimolazione della motilità intestinale con i “gingeroli” è paragonabile a quello della metoclopramide (J. Yamahara e coll. Chem. Pharm. Bull 1990). Ricordo che i nomi commerciali della sostanza sono Geffer, Plasil. La metoclopramide provoca stimolazione della motilità a livello gastrico con aumento delle contrazioni e del coordinamento antro – duodenale e diminuzione del tono dello sfintere pilorico con conseguente aumento dello svuotamento gastrico (il vomito scompare). Le indicazioni? Chinetosi, alitosi, dispepsia disturbi digestivi. Le forme farmaceutiche e la patologia? Zingiber officinalis T.M. 30 gtt tre volte al giorno. Estratto secco: 100-300 mg per cps. Polvere: 500 mg di polvere per cps 30 minuti prima di mettersi in viaggio (F.Capasso, G. Grandolini. Fitofarmacia 1996). Personalmente non la prescrivo nelle donne in gravidanza perchè la “tradizione empirica” (medicina basata nell’esperienza ed evidenza, non manipolabile, riconosce alla pianta un’azione emmenagoga (provoca galattorrea). E ciò non è fisiologico nel trimestre di gravidanza ove non di rado vi è nausea e vomito. Consiglio invece un bel colluttorio o un bel dentifricio che contenga zenzero: azione aromatizzante contro l’alito cattivo (anche se poi vanno cercate le cause dell’alitosi).
Dottor Professor Aldo Ercoli
Specializzato in Cardiologia e Broncopneumatologia e esperto in Malattie Infettive. Cardiologo già docente in Microbiologia ambientali, Medicina Naturale e di formazione dei medici di medicina di base.