SOLIDAGO VIRGA AUREA

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verga d'oro

VERGA D’ORO DAI GIALLI FIORI ANTIURICEMIA.

di Aldo Ercoli

La bacchetta (virga) d’oro (aurea per il giallo colore delle spighe terminali) che rende solidi (solidago). Questa è all’etimologia (dal latino) della Solidago Virga d’oro. La solidità, l’integrità sta verosimilmente ad indicare le proprietà “vulnerarie”, cicatrizzanti, quando viene impiegata, come unguento, per uso esterno.

La sua azione sulla cute, lenitiva ed antinfiammatoria, un po’ come la Calendula, fu sfruttata in modo massiccio durante tutto il Medioevo fino al 1700. Era richiesta per le ferite da taglio:spada, coltello, sciabola. Purtroppo a livello industriale non è possibile ottenere e conservare la droga allo stato secco. Per tale motivo attualmente solo botanici ed erboristi, che la conoscono, possono utilizzare le gialle sommità fiorite come cicatrizzanti delle ferite cutanee.

Qual’ è oggi l’impiego terapeutico?
La pianta è veramente “leader” negli stati iperuricemici, anche se non lo sola ad avere questa “medaglia d’oro” (ex equo con la Gramigna). La gotta, la “renella” costituiscono il suo campo d’azione per la preziosa attività antiurica. Ma non solo. Più in generale la pianta è efficace negli stati infiammatori delle vie urinarie, nelle flogosi del bacinetto renale e della vescica che spesso di associano a colite (colibacillosi). Ma non solo. Oltre a questa azione antisettica, antiflogistica e leggermente spasmolitica, la Verga d’oro vanta anche una notevole proprietà diuretica e depurativa.

La T.M. (Tintura madre) aumenterebbe la diuresi del 300% e anche di più (J.Van Hellemont. Compendium de Phytoterapie. Bruxelles 1986). E’ proprio questa eminente attività diuretica che permette non solamente di prevenire la formazioni di calcoli ma anche di eliminare la “renella”.

Possiede quindi un raggio d’azione di tipo preventivo, soprattutto nella formazione di calcoli di acido urico mentre nulla può nella dissoluzione di formazioni litiasiche di maggiori dimensioni. I calcoli uratici sono rossastri, variegati, presenti nelle urine acide (ph<5), specie nei soggetti carnivori con spesso associati disturbi cardiocircolatori, specie ipertensione arteriosa.

Anche lo stile di vita è importante: bere poca acqua (scarsa idratazione),sport intensi ripetuti, eccessiva sudorazione, alimentazione sregolata (diete iperproteica) sono tutti elementi ch favoriscono i calcoli renali nei soggetti predisposti.

La Solidago è un vegetale assai ricco, specie nelle sommità fiorite, di flavonoidi (quercitina, rutina) e di saponine triterpeniche (virgauregenine). Ciò gli contente l’importante azione antinfiammatoria che associata alla notevole proprietà diuretica favorisce l’eliminazione della “renella” e la prevenzione nella formazione di calcoli a base di acido urico. L’attività astringente è dovuta invece ai tannini, utili nelle enteriti diarroiche. Alle dosi terapeutiche non vi sono effetti secondari e tossici.

Quali sono le forme farmaceutiche? Qual è la posologia?
La polvere: 2 gr per cpr, tre volte al giorno. La T.M. (Tintura madre) 40 gtt tre volte la giorno. La terapia deve protrarsi, nelle forme acute, per almeno una settimana. In prevenzione sono sufficienti 40 gtt solo la mattina per 20 giorni al mese per 4 mesi di terapia ripetua due volte al’anno.

Ricapitolando le indicazioni principali sono:la litiasi urica con stati infiammatori ed infettivi delle vie urinarie (cistiti, uretriti, prostatiti, colibacillosi), iperuricemie e gotta (nella prevenzione), ipertrofia prostatica benigna. Va premesso che il clinico debba sempre richiedere un esame completo delle urine con coltura ed eventuale antibiogramma-. Alcuni germi, se in grande quantità, richiedono un’antibioticoterapia specifica.

Nelle formulazioni associamo spesso la Solidago all’Uva ursi (uva orsina) un’altra pianta assai utile nelle cistiti e nelle prostatiti; T.M. anaparti, 40 gtt tre volte al giorno. E’ bene però esortare il paziente ad assumere una dieta vegetariana,tale alzare il livello del Ph urinario (>7) che non permette la formazione di veri calcoli. A ciò va aggiunto un incremento dell’idratazione (almeno bere un litro e mezzo di acqua tutti i giorni). Altra associazione , nell’iperuricemia e litiasi renale, è quella della Solidago virga con l’Agropyron repens (Gramigna): T.M anaparti 40 gtt x 3 volte in acuto, 40 gtt T.M. solo la mattina, in prevenzione.

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