FOCUS SULLA PANCREATITE CRONICA

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Un progressivo danneggiamento del pancreas, conseguente ad un processo infiammatorio cronico, danneggia in modo permanente sia la funzione esocrina (enzimi digestivi) che endocrina (insulina). La pancreatite cronica porta, con il passare degli anni, ad una completa insufficienza pancreatica. L’anatomosettore, sul letto mortuario, riscontra una disorganizzazione strutturale della ghiandola, sclerosi e la presenza sovente di calcificazioni dentro il pancreas.

Qual è l’eziologia? La causa di questo disastro?
La più frequente è l’alcolismo cronico (consumo di alcol >1,5 litro/ al giorno per almeno 15 – 20 anni) Segue la calcolosi biliare (sovente l’ostruzione cronica dello sfintere di Oddi, con ipertensione biliare e pancreatica), il dismetabolismo lipidico (specie l’ipertrigliceridemia); la malnutrizione;l’iperparatiroidismo primario (PTH aumentato, ipercalcemia), la fibrosi cistica (è la causa più importante nei bambini); eziologie iatrogene, da farmaci (cortisonici, estrogeni,diuretici sia tiazidici che dell’ansa (furosemide), antibiotici (tetracicline, rifamipicina). Nel 25% degli adulti la causa resta del tutto sconosciuta.

Qual è la sintomatologia?
E’ assai variabile da soggetto a soggetto. Le sfaccettature cliniche possono essere dolorose, ricorrenti ma talora anche silenti. La forma che si riscontra più frequentemente è quella con la classica triade: dolore addominale, sintomi da malassorbimento e diabete mellito. Riguardo al dolore sia l’anamnesi che la semeiotica ci possono essere di valido aiuto. Vi è un’algia a sede epigastrica (sopra lo stomaco) che si irradia a livello della regione dorsale della colonna vertebrale, in sede sottocostale sia destra che sinistra, fino alle spalle. E’ ben diverso dal dolore provocato dalla litiasi delle vie biliari(Murphy positivo o dolore epigastrico) che si irradia all’angolo inferiore della scapola destra.

Un segno diagnostico, spesso fortuito, è costituito dalla presenza di calcificazioni nel pancreas all’Rx diretta dell’addome. Il malassorbimento si manifesta con diminuzione del peso corporeo, steatorrea (grasso nelle feci), creatorea (“colare carne”, eliminazione esagerata di proteine nelle feci). Iperglicemia (dovuta alla devastazione delle insule pancreatiche) Ittero (sia meccanico per retrazione fibrotica) . Nelle fasi iniziali vi possono essere solo banali disturbi dispeptici, si di origine biliare che gastroduodenale.

Quali accertamenti clinici richiedere?
Glicemia, amilasemia, amilasuria (urine h24), lipasemia, bilirubinemia tot e frazionata, CA 19.9, valutazione del grasso fecale (specie elastasi fecale). Solo in centri altamente specialistici si ricorre al Lundh – Brogstrom test: uno speciale pasto che serve per la stimolazione endogena della secrezione del pancreas.

Gli enzimi pancreatici ed i bicarbonati sono diminuiti nella pancreatite cronica calcificante e nei tumori del pancreas esocrino. Molto utile sono l’ecografia e la TC del pancreas e del fegato cosi come la colangiopancreatografia endoscopica retrograda (ERCP).Per quanto concerne in particolare la diagnostica strumentale va detto che l’Rx diretta dell’addome rivela la presenza di calcificazioni pancreatiche nel 30-60% dei casi. <<L’ecografia e la TC possono dimostrare la dilatazione del dotto pancreatico. L’ERCP rivela spesso una dilatazione irregolare del dotto pancreatico principale e l’amplificazione dei suoi rami>>. (Principi di Medicina Interna. Harrison).

Qual è il trattamento?
Come misure generale è importante la dieta: abolizione assoluta dell’alcool; tre pasti al giorno con riduzione di lipidi, glucidi e fibre alimentari. Per il dolore si ricorre ai derivati dell’oppio (tramadolo)se inefficaci i Fans.

<<Per la dispepsia: estratti pancreatici (creon 25000 1 cps ai tre pasti). Nel malassorbimento è basilare eliminare i grassi animali con assunzione di quelli vegetali oltre all’abolizione di bevande alcoliche. Nell’iperglicemia: ipoglicemizzanti orali o terapia insulinica. Nelle ricorrenze acute: antalgici tipo toradol 30 fiale i.m. (ketorolac trometamina). Nell’ittero meccanico o per retrazione fibrotica: terapia causale (chirurgica o ERCP per drenaggio biliare e pancreatico). Alla stessa stregua vanno trattate le calcificazioni intrapancreatiche>> (Dal Sintomo alla Terapia Medica. Gugliucci 2021).

Un’ultima nota riguarda la terapia sostitutiva a base di enzimi pancreatici (cpr rivestite, 3 al giorno). E’ consigliabile utilizzare gli inibitori di pompa protonica (omeo – lanso – panto – esoprazolo) poiché gli enzimi vengono inattivati dall’acido gastrico. Gli inibitori vanno somministrati a digiuno al mattino, lontano dalle compresse rivestite.

DI ALDO ERCOLI

Alzheimer