UN AFFRESCO ITALIANO SCRITTO DA MARTA CAGNOLA E SIMONE FATTORI.
di Graziarosa Villani
“I ragazzi del juke-box”, “Urlatori alla sbarra”. Bastano pochi titoli per individuare un genere cinematografico e con esso un’epoca irripetibile di piena transizione. E’ un affresco italiano quello che arriva dal libro “Musicarelli – L’Italia degli anni ‘60 nei film musicali” scritto a quattro mani da Marta Cagnola e Simone Fattori.
Un lavoro di ricerca e di approfondimento che è anche un saggio sociologico che indaga l’Italia del boom, della speranza, della ricchezza. I favolosi anni Sessanta, appunto, nei quali tutto era possibile. In ambito musicale il periodo segna l’avvento dei cosiddetti urlatori tra i quali Adriano Celentano ma anche di cantanti pop come Al Bano e Gianni Morandi.
Un genere che si iscrive nella scia dei cinebox quelle apparecchiature che alla fine degli anni Cinquanta portarono in Italia i primi videoclip. Il musicarello piace oggi come allora perché è divertente, è irriverente, finisce bene. La gioventù con tutte le sue sfaccettature ne è protagonista.
Ed è così che in questa manciata di film girati al massimo in un mese compaiono le istanze dell’epoca, l’emancipazione della donna, il divorzio, il divario perenne Nord/Sud in una sorta di timida satira che sfidava la pesante censura di allora. Per i protagonisti di allora è un alternarsi tra il palco e il set, ma anche con le caserme come toccò a Gianni Morandi.
Il libro va letto in tandem con l’altro saggio di splendida fattura. Parliamo di “Note Segrete” di Michele Bovi, noto giornalista ed autore di programmi di successo citato nel testo che in qualche modo lo precede raccontando l’avvento dei juke box e dei rapporti scabrosi tra canzone e mafia. Edito per Vololibero, Musicarelli è un libro che fa piacere leggere perché si torna a sorridere, ripensando a quelle scene, alle allegre canzoni.
Interessa ed intriga anche tutto il dietro le quinte alla quale il volume dedica una interessante sezione con interviste ai protagonisti: Rita Pavone, Laura Efrikian, Al Bano, Bobby Solo, Mal, Shel Shapiro, Giacomo Agostini, Mario Tessuto, Orietta Berti, Iva Zanicchi. Sono solo musicarelli? Verrebbe da chiedersi con lo stesso spirito con il quale Edoardo Bennato accenna a “sono solo canzonette?”. E’ l’Italia dove al governo c’era la Democrazia Cristiana, un’Italia allora in ascesa, dai marchi celebri – Cinzano, Motta, Cynar, Fiat – l’Italia del Carosello, un’Italia a 45 giri.