DONNE NEL MIRINO DEI MARITI VIOLENTI: È ALLARME A LADISPOLI

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UNA MOGLIE COSTRETTA AD ABORTIRE, SEGREGATA IN CASA E MINACCIATA DI MORTE. UNA DONNA PRESA INVECE A MARTELLATE.

Una donna presa a martellate dal marito. Un’altra segregata in casa, costretta ad abortire e minacciata di morte. Due episodi gravi accaduti in pochi giorni a Ladispoli che fanno suonare un vero e proprio campanello d’allarme. In entrambe i casi gli agenti del commissariato di via Vilnius hanno impedito gravi conseguenze per le rispettive mogli.

Il primo ha visto protagonista al negativo un siriano che aveva trasformato in un incubo la vita della propria connazionale di 27 anni che ha avuto la forza di scappare chiedendo aiuto in strada, a Ladispoli. I poliziotti guidati dal dirigente Fabio De Angelis l’hanno salvata in via Duca degli Abruzzi. «Aiutatemi, mio marito mi maltratta, mi ha lasciato chiusa a casa e mi ha costretta ad abortire e vuole portarmi via gli altri tre figli».

Un racconto drammatico della giovane che è stata soccorsa e condotta in commissariato per le formalità di rito. Da lì sono partite le attività investigative che hanno portato all’arresto del marito 32enne. Secondo la ricostruzione degli investigatori, basata ovviamente sulle testimonianze della moglie, l’uomo, cuoco in uno stabilimento balneare del centro, l’aveva minacciata di morte tenendola chiusa nell’appartamento per più di due settimane, privandola di cibo per almeno tre giorni e costringendola a idratarsi soltanto con l’acqua del rubinetto. Qualche giorno prima era stata accompagnata con la forza dal bruto ad abortire il oro quarto figlio, gli altri tre li avrebbe portati da lì a poco dalla nonna paterna. Anni difficili per la vittima privata di qualsiasi forma di libertà, senza avere mai la disponibilità dei propri documenti e del denaro, senza poter mai uscire da casa o frequentare qualcuno, «il tutto frutto della cultura maschilista e patriarcale dei paesi islamici», è quanto ricostruito dalla polizia.

Le cose però erano peggiorate nell’ultimo periodo. Il 32enne chef aveva acquistato un biglietto aereo a nome della moglie affinché tornasse in Siria contro la sua volontà, anche per allontanarla dai tre bambini. Gli agenti sono piombati nel ristorante e nell’auto del siriano hanno trovato i documenti della donna e dei figli, la documentazione sanitaria dell’aborto, mentre nella sua abitazione i bagagli pronti della moglie che, in evidente stato di sofferenza psico-emotiva, continuava a ricevere chiamate e messaggi minatori. Per il cuoco sono scattati gli arresti domiciliari già confermati dal gip. La donna e i figli invece sono stati condotti in una struttura protetta del territorio.

Il tentato omicidio. Il secondo caso qualche giorno dopo dove in via Sorrento il marito 70enne ha colpito alla testa la moglie di 50, con un martello. La donna è stata trasportata in codice rosso al San Camillo e fortunatamente se l’è cavata. È stato uno dei figli a mettersi in mezzo scongiurando il peggio ed impedendo che potesse strangolarla. Poi sono arrivati i poliziotti e lo hanno arrestato. È stato condotto in carcere a Civitavecchia e il suo avvocato ha chiesto i domiciliari durante l’interrogatorio di garanzia alla presenza del gip, Matteo Ferrante. Il titolare del fascicolo è invece il pm, Roberto Savelli. L’uomo, ex direttore di un’agenzia di viaggi del territorio, rischia il tentato omicidio. Un rapporto forse ormai logorato da tempo. E la questione economica innescava sempre attriti tra i due. Gli investigatori stanno cercando di ricostruire a fondo la vicenda e di capire perché il pensionato abbia reagito in quel modo. Movente che sarebbe da rintracciare nei problemi finanziari del periodo attuale. La coppia da qualche mese a quanto pare era in ritardo con il pagamento dell’affitto e il marito pensava che lei potesse avere dei soldi da parte, o comunque avesse gestito male i compensi. I rapporti evidentemente si erano fatti sempre più tesi nel corso delle settimane fino al raptus di sabato scorso quando, all’ennesimo bisticcio per soldi, un po’ la goccia che ha fatto traboccare il vaso, il 70enne avrebbe preso un martello dal cassetto scagliandolo contro la donna. Naturalmente è stato sentito come persona informata anche il giovane intervenuto in casa. E quasi certamente verranno chiamati a deporre i vicini per capire se avessero sentito la coppia litigare nei giorni precedenti.