Una domenica con Totò

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L’evento di Agostino De Angelis alla Banditaccia

Prenotava un intero vagone pur di viaggiare da solo in treno, non amava il numero 13, neanche il 17! Antonio De Curtis era tra noi. É stato bello curiosare tra le stanze della sua vita tra Roma e Napoli, tra un ciak e l’altro attraverso il racconto della nipote Elena Anticoli de Curtis, ascoltando le poesie di nonno Totò. Le ha raccolte in un libro insieme agli oltre 50 testi di canzoni più o meno ascoltate dal dopoguerra agli anni d’oro quando all’apice della sua carriera teatrale e cinematografica, Totò si ritirava nel pensatoio e nel silenzio della notte dava spazio all’anima. Un uomo mite e modesto, legato alle sue origini, segnato dagli eventi ma anche forte da non dimenticare luoghi e persone da cui ha tratto il personaggio che tutti noi amiamo, per la capacità di farci ridere mentre porta in scena le tragedie umane, i tormenti che affliggono gli spettatori di ogni tempo.

Ma è andata ben oltre Elena, seduta nel verde della Necropoli della Banditaccia domenica mattina ha aperto cuore e casa chiacchierando con me, rivolta ai presenti, parla dell’amore di Antonio de Curtis per Diana, sua sposa e madre di Liliana, unica erede di un patrimonio culturale che Elena Anticoli de Curtis custodisce e tutela come la mamma prima di lei. Di un nonno geloso, amante del bello e delle donne, affascinate dai modi eleganti del Principe. Dall’album dei ricordi emerge un papà tenero e giocoso che rincasava con i Gianduiotti, la cioccolata preferita di Liliana. Tanti gli aneddoti, le emozioni provate ascoltando la storia della famiglia De Curtis.

É necessario ringraziare l’attore e regista Agostino De Angelis che porta l’evento Totò, L’Uomo oltre la Maschera nella sua Cerveteri. Un omaggio al principe della risata attraverso la musica dal vivo della pianista Rosalba Lapresentazione, la voce del tenore Fabio Andreotti, letture e riflessioni che Agostino stesso condivide con un pubblico attento e soddisfatto. Un grande successo: la sintonia tra i professionisti coinvolti, la cura nei dettagli di Desirèe Arlotta che firma tutti gli eventi ideati da De Angelis, che anche quest’anno sono stati tanti, realizzati nei siti archeologici del territorio, alcuni dei quali aperti per la prima volta al pubblico. Un riconoscimento da parte della Sovrintendenza alla validità della proposta culturale.

Una mattinata dinamica a cui è dispiaciuto porre fine. Il libro Il Principe Poeta ha destato l’interesse del pubblico, andato via con la voglia di sapere di più sull’uomo dal volto irregolare che vedi e rivedi senza mai voler dire basta. A ricordare lo spettacolo gli scatti di Valerio Faccini e le riprese di Mauro Zibellini a cui va la mia gratitudine.

di Barbara Pignataro