Terni, entra nel vivo il festival “Cantiere Arti Urbane” con eventi e mostre diffuse nel centro

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Cau 2024 installazione Heinrich Knopf a Palazzo Mazzancolli

Torna anche quest’anno la grande attenzione alla fotografia che caratterizzava le storiche edizioni di CavouArt.

di Andrea Macciò
Dopo l’inaugurazione ufficiale a Narni Scalo, tra il 19 e il 22 novembre il Festival Cantiere Arti Urbane è entrato nel vivo con oltre dieci nuove mostre diffuse nel centro storico della città di Terni.
Cau 2024 foto a cura di Cantiere Arti Urbane

La formula continua ad essere quella storica di CavourArt Festival (1993/2010) ripresa con enorme successo nel 2023 con un cantiere di eventi d’arte che ha toccato chiese, palazzi, musei, laboratori e case private del centro storico della città di Terni e dei territori confinanti.
Il festival si sviluppa nel tempo ed è contenitore di un considerevole e selezionato numero di interventi proposti dalla direzione artistica, in un programma che ospita e mette in rete anche quanto già messo in cantiere sul territorio da altri operatori culturali.
Cantiere di Arti Urbane raccoglie le collaborazioni di diversi storici dell’arte, gli interventi di artisti, scelti a misura degli spazi a disposizione, e conta sul contributo di idee offerte da privati, gallerie, associazioni e realtà attive in Umbria e nel territorio nazionale.
A ribadire il lavoro che ha fatto di Terni la terra dove sono possibili incontri e dialoghi aperti e alla pari tra le diverse forme d’arte gli eventi proposti dai curatori e dalla direzioni artistica del Festival si allargano nell’edizione 2024 dalla città di Terni ad altri luoghi e territori, anche fuori provincia e regione.

Cau 2024 foto a cura di Cantiere Arti Urbane
La prima inaugurazione giovedì 19 settembre con i due interventi dello scultore tedesco Heinrich Knopf, residente in Italia dal 2020 nella zona del Lago di Garda.
Inaugurazione mostra Heinrich Knopf Archivio di Stato intervento assessore comune di Terni Viviana Altamura
Knopf è un artista che nella sua produzione e i suoi progetti ambientali ha sempre messo in dialogo l’arte con la natura, fino a costruire e ad aprire al pubblico il “giardino d’artista” della sua residenza italiana. Nel dare forma alla sua arte predilige la materia del ferro.
A Terni le opere di Knopf sono in dialogo con due luoghi storici della città, Palazzo Mazzancolli, che attualmente ospita l’Archivio di Stato, dove è stata inaugurata l’installazione “Individuen” lavoro che tratta il tema del rapporto dell’essere umano con gli altri e con il mondo in cui viviamo, e nella Chiesa di Sant’Alò.
La Chiesa di Sant’Alò, uno degli edifici religiosi più antichi di Terni, normalmente chiusa al pubblico e sorta nel luogo che ospitava un tempio pagano dedicato alla Dea Cibele (alcuni materiali di recupero sono ancora visibili nell’architettura esterna della Chiesa) ospita l’installazione “Archata” una serie di “sassi” sfaccettati e vuoti nei quali l’artista ha inserito un oggetto, un pensiero, una storia: un “messaggio segreto” che solo lui conosce.
Cau 2024 3 Heinrich Knppf a Santalo

Accanto a Sant’Alò una mostra retrospettiva omaggia uno dei maggiori artisti ternani del secondo Novecento, Agapito Miniucchi, un artista che con il suo lavoro ha tenuto “al passo” l’arte ternana con quanto accadeva in Italia nella seconda metà del Novecento. La mostra è composta di una ventina di opere, dipinti, sculture, maggesi, legni, ceramiche, piombi, messi a disposizione dalle figlie dell’artista. La location è l’eccezionale casa-museo “Casa di Anselmo” un luogo che da privato è sempre stato vissuto per essere anche pubblico e che in futuro ospiterà nuove esposizioni aperte alla città.

Cau 2024 Agapito Miniucchi Casa di Anselmo

Sempre in Via Sant’Alò, nel ristorante “NascostoPosto” è stata inaugurata la mostra di Tamara Inzaina “Tr-amando” opere realizzate con tecnica mista che mettono al centro il tema dell’universo femminile. Tamara Inzaina nei suoi lavori usa fili, tessuti, cordicine, trame, cuciture, segni, lettere, figure abbinate alla pittura e che ricordano la forma della tessitura.

Cau 2024 Tamara Inzaina

Sabato 21 settembre è stata inaugurata la mostra “Cuna” di Antonella Giovampietro presso la Falegnameria Maurizio Valeriani, in Vico Birreria, intorno al tema del “nido”.
Aperto sabato 21 e domenica 22 lo studio Rolando dell’artista Rolando Oddi, un “affabulatore cromatico” che si distingue per l’uso “estetico” di materiali di recupero come i tappi delle bibite abbinati alla pittura. Nello stesso luogo e periodo la mostra “ADAart” di Alessandro di Anselmo, artista che usa per le sue opere il materiale e gli strumenti odontoiatrici.

Presso Lorioro in Via Leonardo da Vinci sempre sabato 21 è stata inaugurata la mostra di Paolo Leonelli, autore tra l’altro di piccole tele nelle quali riproduce particolari “decontestualizzati” di opere note.
Presso “Arte&Decò” di Via Fratti la mostra “Colors” di Mauro Rosignoli, la cui ricerca visiva è caratterizzata dalla ricerca di una nuova immagine in una foto già acquisita.
Dal 21 al 29 settembre è visibile l’installazione “Il primo movimento dell’immutabile” di Carlo dell’Amico, opera che intende porsi tra il mondo interiore e quello esteriore dell’umano.
Ultima inaugurazione del weekend domenica 22 settembre con la mostra “Di cantiere in cantiere” di Enzo Chiocchia presso il Cenacolo di San Marco, in Via del Leone. Una selezione di scatti realizzati da Chiocchia durante le edizioni di CavouArt Festival, e una selezione di immagini di artisti più significativi ospitati a Terni nella lunga storia del Festival, Cracking Art, Seni Camara, Guy Lydster, Véronique Verstraete.
Dal 20 al 22 settembre si è svolta la “tre giorni di Terni” dedicata alla fotografia analogica a cura de “Il Branco Ottico” con una sessione di ritratto dal vivo con stampa su gelatina d’argento venerdì in Piazza della Repubblica, e due workshop dedicati alla fotografia analogica, sabato 21 a Marmore e domenica 22 a Terni al Parco della Passeggiata.
Torna anche quest’anno una grande attenzione alla fotografia come forma d’arte, attenzione che caratterizzava le storiche edizioni di CavouArt.
Nuove inaugurazioni sono previste la settimana prossima: proseguendo in una linea di ricerca del patrimonio che arricchisce e identifica la cultura dei territori “fuori dalle rotte commerciali” il programma del festival ospiterà altri eventi, laboratori e incontri dedicati agli artisti che frequentano i mondi dell’incisione, della ceramica e del mosaico.
Da segnalare tra gli altri eventi il 27 settembre l’apertura dello studio di Sergio Valeri “Mastro Valerius” a Vascigliano di Stroncone, un capannone ad uso industriale recuperato e trasformato in un laboratorio artistico, e il 25 quella della casa Laboratorio di Carac a Sangemini, artista che esporrà la sua mostra “Luce e Argilla. Convergenze” presso la Sartoria Matteo Ostili.

Il programma completo del festival, che tra ottobre e novembre si estenderà dalla città di Terni ai territori limitrofi come Narni, Bomarzo, Rieti, è disponibile su www.cantiereartiurbane.it
La forma del festival diffuso, seppure in forma meno estesa e con interventi artistici più selezionati porta nuovamente la città di Terni, ricca di iniziativa ed energie creative, a essere un ideale palcoscenico per l’arte contemporanea. “Cuore” dell’edizione 2024 di Cantiere Arti Urbane è l’area di Piazza Sant’Alò, con la possibilità di ammirare oltre alle mostre due location di eccezione come la Chiesa di Sant’Alò e la Casa di Anselmo.