Parte dal basso il movimento contro le barriere architettoniche “Osservando il mondo da seduto”

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Nuova importante sfida per Vito Grittani che in una lettera aperta lancia un appello alla collaborazione ai sindaci d’Italia contro le barriere architettoniche. 

Ha viaggiato in lungo e in largo per il pianeta, cercando di varcare barriere architettoniche e con esse i pregiudizi.  “Osservando il mondo da seduto” è un libro che racconta con interventi ed articoli di giornale il vissuto di Vito Grittani, costretto da anni da una malattia rara sulla sedia a rotelle.

Un lavoro che testimonia come – nonostante non abbia l’uso delle proprie gambe – Grittani si sia fatto strada a livello personale, arrivando anche agli onori diplomatici.  E’ fondatore dell’Osservatorio Diplomatico Internazionale, è inoltre, da cittadino abcaso, ambasciatore a disposizione per il Ministero degli Esteri della Repubblica di Abcasia (non riconosciuta dall’Italia) che si affaccia sul Mar Nero.

L’esponente diplomatico si lancia ora in una nuova battaglia, per sé, ma soprattutto per i tanti che si trovano in condizioni disagiate, costrette, come lui, “a guardare il mondo da seduti”.

Una battaglia di civiltà contro le barriere architettoniche che, nonostante la dettagliata normativa e le agevolazioni fiscali, permangono soprattutto in Italia aggravando la vita di un gran numero di Italiani.  Da Capurso dove –  tra un viaggio e l’altro – vive, Grittani ha deciso infatti di promuovere un movimento che, dal basso, sollevi forte il grido contro la violazione della legge. L’obiettivo è  far sì che le barriere vengano davvero eliminate negli spazi pubblici, come in quelli privati, nelle strade e ovunque una persona in carrozzina non riesca a procedere nel suo percorso di vita.

Grittani,  in una lettera aperta, intende in primo luogo riunire in questa sfida quanti come lui vogliano battersi per l’eliminazione delle barriere architettoniche e in secondo luogo coinvolgere i primi cittadini d’Italia affinché siano davvero “sindaci” di tutti, anche delle persone con ridotta mobilità. “Progettare per tutti senza barriere”, come insegnava il compianto architetto Fabrizio Vescovo, è possibile. Le leggi ci sono ed anche gli ingegni.

“E’ tempo – spiega Grittani – che si passi dalle parole ai fatti, è tempo che vengano rispettate le normative, è tempo che si faccia sul serio. Chiediamo ai sindaci di fare la loro parte in questo processo di cambiamento verso un mondo nuovo, senza barriera alcuna. Ci tengo a sottolineare – aggiunge – che il movimento non deve essere visto come azione contro gli amministratori locali o contro gli uffici tecnici comunali ma come supporto d’aiuto di esperienza per far sì che tutti vivano senza barriere architettoniche. Siamo aperti a ogni tipo di collaborazione”.

Qui la lettera aperta Lettera aperta ai Sindaci d’Italia. (1) (1)