«PAGHIAMO DI PIÙ PUR AVENDO DIFFERENZIATO E LA CITTÀ È SPORCA»
Emanele Rossi
E alla fine ecco la stangata. Prevista sì ma indigesta a Ladispoli: è arrivata nella cassetta della posta l’acconto Tari maggiorato. I cittadini pagheranno il 16% in più rispetto all’anno precedente come approvato in consiglio comunale a fine giugno anche se in molti giurano – e lo fanno fatto attraverso i social – di aver ricevuto anche una mazzata doppia in alcuni casi. E non è proprio una sorpresa gradita considerando pure l’aumento delle discariche a cielo aperto per colpa di incivili senza scrupoli.
Da qui la richiesta di telecamere o fototrappole che, nonostante siano state promesse da Palazzo Falcone, non sono ancora arrivate. Intanto ecco la prima scadenza per i circa 20mila nuclei familiari che dovranno saldare l’imposta relativa alla nettezza urbana: è il 16 settembre con l’opzione di un unico pagamento. «Il 16 settembre, il 16 ottobre e il 19 novembre se si sceglie di pagare in tre rate», è la comunicazione del municipio. Perché questo rincaro considerevole?
Il comune ladispolano ha motivato il provvedimento con la necessità di spalmare oltre 1 milione e 200mila euro per revisioni Istat e altri fattori. «Per l’inflazione – aveva chiarito in aula Marco Pierini, assessore a Igiene e Ambiente – per le tariffe variate retroattivamente dalla Regione e per i contratti legati alle piattaforme di conferimento che riguardano il secco e l’umido».
Un balzello non gradito però alle forze di opposizione che durante il consiglio comunale in cui si era discusso proprio degli adeguamenti della tariffa puntuale, avevano pure abbandonato l’aula. Una protesta plateale per denunciare pure le difficoltà legate al decoro urbano come evidenziato dai residenti e dai volontari delle guardie zoofile che continuano ad intervenire nelle aree delle discariche nel tentativo di individuare delle tracce che possano portare ai responsabili. È accaduto, ad esempio, sotto al cavalcaferrovia Nove Novembre nei pressi della biblioteca e della scuola alberghiera. Un film già visto e rivisto.
«Il servizio – critica Fabio Paparella, consigliere comunale di Ladispoli Attiva – è andato via via peggiorando. Le strade sono sporche, le erbacce coprono i marciapiedi mentre in pochi hanno beneficiato degli sconti relativi alla Tarip. Non è stata trovata alcuna soluzione per incentivare i cittadini che vivono nei condomini, escludendoli di fatto dalle premialità e creando una disparità di trattamento».
Altro tasto dolente è appunto quello dei bonus non avuti per chi vive nelle palazzine più numerose ma anche per quelle con otto famiglie che si sono adeguate rinunciando al sacco della indifferenziata per avere il premio, mai ricevuto. Il sistema si basa sulla lettura dei mastelli del residuo secco da parte degli operatori della ditta che si occupa della nettezza urbana.
Tramite il numero di esposizioni calcolate il Comune avrebbe dovuto inviare il saldo agli utenti relativamente alle effettive esposizioni del mastello grigio. Qualcosa però non ha funzionato e le letture corrette sono state rinviate all’anno prossimo. Per le fototrappole invece – rassicura Pierini – entreranno in funzione entro questo mese e saranno 8.