Ladispoli, il pagamento della Tari

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Il pagamento della Tari e le richieste di pagamento senza le c.d. “commissioni bancarie”.

I Tre Amici al Bar, Roberto Magri, Raffaele Cavaliere, Diego Corrao, si soffermano oggi sulle circostanze relative alle modalità di pagamento senza commissioni bancarie e se siano previste da normative attualmente esistenti. Rimaniamo sorpresi dal fatto che ormai siamo diventati i riferimenti dei cittadini che ci onorano nel darci il ruolo di “difensori civici e angeli del buon costume”.

La sig.ra S. Invia il seguente messaggio:”…..”- disperata perché non ottiene risposta dal Comune di Ladispoli! I quasi settanta articoli sulla questione dell’ acqua pubblica ” hanno risvegliato nella gente il desiderio di uno Stato di Diritto funzionante e continuamente sollecitano “I Tre Amici al Bar” ad intervenire, dimenticandosi che ci sono 24 Consiglieri Comunali a Ladispoli che dovrebbero occuparsi delle esigenze dei cittadini. La richiesta della Sig.ra S. è la dimostrazione che qualcosa nella gestione della cosa pubblica non funziona correttamente!

In questi giorni a Ladispoli è in corso l’invio dei noti  pagamenti Tari alla cittadinanza ed alcuni comuni contribuenti ci hanno interpellato perché si sono posti l’interrogativo senza le commissioni bancarie, avendo interpellato, altresì, i relativi uffici della Pubblica Amministrazione di Ladispoli, chiedendo se sia possibile adempiere senza il pagamento delle note c.d. commissioni  bancarie, atteso che in Italia, ad esempio a Torino tale modalità viene applicata come anche le Fonti Aperte -Google – testimoniano evidenziando tale circostanza che viene consentita ai cittadini.

I Tre Amici al Bar evidenziano che difatti al riguardo,

la Pubblica Amministrazione ha semplificato i pagamenti da parte dei cittadini introducendo il sistema pagoPA.

Il sistema pagoPA dà ai cittadini la possibilità di pagare comodamente tributi, tasse e tanto altro ancora direttamente online, oppure presso gli enti abilitati presenti sul territorio. Inoltre, il c.d. pagoPA è una piattaforma nazionale con cui i cittadini possono effettuare pagamenti verso la Pubblica Amministrazione, perché con questo sistema, gli utenti possono pagare in modo semplice, veloce e sicuro:

tributi; tasse; utenze; rette; quote associative; bolli; multe; ammende; sanzioni; canoni e altri tipi di pagamenti verso le Pubbliche Amministrazioni centrali e locali. Questo è diventato uno dei pilastri della digitalizzazione della Pubblica Amministrazione.

A tal proposito si evidenzia, altresì, che in relazione a quanto disposto dall’articolo 65, comma 2, del decreto legislativo 13 dicembre 2017, n. 217, come modificato dall’articolo 1, comma 8, del decreto legge 162/2019 «L’obbligo per i prestatori di servizi di pagamento abilitati, di utilizzare esclusivamente la piattaforma di cui all’articolo 5, comma 2, del decreto legislativo n. 82 del 2005 per i pagamenti verso le pubbliche amministrazioni decorre dal 28 febbraio 2021. Anche al fine di consentire i pagamenti digitali da parte dei cittadini, i soggetti di cui all’articolo 2, comma 2, del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, sono tenuti, entro il 28 febbraio 2021, ad integrare i loro sistemi di incasso con la piattaforma di cui all’articolo 5, comma 2, del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, ovvero ad avvalersi, a tal fine, di servizi forniti da altri soggetti di cui allo stesso articolo 2, comma 2, o da fornitori di servizi di incasso già abilitati ad operare sulla piattaforma”.

Ciò posto, in base alla vigente normativa, dal 1° marzo 2021, i prestatori di pagamento non avrebbero più dovuto accettare forme di pagamento diverse dal PAGOPA, ad eccezione delle seguenti modalità di pagamento come indicato al paragrafo 5 delle Linee Guida:

«Delega unica F24» (c.d. modello F24) fino alla sua integrazione con il Sistema pagoPA;

Sepa Direct Debit (SDD) fino alla sua integrazione con il Sistema pagoPA; eventuali altri servizi di pagamento non ancora integrati con il Sistema pagoPA e che non risultino sostituibili con quelli erogati tramite pagoPA poiché una specifica previsione di legge ne impone la messa a disposizione dell’utenza per l’esecuzione del pagamento; per cassa, presso il soggetto che per tale ente svolge il servizio di tesoreria o di cassa.

I Tre Amici al Bar, si augurano che anche nella Città di Ladispoli si possa rendere possibile i suddetti pagamenti ai cittadini senza le c.d. commissioni bancarie, oppure con commissione bancarie che non siano troppo onerose per il comune cittadino già gravato dal c.d. costo della vita che già aumenta inesorabilmente perché influenzato dalla nota situazione geopolitica che viviamo quotidianamente, atteso che in Italia è operativa la suddetta normativa dal 1°marzo 2021.  Tuttavia, per fugare ogni eventuale circostanza ci siamo posti, altresì l’interrogativo “

Quanto costa pagoPA?” Sul relativo sito si trova altresì indicato:”

Effettuare un pagamento pagoPA comporta spesso un costo, rappresentato dalla commissione applicata dall’istituto bancario scelto. Sul sito ufficiale pagoPA si possono consultare le commissioni applicate in base all’operazione da effettuare.

Le commissioni possono partire da pochi centesimi, ma possono arrivare anche a superare i 5 euro per ogni singola transazione”.

Concludendo, i Tre Amici al Bar sollecitano, pertanto, le Istituzioni a ripristinare lo Stato di Diritto al servizio del Cittadino. Si rammenta, inoltre, che il Legislatore, per salvaguardare i Cittadini che lavorano nella “Pubblica Amministrazione” e nel settore “Privato”, ha emanato il Decreto Legislativo n.24 del 10.03.2023 (pubblicato in G.U. n.63 del 15.03.2023) – che è entrato in vigore il 30.03.2023 – “Whistleblowing attuativo della Direttiva Europea n.1937/2019.

In sintesi, dal combinato disposto dell’articolo 1 e dell’articolo 2 del citato Dlgs.n.24/2023 si ricava che: “il whistleblower è la persona che segnala, divulga ovvero denuncia all’Autorita’ Giudiziaria o Contabile, violazioni di disposizioni Normative Nazionali o dell’Unione Europea che ledono l’interesse pubblico o dell’ente privato, di cui è venuto a conoscenza in un contesto lavorativo o privato.

Quanto sopra, ai sensi dell’articolo 118, quarto comma, della nostra Costituzione della Repubblica Italiana che recita: “Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”.

Tutto ciò, sempre a difesa della libertà di ognuno, occorre sempre assicurare l’effettività dei diritti civili e sociali, il rispetto delle libertà garantite dalla nostra Costituzione Italiana e della dignità delle persone è sempre la precondizione per la realizzazione di una vera democrazia”.

Roberto Magri, Raffaele Cavaliere, Diego Corrao