Ardita: “Arriva una nuova Bolkestein a Ladispoli”

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“…che fa assegnare chioschi e concessioni di spiagge senza andare a bando”.

Riceviamo e pubblichiamo

Tutta Italia è terrorizzata dalla direttiva Bolkestein, attività che in prevalenza sono a conduzione familiare costruite con anni di sacrifici e che secondo l’Europa devono andare a bando e quindi come facilmente prevedibile gli stabilimenti balneari che negli anni migliaia di imprenditori italiani hanno reso sempre più pieni di confort e attenzioni per i clienti andranno in mano a poche ricche multinazionali straniere.

Un’eccezione sembrerebbe che ci sia a Ladispoli, dove sulla spiaggia nascono chioschi come funghi e dove in barba alla normativa europea, che appunto prevede un bando, vengono assegnate pezzi di spiaggia con concessione di spiaggia libera attrezzata, arriviamo al comico quando dove non molto tempo fa un chiosco risultava abusivo e con ampie parti sotto sequestro oggi è addirittura ampliato e premiato con la concessione della spiaggia.

Forse l’unica assegnazione che condivido, perché progettata per fini sociali e non speculativi, è quel tratto di spiaggia sul Lungomare Marina di Palo adibito a spiaggia accessibile a tutte le persone con disabilità, spiaggia che comunque arriva con notevole ritardo rispetto ai comuni limitrofi, a Cerveteri sono già 4 anni che esiste, e arrivata soltanto ad inizio agosto. Ritardo colpevole per un servizio così di fondamentale importanza se una città vuole essere inclusiva, che denota tra l’altro una progettazione raffazzonata,  come per l’altro progetto che poteva essere apprezzabile e  mettere una altro mattoncino per rendere più vivibile la nostra città e che invece sembra un dispetto alla cittadinanza che è quello della pista ciclabile, frutto tutto questo di una scarsa visione di rendere Ladispoli  a dimensione di uomo e non di cemento come purtroppo avviene.

Dicevo ritardo colpevole perché  quando presentai una proposta per poter installare una pedana per rendere accessibile a tutte le persone con difficoltà il mare, davanti ad un attività che godeva di una convenzione miracolosa di soli 2.500 euro di locazione annua, e dove tutti i servizi sociali previsti nella convenzione sono stati puntualmente disattesi,  presentai una interrogazione in consiglio comunale su una cooperativa sociale che aveva in gestione un chiosco bar ristoro in Lungomare di Palo, che da più di un anno doveva riconsegnare il Chiosco al Comune di Ladispoli,  e andava avanti a forza di proroghe e atti  “determine e delibere di giunta di cui nell’albo pretorio” del comune di Ladispoli non esiste un documento sull’albo pretorio del Comune di Ladispoli, e mai io ho avuto risposta all’interrogazione presentata in consiglio comunale sull’argomento.

Purtroppo, sembrerebbe che nella nostra city si rilascino concessioni per chioschi e spiagge con estrema facilità e senza alcun bando a cui potrebbero partecipare tutti i cittadini.

Ci si chiede: quali sono i criteri di assegnazione per questi chioschi e spiagge libere?  Casualmente mi è sembrato di notare che i fortunati assegnatari sono prevalentemente persone vicine alla politica o amici del palazzetto comunale.  Certo vedere un solo campeggio e stabilimento balneare aperto a Torre Flavia che guadagna di più anche per la chiusura di tutte le strutture ricettive turistiche vicine è veramente triste.

Guadagnare sulle disgrazie degli altri, soprattutto se la struttura è di proprietà di qualcuno vicino ad un politico importante del comune di Ladispoli anche l’immagine della nostra città non ci guadagna molto, ormai comincia ad essere convinzione diffusa tra i cittadini di Ladispoli che più che per gli interessi della collettività si lavori per gli affari di famiglia.

Giovanni Ardita FDI Ladispoli