SOS INQUINAMENTO: SIGILLI DELLA CAPITANERIA AL FIUME VACCINA DI LADISPOLI

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È IL PROSEGUO DELL’INDAGINE CHE HA PORTATO LA PROCURA AD EMETTERE CINQUE AVVISI DI GARANZIA.

Una nuova ispezione della Guardia Costiera ha fosse accaduto qualcosa di grave ha ceduto interessato il fiume Vaccina di Ladispoli, in piena il passo alla scrupolosità delle indagini partite stagione estiva. La preoccupazione iniziale che da tempo da parte delle autorità marittime, su disposizione della Procura della Repubblica di dei campionamenti. E da essi, è emerso, che il Civitavecchia, su situazione pregresse. Il che Vaccina è «fortemente inquinato».

Ad inizio stagione però non fa dormire sonno tranquilli ai cittadini sul discorso relativo all’apertura del fascicolo per inquinamento ambientale proprio alle spalle del palazzetto comunale.

E naturalmente la scena non è sfuggita a centinaia e centinaia di automobilisti di passaggio e a tutti i dipendenti del municipio. È in quel punto esatto che nei mesi scorsi erano spuntate fuori diverse irregolarità e soprattutto la presenza di liquami dovuti a sversamenti illeciti. Le azioni lungo le sponde del fosso dagli uomini guidati dal comandante, Cristian Vitale, si sono rese necessarie per valutare ancora alcune abitazioni di recente costruzione.

La magistratura inquirente evidentemente vuole capire se le condizioni del fiume siano peggiorate oppure no e per questo sono intervenuti anche i tecnici dell’Arpa Lazio per monitorare lo stato di salute dell’acqua. I risultati arriveranno nei prossimi giorni. In seguito alle attività della Capitaneria di porto, cinque persone tra l’altro sono state iscritte nel registro degli indagati: il costruttore, il direttore dei lavori, un funzionario comunale e due dirigenti della municipalizzata.

Capitaneria che all’epoca dei fatti aveva subito provveduto con un by pass a bloccare gli sversamenti illeciti nel Vaccina e a sottoporre la zona incriminata a bonifica. Il sospetto degli investigatori è che ci siano delle anomalie nel sottosuolo tali da generare lo scarico di liquami nel fosso. Per questo i militari avevano fatto già “visita” agli uffici comunali per avere una mappatura dettagliata dell’area dove sono sorti i nuovi appartamenti ma soprattutto per capire se gli allacci fognari fossero a norma.

Sempre a causa dell’inquinamento erano scattate pure sanzioni nei confronti della scuola Corrado Melone. Recentemente il tema dell’inquinamento è rispuntato fuori con l’associazione Goletta Verde che ha provveduto, come ogni estate, ad effettuare invece l’Arpa Lazio aveva valutato «eccellente» la qualità del mare. Tornando alle inchieste nei fiumi, negli anni passati fatti analoghi vennero portate alla luce a Cerveteri in particolar modo nei fossi del Manganello e del Marmo.

Proprio grazie all’intervento della Capitaneria di porto, venne sanato uno scenario di danno ambientale e soprattutto vennero avviati dei cantieri in danno ai privati per il ripristino della normalità coinvolgendo anche il comune etrusco che si mise a disposizione dei militari per avviare i lavori e scongiurare ulteriori fuoriuscite di liquami nelle condotte delle acque chiare.

L’opposizione vuole vederci chiaro.

«Presenteremo un’interrogazione urgente – sostiene Ladispoli Attiva -, tutto ciò rappresenta una grave minaccia per l’ambiente poiché il torrentesfociainmare,causandopotenzialidanni al litorale». Chiamata in causa anche Goletta Verde. «L’inquinamento ha un impatto diretto sulla qualità delle acque marine e, quindi, sulla salute pubblica e sull’ambiente. Questa situazione ha suscitato preoccupazione tra i cittadini e i turisti. Chiederemo al sindaco e all’amministrazione comunale quali misure immediate sono state adottate per affrontare e risolvere questa problematica e quali azioni sono previste per monitorare e migliorare la qualità delle acque del fosso e del mare circostante, quali controlli e le verifiche sono state effettuate dall’ufficio Tecnico Comunale e dalla Polizia Locale sugli allacci fognari delle nuove abitazioni».

Campo di Mare. In questi giorni la Capitaneria ha avviato anche controlli mirati sul fiume Zambra e sul depuratore della frazione etrusca. Si attendono i risultati a breve. Non sono da escludere anomalie e successivi nuovi blitz.