NATURASÌ A LADISPOLI!

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LO STORICO NEGOZIO BEN DI BIO SI ASSOCIA AL MARCHIO BIOLOGICO NUMERO 1 IN ITALIA.

Da l1999 Ben di bio propone a Ladispoli il biologico di qualità, tanto da meritarsi per tre anni consecutivi la segnalazione della prestigiosa rivista “Gambero Rosso” come eccellenza enogastronomica del Lazio. Naturasì è un marchio che comprende migliaia di prodotti biologici, unendo al gusto, l’elevata qualità, la salvaguardia dell’ambiente, i diritti dei lavoratori e la sostenibilità per le future generazioni. Dall’unione di queste due realtà nasce un negozio di altissima qualità, ma accessibile a tutti.

Oggi Naturasì – Ben di bio (così si chiamerà d’ora in avanti) può vantare la collaborazione con ben 47 fornitori, tra cui 18 aziende biologiche a km 0, allargando l’offerta di prodotti biologici freschi (fornitissimo il banco ortofrutta con consegne giornaliere) e confezionati (oltre 100 tipi di pasta e riso, 75 tipologie di tè e tisane, 29 gusti di marmellate, 26 tipi di farine ecc) , uova e pane fresco tutti i giorni, prodotti da frigo, prodotti per vegani e per celiaci, vini e birre, macrobiotica, cesti alimentari, ma anche articoli per l’infanzia, detergenza ecocompatibile, biocosmesi, detersivi ecologici alla spina, tinte naturali per capelli, saponi naturali e tanto tanto altro.

Naturasì – Ben di bio offre anche un vasto assortimento di incensi, palo santo, salvia bianca, oli essenziali, integratori, minerali, bracciali con pietre naturali, bracciali e anelli di rame, lampade di sale, candele ecologiche, orgoniti, tazze ecc.

A dire il vero la clientela è rimasta un po’ spiazzata: sul web c’è addirittura chi ha gridato al “tradimento” per il passaggio ad una multinazionale, ma i proprietari Alfonso e Patrizia hanno subito tranquillizzato i fedelissimi affermando che dal punto di vista gestionale e, soprattutto, etico non cambierà nulla. Questa attività negli anni è riuscita a fondere gli antichi valori delle botteghe con le moderne proposte commerciali.

Qualche decennio fa il biologico era una scelta per fricchettoni seguaci di qualche filosofia orientale. In seguito è diventata una moda per radical chic. Poi il mondo si è ricordato che siamo ciò che mangiamo, si è reso conto che le risorse terrestri sono limitate, che nel nostro piatto ci finisce troppa chimica, e così il bio è parso una seria opportunità di salvezza.

L’agricoltura biologica è un sistema di produzione che offre determinate garanzie. Comprare biologico vuol dire scegliere per sé e per i propri cari un cibo sano, buono e onesto, ottenuto senza sostanze chimiche di sintesi, senza OGM, liberi dalle neurotossine, senza diserbanti (ormai presenti in tutte le falde acquifere), fertilizzanti chimici, radiazioni, additivi dannosi, e senza la possibilità di creare microrganismi resistenti agli antibiotici. Ma significa anche sostenere un’agricoltura fonte di vita, lottare contro il saccheggio dell’ambiente, rispettare gli animali, salvaguardare la biodiversità del pianeta e la salute degli addetti ai lavori.

Insomma proteggere la salute di tutti, la propria e anche quella di chi ancora non mangia biologico. Considerando, invece, i prodotti confezionati, quanti di noi leggono e sono in grado di interpretare correttamente le etichette dei prodotti?

Prendiamo, ad esempio, i cosiddetti “prodotti secchi”, come pasta, riso, marmellate, biscotti, creme, sott’oli ecc. Quelli biologici devono rispettare canoni molto restrittivi: le materie prime devono provenire rigorosamente da agricoltura biologica, non devono contenere conservanti, coloranti, glutammato, esaltatori di sapidità, edulcoranti sintetici, aromi chimici, non utilizzano carni separate meccanicamente (in pratica carcasse spremute), non contengono ingredienti OGM e nessuna sostanza dannosa per l’ambiente e per la salute.

Purtroppo sugli scaffali della grande distribuzione organizzata (GDO) spesso si trovano prodotti di bassa qualità, perché l’imperativo è rendere l’articolo conveniente, e per abbassare il prezzo è indispensabile abbassare la qualità della materia prima e della lavorazione.

Quindi eccoci di fronte a bottiglie di olio a 7 euro, pani fatti con farine di oltreoceano, confezioni di uova, carni e pesci provenienti da allevamenti intensivi, pasta a pochi centesimi ecc.

Nel mercato si sono insinuati anche i cosiddetti “ecofurbi” che si appropriano ingiustamente di una immagine green per rendere i loro prodotti appetibili, al pari di chi produce davvero nel rispetto dell’ambiente e della salute. Ma la GDO, aspirando alla conquista di un’altra fettina di mercato, ha cominciato a proporre anche linee biologiche. Il biologico è quindi sinonimo di qualità? Non sempre.

Oltre alla certificazione resta indispensabile la lettura dell’etichetta. Facciamo un esempio: una nota marca di supermercati propone un pesto biologico con i seguenti ingredienti: aroma di aglio (anziché aglio vero), altri aromi (non specificati però), sciroppo di riso (dolcificante!), olio di girasole (anziché extravergine di oliva come invece prevede la ricetta originale), formaggio (generico, al posto del Grana Padano DOP della ricetta originale), fiocchi di patate.

Infine: le materie prime di questo prodotto sono tutte provenienti dall’estero (dicitura Agricoltura UE-Non- UE): aglio cinese, formaggio estero ecc… Sarà pure biologico, ma è un prodotto scadente.

Se invece consideriamo una gallina che ha vissuto per tutta la sua vita in una gabbia angusta, sotto un capannone e con luci al neon sparate 18 ore su 24, con mangimi industriali, ci si dovrebbe chiedere: che uovo potrà produrre? Senza considerare la sofferenza dell’animale. Stiamo parlando evidentemente degli allevamenti in batteria.
Una bistecca di un animale che ha sofferto tutta la sua vita a livello sia fisico che mentale, che ha raramente o mai visto la luce del sole, che non si è mai mosso, che è stato sistematicamente trattato con farmaci… è cibo?
Scegliere carne biologica diminuisce l’esposizione agli antibiotici, agli ormoni sintetici e alle altre sostanze chimiche che dagli animali passano al consumatore. Oltre a migliorare sensibilmente la vita dell’animale.

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Alfonso Lustrino

Fisioterapista Educatore alimentare
Socio del negozio

“BEN DI BIO”
Prodotti biologici e articoli ecologici
Via Ancona, 170 – Ladispoli