TIZIANO TERZANI DOPO 20 ANNI È ANCORA UN GIGANTE

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IN CONCOMITANZA COL VENTENNALE DELLA SCOMPARSA, UN LIBRO DI GLORIA GERMANI NE RIPERCORRE PENSIERO, SPIRITUALITÀ E AZIONE (ATTUALIZZANDOLI).

Maurizio Martucci

Chapeau. Un gigante in un mondo di nani alla ricerca della pienezza nel vuoto. Dal giornalismo d’assalto nei territori di guerra ai silenzi trascendentali negli ashram indiani tra guru e visioni metafisiche. Uomo libero e spirito integrale, vita e morte di un Girolamo Savonarola dei tempi moderni, roba da scontro frontale contro ego, dualità nella separazione tra mente e corpo, capitalismo, consumismo, guerra e tecnologie antiumane.

Qui non ci sono mezze misure. Ma solo tanta roba per buoni intenditori. “Con la fine della Guerra Fredda, l’Occidente ha scoperto le sue carte e sempre più chiaro appare il progetto di incorporare l’intera umanità in un sistema globale che, grazie alla tecnologia, dà all’Occidente l’accesso e il controllo di tutte le risorse del mondo”.

A 20 anni esatti dall’abbandono del corpo per colpa di un terribile cancro (28 Luglio 2004), Tiziano Terzani rivive oggi nel coinvolgente libro biografico Tiziano Terzani contro la guerra. La verità del ‘Tutto è Uno’ tra Oriente e Occidente (Editrice Aam Terra Nuova), pagine amorevoli e schiette frutto di una meticolosa ricostruzione firmata dall’eco-filosofa Gloria Germani, esegeta del perennista fiorentino seguace del Mahatma Gandhi. “Faccio appello a tutti voi. Tornate alla natura, la natura è meravigliosa. La natura è una grande maestra”.

Compreso l’inganno del totalitarismo comunista, svanito il sogno della rivoluzione culturale di Mao e lasciata l’Olivetti di Adriano quando in giro non c’era mica la Microsoft di Gates, una coraggiosa assunzione internazionale lo porta dal periodico tedesco Der Spiegel fino in Vietnam, Singapore, Cambogia e Cina a fare l’inviato elmetto in testa (finì pure in carcere) prima di chiudere definitivamente con quella professione poco deontologica e supina, da lui stesso accusata di servilismo ai poteri forti, che a breve sarà gestita dall’Intelligenza artificiale. E sì, perché i veri nemici da combattere nella decostruzione del dualismo newtoniano-cartesiano godono di coperture mainstream. E lo aveva capito bene il bastian contrario: chi controlla il controllore?

“Il mondo di oggi ha bisogno di ribelli, ribelli spirituali“.

È saggio, sornione e solitario, ma è pure mistico, un pò Giordano Bruno e Pier Paolo Pasolini: senza rimorsi né rimpianti, Terzani nella sua vita è stato tanti tipi di Tiziano perché ha coerentemente sempre voluto sperimentare, provare, ricercare, aprirsi nuove strade verso frontiere sconfinate. Persino nella malattia, quando, provato da dolorosi bombardamenti chemioterapici, alla fine sceglie terapie complementari per non continuare a subire l’aggressione scientista alla sua parte olistica, quella più gelosamente alimentata fino all’ultimo respiro.

Il Grande Spirito è al di là del bene e del male: “Avevo speso una vita a cercare di farmi un nome. Ora volevo viverne una senza”. In concomitanza col ventennale della scomparsa, il merito di Gloria Germani non è solo quello di aver riassunto in un’avvincente libro i punti cardinali della parabola esistenziale di uno dei pochi uomini realmente annoverabile nella lista dei ‘felici pochi‘ e che gli italiani dovrebbero imparare a conoscere di più per goderne l’imperituro esempio racchiuso nell’originale messaggio, ma soprattutto il tentativo di averne attualizzato il pensiero, chiudendo le pagine in un’evidente denuncia sulla folle deriva digitale e transumanista che Terzani, sicuramente, avrebbe combattuto senza esclusione di colpi. Non a caso e giustamente, la Germani tra i colleghi di Tiziano paragonabili al suo spessore, cita Giulietto Chiesa, inamovibile invece il Gandhi come maestro senza tempo per una Terza via veramente rivoluzionaria. Il suo riferimento è stato questo.

“Questa è, secondo me, la grande battaglia del futuro: la battaglia contro l’economia che domina le nostre vite”. Già, come sicuramente oggi avrebbe gridato al mondo intero: Om Sanith! L’eredità è nel testimone perché la morte non esiste. Lunga vita alla filosofia perenne.