Granaretto e il travertino: un legame indissolubile

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La Farmacia Salvo D’Acquisto ci spiega il perché

Un legame indissolubile fra la località e il materiale prescelto, che racchiude in sé storia antica e affascinante. “Il blocco di travertino che abbiamo posizionato con la scritta “Benevenuti al Granaretto” non è stato scelto a caso”. Lo spiega il dott. Marco Tortorici della Farmacia Salvo D’Acquisto in merito alle polemiche sollevate in questi giorni.
“Forse in pochi sanno che al termine del nuovo insediamento del Granaretto, in direzione nord, c’è un’imponente cava di travertino usata già in epoca romana, – spiega il dott. Tortorici – frequentata in epoca preistorica, e rimasta attiva tra vicende alterne fino a non molti anni fa. Tante le importanti opere fatte proprio con il travertino: è stata ricostruita la facciata della chiesa dei SS. Filippo e Giacomo ed è stato costruito il cavalcaferrovia in zona Maccarese Stazione. Ma non è questa la sola curiosità importante.
Grazie alla segnalazione di una collaboratrice della Biblioteca dei Piccoli, sono venuto a conoscenza del fatto che  esiste  una copia dello studio curato dall’archeologa Patrizia Tartara, “Torrimpietra”, (Olshki, 1999) che parla del rinvenimento di schegge di calcare travertinoso sulla sommità del pianoro, in toponimo “Granaretto”, rilevati dalla Soprintendenza, dopo che erano stati effettuati degli scavi clandestini. Perché abbiamo scelto, quindi, proprio il travertino? Per celebrare il legame che ha con il territorio della località e rendere così omaggio alla comunità”.
“Ricordo a tutti che in ogni caso – conclude – è ancora attiva la votazione per scegliere di rimuovere o meno il blocco di travertino: per votare bisogna inviare una mail a framaciasalvodacquisto@gmail.com specificando di essere maggiorenni e residenti nella località. La votazione termina il 10 giugno prossimo”.