IL BIANCOSPINO

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(CRATAEGUS OXIACANTHA) LA PIANTA PER I “CUORI AGITATI”

Di Aldo Ercoli

Un piccolo albero con spine sottili, foglie piccole e tondeggianti; fiori bianchi e rosati riuniti in corimbi (tutti allineati alla stessa altezza mentre i peduncoli hanno lunghezze diverse); i frutti sono di colore rosso, ovaloidi, a forma di cuore in posizione orizzontale.

Queste le caratteristiche di questa pianta che Binnet definì “la valeriana del cuore” e H.L. ECLERC (Precis de phytothérapie 1976) ne evidenziò il suo “tropismo cardiaco”. <<Crata (kràtos =forza) oxyacantha =oxus=aguzzo), antos (fiore)>> (E.Campanini. Dizionario di fitoterapia e piante medicinali 1998).

Il suo nome deriverebbe dal greco: una pianta con fiori e spine aguzze. Sia come fitoteraspeutico (T.M. 30 gtt, tre volte al di) che come gemmoterapia (MG 1 DH 30 gtt, due volte al di) è veramente la pianta del cuore. Beninteso, specifico, non mi riferisco a patologie organiche, sia genetiche o valvolari che aritmiche, bensì a forme benigne dovute a stress, ansia che comportano aumento dei battiti cardiaci (tachicardia) e/o saltuari battiti ectopici (extrasistoli).

In più di 30 anni di insegnamento (medici, farmacisti) e di pratica clinica sul campo posso assicurarvi che mi è sempre stata di grande utilità. Pur agendo come fitoterapeutico (si utilizzano foglie e fiori) e gemmoterapico (si utilizzano i germogli, i giovani getti) in entrambi a livello cardiovascolare vi è una certa differenza nell’impiego clinico.

L’azione sedativa e miorilassante a livello cardiaco da parte del fitoterapico comporta un’azione inotropa positiva (rinforza le contrazioni; la fittata cardiaca); dromotropa positiva (aumenta la conducibilità). Modesta è l’attività batmotropa (riduce l’eccitabilità) e quella cronotropa (rallenta i battiti cardiaci).

Il Biancospino, appartenente alla famiglia delle Rosaceae, ha come costituenti principali i flavonoidi, i picnofenoli, alcuni acidi (fenolcarbossilici, triterpenici). Anche se i flavonoidi agiscono sulla modulazione della concentrazione del calcio (Della Loggia R.  Piante officinali per infusi e tisane 1993), elettrolita che a livello intracellulare regola la contrattilità cardiaca, l’eccitabilità e la riduzione della frequenza va precisato che come ha ben dimostrato j. Bruneton (Pharmacognosie. Technique et documentation Paris 1993) l’attività a livello miocardico è attribuibile alla sinergia di tutto il suo fitocomplesso.

Il fitoterapico ha un’azione più vicina a taluni farmaci calciantagonisti (riduzione delle resistenze periferiche con lieve abbassamento dei valori pressori).Il gemmoterapico invece mi ricorda più i farmaci betabloccanti (rallentamento della frequenza cardiaca e dell’eccitabilità. Uno studio condotto presso l’Università di Messina (Dipartimento Farmacologia) ha evidenziato che la massima protezione, nelle aritmie, è data dal macerato glicerico dei germogli (gemmo terapia) rispetto a quello delle foglie e fiori (fitoterapia).

Questo effetto di riduzione della frequenza cardiaca (cronotropo negativo), antiaritmico (batmotropo negativo), con un lieve aumento della contrattibilità (inotropo positivo) è più evidente utilizzando le gemme (M.G. 1DH) rispetto ai fitoterapici (T.M.). Tutto ciò senza che sia accompagnato da effetti secondari.

La letteratura non segnala infatti effetti secondari tossici. Confermo poi quanto segnalato da R.F. Weiss (Lehrbuch der Phytoterapie. Stuttgard 1992)che sia il fito che il gemmo terapico del Biancospino possiede un elevato grado di sicurezza anche per uso prolungato nel tempo. Ricapidolando nella pratica clinica quotidiana utilizzo e consiglio il fitoterapico (T.M. ossia Tintura Madre, Crataegus O. (30 gtt due volte al giorno) negli stati eretistici con somatizzazione cardiaca (stress, ansia,insonnia), in parole semplici nei “cuori agitati”.

Il gemmoterapico (M.G., ossia macerato glicerico alla 1 DH, 30 – 50 gtt, diluite in un po’ d’acqua, 1- 3 volte al giorno) nei disturbi del ritmo cardiaco: tachicardia ansiogena, extrasistolica benigna non sostenuta (utile Holter cardiaco 24 h). Non sono poi state poche le volte che ho associato il Crataegus O. con l’Escolzia californica e la Passiflora (tutto in T.M. ana parti) nell’insonnia di soggetti ipereccitabili, ansiosi, stressati.

I frutti di color rosso, a forma “di cuore che dorme”(orizzontale), di questo vegetale dalle spine aguzze ci devono far riflettere. Credo che il grande poeta francese Boudelaire, nella poesia “Elevazione”, sia assai vicino a queste mie considerazioni “ paracelsiane”.

irsutismo
rubrica-Aldo-Ercoli

ELEVAZIONE

Fortunato colui che
con ali vigorose
si lancia in regioni sconosciute e luminose,                                  libera i suoi pensieri al cielo come allodole
quando è mattino,                                                                      e sulla vita vola
e facilmente comprende
il linguaggio dei fiori e delle cose mute.

Aldo Ercoli