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«Favorevoli al Jova Beach 3 a Campo di Mare». Il sindaco gradisce il ritornoE i comitati insorgono: «Una follia a pochi metri dall’oasi protetta»

Al Jova Beach tre il sindaco spalancherebbe le braccia. Un sogno ad occhi aperti pure per i fans di Lorenzo Cherubini. «Saremmo assolutamente contenti – dichiara il primo cittadino, Elena Gubetti – anche se al momento non c’è niente di ufficiale». Poi ancora: «Ogni volta è stata una festa bellissima che ha coinvolto tutti regalandoci grandi emozioni che in tanti vorrebbero rivivere – prosegue – Campo di Mare è stata una delle tappe meglio riuscite in entrambe le edizioni, questo fa di noi dei candidati pronti, la nostra amministrazione sarebbe senza dubbio disponibile ad una eventuale candidatura».
Nel 2022 furono addirittura due le tappe di Jovanotti a Campo di Mare per 48 di festa con oltre 50mila persone arrivate da tutta Italia per il cantautore. E la storia potrebbe ripetersi. A non essere d’accordo però le associazioni ambientaliste e animaliste pronte già ad un muro preventivo pur di tutelare l’ecosistema faunistico e floreale della palude di Torre Flavia, a pochi metri da dove solitamente si svolge il concerto in spiaggia, soprattutto i fratini, volatili in via d’estinzione che da anni ormai nidificano sul litorale di fronte all’oasi protetta.

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In prima linea Marevivo Lazio. «È una follia solo pensarlo – insorge Rita Paone, referente dell’associazione sul litorale nord -, siamo ancora in attesa del ripristino delle dune danneggiate durante i concerti della scorsa edizione, così come aveva imposto la Regione Lazio. Non ci stanchiamo di ribadire che le spiagge non sono luoghi deputati a questi grandi eventi». È fresco ancora nella memoria di Marevivo quanto accaduto un anno e mezzo fa. «Abbiamo visto di tutto in quei due giorni dell’estate 2022 – ribadisce – e cioè enormi ruspe scavare e muovere enormi quantità di sabbia, una infinità di bicchieri di plastica rimasti sotto la sabbia a causa del passaggio degli enormi mezzi, centinaia di persone passare attraverso l’area dell’oasi di Torre Flavia per raggiungere i parcheggi. Mi domando che senso abbia poi il lavoro per il monitoraggio delle tracce e dei nidi di tartarughe marine.
Vanificato anche gran parte del lavoro di Città metropolitana e dei volontari per la custodia della biodiversità nell’adiacente area protetta dove è presente avifauna in via di estinzione». Poi chiaro invito alle istituzioni. «Interessante sarebbe sapere cosa ne pensa il comune di Cerveteri che tra l’altro è stato uno dei primi firmatari della Carta dei Comuni custodi delle dune».

Sul tema si esprime anche Rifiuti Zero Ladispoli. «Abbiamo appreso con profondo dolore la notizia del terzo tour del Jova Beach Party – sostiene il presidente, Marina Cozzi – purtroppo sapevamo che l’esperienza iniziata 3 anni avrebbe lanciato la moda dei party nelle aree naturali del territorio italiano e così è stato. Per fortuna molti cittadini,  associazioni locali e nazionali , si stanno opponendo a questa insana mania, tutti chiedono di tornare a fare i concerti negli stadi. Mi dispiace che i sindaci approvino queste “devastazioni” del territorio in nome della visibilità, del divertimento a tutti i costi. Speriamo non avvenga di nuovo a Marina di Cerveteri».

Nuovo botta e risposta con il sindaco. «Nelle prime due edizioni del concerto – rilancia Gubetti – c’era questa grande preoccupazione da parte di tutti. Abbiamo verificato che l’impatto della musica, del rumore, essendo circoscritto, non ha avuto conseguenze sulla nidificazione del fratino e del suo habitat. Dopo la seconda edizione, ad esempio, le uova si sono schiuse a pochi giorni dalla fine dell’evento. Segno che la natura ha seguito il suo corso».
Non si espone ancora Corrado Battisti, gestore della palude per conto di Città Metropolitana in attesa però di conoscere gli sviluppi di un eventuale Jova tris a Campo di Mare. Lo fa invece il comitato Cerenova-Campo di Mare: «Per il Jova Beach 3 chiederemo un referendum popolare – anticipa Alessio Catoni – siamo ovviamente contrari».
E la comunità si spacca tra chi vorrebbe il ritorno di Jovanotti e chi vedrebbe invece come un incubo l’essere imprigionato per giorni. Il dibattito è appena cominciato e la palude e suoi volatili potrebbero prepararsi a una nuova invasione.