“5G, CHIEDIAMO VERITÀ”

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TUMORI

PARTE LA CAMPAGNA DI R2020 SU COMUNI, ASL, ARPA E REGIONIPER CAPIRE COSA CI VOGLIONO IRRADIARE (E CON QUALI GARANZIE).

di Maurizio Martucci

Il coordinamento R2020 parte all’attacco con la campagna “5G, chiediamo verità”, guidata da Davide Barillari, Commissione Tutela Ambientale. La campagna invita i cittadini a formalizzare l’accesso agli atti pubblici secondo le vigenti disposizioni di legge, per capire da enti comunali, ASL, Agenzie regionali ambientali e Regioni quali garanzie offrono per la tutela della salute pubblica e cosa stanno autorizzando ad installare alle compagnie telefoniche. “Tutta la popolazione è attualmente esposta a Campi Elettro Magnetici (CEM) ad alta frequenza (emessi da antenne dei servizi radio e TV, punti di accesso Wi-Fi, router, adattatori client, smartphones, tablets, telefoni cordless, cellulari comprese le loro basi, dispositivi Bluetooth) e a bassa frequenza (emessi, ad esempio, da cavi elettrici, lampade ed elettrodomestici).

Ormai tantissimi studi scientifici certificano che le emissioni elettromagnetiche hanno ripercussioni anche gravi sulla nostra salute, nonché forti impatti sull’ambiente. Migliaia di studi peer-reviewed mostrano una vasta gamma di danni al Dna statisticamente significativi, tumori cerebrali e cardiaci, infertilità e così tanti altri disturbi. Ben 224 medici, scienziati e ricercatori di 40 nazioni hanno firmato un appello all’Unione Europea, mentre oltre 150.000 sono le adesioni provenienti da 203 diversi paesi al mondo rivolte all’Organizzazione Mondiale della Sanità e alle Nazioni Unite per proteggere la salute pubblica dalle radiazioni wireless multiple e cumulative.

Recenti studi pubblicati dal Centro per ricerca sul cancro dell’Istituto Ramazzini hanno infatti evidenziato un aumentato rischio correlati alle radiofrequenze, sia per i tumori alla testa che per gli schwannomi. Risultati in linea con il National Toxological Program l’ente pubblico americano che, a seguito di uno studio costato oltre 25 milioni di dollari d’investimento, ha stabilito una “chiara evidenza” della correlazione tra alta esposizione alle radiofrequenze e l’insorgenza di tumori del cuore (tumori delle cellule di Schwann come per il Ramazzini).

Questi e altri studi hanno portato l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ad indicare come prioritaria una revisione della cancerogenesi delle radiofrequenze onde non ionizzanti attualmente in Classe 2B, possibili agenti cancerogeni. Tant’è che nessuno, né il governo né l’istituto superiore di sanità, mette nero su bianco una dichiarazione che escluda ogni possibile danno del 5g sull’uomo. Restiamo noi, cittadini in prima linea, a ricordare il principio di precauzione, la condotta cautelativa per quanto riguarda le decisioni politiche ed economiche sulla gestione delle questioni scientifiche controverse.

Per questo R2020 lancia la campagna “5g: chiediamo verità”, vogliamo innanzitutto essere informati, per essere liberi di decidere. Noi cittadini non vogliamo essere cavie inconsapevoli di una nuova tecnologia. Il progresso deve essere sostenibile e compatibile con la vita sul nostro pianeta. Il primo passo è chiedere informazioni a chi si dovrebbe occupare della tutela della nostra salute: amministrazioni locali, sindaci ed enti appositi. Essere informati è un nostro DIRITTO e un nostro DOVERE di cittadini”.