29 MARZO 2020, REFERENDUM SI O NO?

0
2423
parlamentari

GLI ITALIANI SONO CHIAMATI AD ESPRIMERSI SUL TAGLIO DEI PARLAMENTARI. SE NE PARLA POCO O NIENTE. IL COMUNE DI LADISPOLI RICORDA LA  POSSIBILITÀ DEL VOTO DOMICILIARE.

di Barbara Pignataro

Per il giorno 29 marzo 2020 è stato indetto un referendum per il taglio dei parlamentari, su una richiesta fatta da 71 senatori, accettata dalla Cassazione il 24 gennaio scorso. Quella che doveva era una riforma costituzionale approvata nel mese di ottobre 2019 e doveva entrare in vigore a gennaio 2020, è stata annullata ( art. 138) ed ora saranno i cittadini a doversi esprimere in merito alla riduzione di un terzo dei parlamentari presenti tra Camera e Senato, da 630 a 400 deputati e da 315 a 200 senatori.

L’amministrazione comunale di Ladispoli ha reso noto che in occasione del referendum costituzionale è vicina agli elettori impossibilitati ad allontanarsi da casa che possono avvalersi del voto domiciliare. Sul sito del comune si trovano tutte le indicazioni per chi intende usufruire del servizio, sempre che si vada alle urne. In effetti in questi giorni sono stati tanti gli eventi pubblici annullati per l’emergenza del virus in Italia, tanto da chiedersi se questo evento pubblico rimanga in programma.

Inoltre c’è un altro aspetto che desta perplessità, quello dell’informazione, assai scarsa sull’argomento. Involontario complice, forse, il virus? Protagonista assoluto di questa settimana. Poca o nessuna informativa è arrivata dai media e dalle istituzioni. Sarà giusto che i cittadini votino senza l’esatta conoscenza di cosa e perché sono chiamati a pronunciarsi?

La giusta campagna informativa, come direbbe un politico, non c’è stata e la data del 29 marzo si avvicina. Semmai si voterà quanti sono pronti? Distratti lo siamo un po tutti, anche storditi dalle tante informazioni continue in arrivo, dalla generale paura innescata, tanto che, è passata solo una settimana dalla notizia della diffusione in casa, ma sembra molto di più, a pensarci bene.

Strane coincidenze o perfetta strategia che sia, un fatto è certo, in Italia i parlamentari sono troppi e da troppo tempo si auspicano tagli sulla spesa pubblica ritenuta inutile spreco, dato il deficit economico in continuo aumento. Il numero dei parlamentari in Italia, visto il loro stipendio faraonico, sono un esempio eclatante di spreco di denaro da parte dello Stato. Giusto per ricordare, il taglio è stato proposto per la prima volta dal Movimento Cinque Stelle che ne fece il suo cavallo di battaglia insieme alla riduzione degli stipendi, in una campagna elettorale risultata vincente.