Riposati! Oggi, 13 marzo 2020 è la giornata che ricorda che dormire è essenziale, quanto bere e mangiare e che sia un dormire di qualità.
Il venerdì della seconda settimana di marzo è il World Sleep Day, la Giornata Mondiale del sonno. Quest’anno ricorre il giorno 13 marzo. Obiettivo della giornata è quello di portare all’attenzione dell’opinione pubblica mondiale le problematiche alle quali va incontro chi dorme poco e male. Una situazione a cui non sempre viene dato il giusto peso.
Di insonnia soffre quasi un italiano su 3, è un disturbo del sonno caratterizzato dall’incapacità di dormire nonostante l’organismo ne abbia il reale bisogno fisiologico. Questo può essere associato a più fattori: stress, ansia, depressione, cattive abitudini. Oppure a problemi metabolici, primo fra tutti l’obesità. A ricordarlo sono gli esperti dell’Aims (Associazione italiana medicina del sonno) in occasione della giornata nazionale che si celebrerà con lo slogan “Chi dorme sano non prende peso”.
Evitare diligentemente la caffeina nel corso della giornata e smettere di scorrere la timeline di Instagram un’ora prima di andare a letto è una buona idea?
Sicuramente la causa più comune è l’ansia, spiega Lisa Meltzer, ricercatrice della National Sleep Foundation americana: «Quando sei ansioso o preoccupato, è molto difficile rilassarsi e addormentarsi». La ricercatrice non è sola nell’affermare come l’agitazione non sia amica del sonno ma oltre ad una serie di attività rilassanti come bere camomilla, la meditazione, la lettura oppure l’ascolto di note armoniose, per contrastare il disturbo del sonno risulta utile mantenere il corpo sano ed efficiente, come?
Tornare a camminare, meglio ancora se immersi nella natura. Il miglior rimedio per la mente e per il corpo: economico e privo di controindicazioni. Una ricerca svolta nell’Università di Stanford dimostra come il contatto con la natura e il movimento siano i migliori alleati del cervello. Camminare all’aria aperta silenzia la nostra mente, perché il movimento rende meno attiva l’area del cervello chiamata corteccia prefrontale subgenuale, dove avvengono le continue e logoranti conversazioni con noi stessi: i pensieri ossessivi e la ricerca di soluzione ai problemi quotidiani. Quanto e come farlo? Con regolarità per almeno 40 minuti 3 volte al giorno per liberare le endorfine e regalare ottimismo, ricevere più ossigeno, diminuire il cortisolo (ormone dello stress) e abbandonare le preoccupazioni. Per favorire un buon sonno un cambio di abitudini è necessario anche a tavola.
La terapia contro l’insonnia è nel menù!
Pastasciutta nel menù della cena, non è uno scherzo ma il risultato di uno studio sui carboidrati. Maccheroni, fettuccine o spaghetti, non importa il formato, la pasta favorisce il sonno, riduce lo stress e l’insonnia non sarà più un problema. Lo studio effettuato dai ricercatori del Brigham and Women Hospital di Boston e diffuso dalla rivista The Lancet Public Health, invita al consumo di pasta a cena e rivoluziona le abitudini a tavola. Sembra che le vitamine del gruppo B e il triptofano presenti nella pasta riducono lo stress favorendo il sonno notturno. Non solo stress, anche alcol, nicotina e caffè sono nell’elenco degli elementi, se non da abolire, quantomeno da ridurre perchè nemici di una notte felice.
Riposati! Oggi, 13 marzo 2020 è la giornata che ricorda che dormire è essenziale, quanto bere e mangiare e che sia un dormire di qualità. Il sonno è un bisogno che travalica differenze sociali, etniche, di genere e perfino di specie, tutti abbiamo necessità di dormire, ognuno secondo le proprie esigenze. É democratico.